Quest’anno, ricorre il quarto anno da quando Novaceta è stata costretta a chiudere a
causa dell’ingordigia e dell’egoismo del genere umano. Non sono parole grosse o
“già fatte”, è proprio così. Oggi la società in cui viviamo è sempre più preda di
speculatori, di gente senza scrupoli che utilizza il potere del danaro per
costruire più danaro. E’ ormai accertato che in Italia, il 10% della
popolazione detiene il 50% dell’intera ricchezza del Paese, eppure questa gente
non è mai sazia. Continua ad “investire” il danaro in operazioni speculative,
protette da una classe politica corrotta e collusa. Ecco, quindi, che il
cerchio si chiude. I ricchi diventano sempre più ricchi ed il resto del Paese
diventa sempre più povero. Anche quest’ultima affermazione non è una frase
fatta. Ognuno di voi, ognuno di noi, provi a pensare come, oggi, non possiamo
più concederci ciò che era “normale” fino a qualche decina di anni or sono.
Sfido qualunque coppia di giovani, che vivono del solo lavoro (qualora
l’avessero) a mettere da parte un po’ di soldi per un progetto “casa”, oppure
per concedersi un periodo di ferie estive spensierate, oppure un cambio di
guardaroba, oppure concedersi “la pizza” al sabato sera con la famiglia. Chi ci
governa, invece, non ha minimamente la percezione di quanto possa essere
difficile “arrivare a fine mese” per la gente normale. Chi ci governa riceve
uno stipendio almeno quindici, venti volte superiore a quello di un bravo
operaio o di un impiegato, come potrebbe, quindi, avvertire le stesse
difficoltà del Cittadino comune ? Chi ci governa, poi, nella maggior parte dei
casi, diventa presto un ingranaggio malefico di un sistema perverso ed ingordo.
Sempre alla ricerca del danaro, sempre di più, sempre di più. Si arriva quindi
ai paradossi : il ministro che possiede un appartamento al Colosseo ma non sa
chi glielo ha comprato, il governatore che fa le vacanze gratis ai Caraibi, il
consigliere rampollo che “acquista” la laurea in Albania , un Presidente del
Consiglio che evade le tasse per centinaia di milioni di euro ! Poi, anche se
“beccati” in flagrante o condannati con sentenza definitiva, non si dimette
nessuno. Ognuno resta al proprio posto, alla faccia degli esodati, dei
cassintegrati, di quelli in mobilità, dei disoccupati ed dei giovani senza
futuro e prospettive.
Non si dimette nemmeno la Ministra Cancellieri.
Sostiene, infatti, che la sua telefonata, fatta alla convivente di un
pregiudicato e quest’ultimo capostipite di una famiglia tutta coinvolta in
gravi problemi giudiziari, è “umanitaria”. Una telefonata “umanitaria” con la
quale esprime la sua solidarietà a persone che stanno in galera. Lei, il
Ministro della Giustizia, che telefona all’unico componente di una famiglia i
cui membri sono tutti in galera ed un altro è latitante, esprimendo
solidarietà e promettendo di impegnarsi
in prima persona per far ottenere gli arresti domiciliari ( quasi sempre in ville dorate ) a quelle “povere” ,
conosciute e frequentate , persone. Lei, il Ministro della Giustizia, che
esprime pareri negativi ( anche per reati così gravi come quelli commessi dalla
famiglia Ligresti ) sulla carcerazione preventiva e poi non muove un dito per
quelle migliaia di rifugiati e migranti , rinchiusi nei centri di accoglienza e
subito “incriminati” per “immigrazione clandestina”. Lei, il Ministro della
Giustizia che non ha mai espresso un parere sulle morti in carcere degli
Aldovrandi, dei Cucchi e delle centinaia di persone suicide nelle carceri
italiane.
Lei, il Ministro della Giustizia, che non parla delle
collusioni con la famiglia Ligresti,
non parla di suo figlio assunto per un anno da Ligresti e liquidato con 3,6
milioni di euro. Non parla della sua frequentazione trentennale con una
famiglia il cui dominus è un pregiudicato. Non parla degli scandali che ha
visto coinvolta direttamente la sua famiglia ( suo marito ) nello scandalo
delle fustelle false dei farmaci. Non parla dell’arresto di suo marito. Parla,
invece, di “umanità” per la rampolla di Ligresti , dove quest’ultimo, e
vogliamo ricordarlo, è stato anche uno degli ultimi proprietari di quote nel
giro delle società che avevano rilevato Novaceta.
E l’umanità e la solidarietà per i
dipendenti di Novaceta dove la
mettiamo ? Questi sì che possono e
devono essere “invisibili “ !
C’è bisogno, nel nostro Paese, non solo di una presa di
coscienza, ma di partecipazione, di ribellione verso una società di furbi,
d’intrallazzatori, di delinquenti. E non è vero che ci si debba sentire per
forza come Don Chisciotte che lotta contro i mulini al vento. Non è vero che “
tanto non succede niente !”. Quante volte, mi è stato detto “chi te lo fa fare
!”. La sensazione di non mollare mai, la “certezza” che stai facendo la cosa
giusta, la percezione che puoi essere utile a qualcun altro, la convinzione di non cedere a soprusi, ti da un senso
estremamente gratificante della tua esistenza.
E’ questa percezione che “sento” continuamente nella
frequentazione dei miei ex colleghi di lavoro, compagni di presidio e compagni
di lotta all’interno del Movimento
Popolare Dignità e Lavoro. Un gruppo di persone che hanno ritrovato quella
voglia di “partecipare”, di essere attivi e disponibili per tutti, di non accettare
soprusi e condizionamenti.
Un gruppo di persone che oggi si interessa delle
problematiche del lavoro, di quelle ambientali, di quelle sociali ( antimafia )
. Un gruppo di persone che fa’ e che da’ l’esempio, senza chiedere ne ricevere
nulla in cambio. Un gruppo di persone che ha preteso rispetto e che ha ottenuto
rispetto, dalla gente perbene, dalle istituzioni.
Sulla questione Novaceta, quel gruppo di persone, conduce una
lotta giusta che stà già avendo, ed avrà ancora, consensi e riscontri. E’
diminuita l’arroganza di alcuni dei poteri forti, è aumentata, in noi, la
convinzione di essere presi in seria attenzione per quello che stiamo facendo e
per quello che si è dato e che si è in grado di dare ancora alla nostra
comunità.
C’è bisogno di ritrovare, in tutte quelle persone, che con
grande entusiasmo hanno iniziato una giusta lotta già dal 2009, le rinnovate
motivazioni di lotta e di appartenenza ad un nuovo movimento popolare che, se
forte, può entrare con determinazione nelle scelte sociali che determinano le
condizioni di vita sul nostro territorio.
Oltre 600 persone hanno firmato una petizione proposta dal
Movimento in cui si chiede, alle istituzioni ed alle amministrazioni locali,
trasparenza in materia di ambiente ed in materia di occupazione e lavoro. Un
esercito di persone che chiede di partecipare alle scelte ed alle decisioni
delle amministrazioni locali. Un esercito di persone che ha espresso il proprio
parere , non attraverso un voto politico, ma l’ho ha fatto attraverso la
mobilitazione, attraverso un approccio diretto a quelle che sono le
problematiche quotidiane di ogni Cittadino.
Il Movimento Popolare
Dignità e Lavoro, nelle sedi istituzionali della Provincia di Milano e del Comune
di Magenta, ha chiesto di essere coinvolto, e di partecipare nelle decisioni,
in tema di ambiente e principalmente in materia di lavoro, qualora eventuali
situazioni occupazionali dovessero riguardare le ex aree Novaceta.
E’ per questo motivo che chiediamo con viva forza, a tutti gli
ex compagni di lavoro, a tutte le persone che ci conoscono, a tutte quelle
persone disgustate da una politica che non vede e non sente i problemi della
gente, di costruire insieme un’alternativa di gestione del territorio. Proviamo
a lottare insieme, proviamo a cambiare le cose, con impegno e determinazione.
Vi aspettiamo.
Mario De Luca
Movimento Popolare Dignità e Lavoro
Circolo : Viale Piemonte, 10 ; 20013 Magenta (aperto ogni
mercoledì dalle 21.00 alle 24.00)
Tel.: 3881493456