Allora, ci risiamo….c’è un parte della stampa locale che
riesce a trovare del tempo, evidentemente non sa raccogliere altre, vere, notizie
importanti che riguardano il territorio, ad attaccare, con una frequenza impressionante
chi…chi non conosce, se non per sentito dire da ispiratori interessati a
mascherare e deviare proprie responsabilità. Chiariamo il tutto.
Il settimanale interessato è “ Libera Stampa l'Altomilanese”, il direttore è un certo Attilio
Mattioni e chi firma gli articoli è quasi sempre R.S. ( presumiamo che si tratti di un certo
Riccardo Sala ).
Come mi è capitato di spiegare altre volte, queste due
persone nemmeno le conosco, mai viste, per mia fortuna, nella mia vita.
A
seguito di un altro articolo ( luglio 2016 ) dove questa gente parlava in modo
scorretto del sottoscritto ho chiamato telefonicamente il direttore per un
incontro dove avremmo potuto chiarire e chiudere la polemica. A quell’incontro,
prima definito, il Mattioni, attraverso un SMS, si è defilato, adducendo motivi
di famiglia, e , sebbene sollecitato, non ha rinnovato l’incontro. In mancanza
di una smentita di un articolo, non rimasto l’unico, che disegnava una persona
completamente diversa dalla mia, e, atteso 89 giorni canonici per eventuali
ripensamenti delle parti, il
sottoscritto si è visto costretto a tutelare la propria immagine e la propria
persona avanti la competente Autorità Giudiziaria.
Cerchiamo, però, di capire la strategia, per cui, questa
gente si accanisce contro una persona che, ripeto, nemmeno conosce, ciò è
dimostrato nella locandina esposta nelle edicole ( vedi foto ) dove sbagliano
anche il mio nome (è segno anche di
scarsa attenzione, in generale, delle notizie esposte) e poi, dalle precedenti
mansioni che mi accreditano, “ ex
sindacalista, ex segretario di Rifondazione Comunista “, notizia
completamente falsa in quanto il sottoscritto non è mai stato né
sindacalista, né segretario di Rifondazione Comunista.
Dunque, leggiamo cosa racconta un certo R.S. a pagina 10 del
numero di “ Libera Stampa Altomilanese” del 3 febbraio 2017.
Racconta che, a proposito del PGT : “ De
Luca a scoppio ritardato, chiede un incontro a due giorni dall’approvazione” . A
conferma che R.S. ( ed il suo direttore ) non si documentano e di conseguenza,
( poveretti, li capisco ) sono costretti a scrivere notizie inesatte, raccattate da qualche parte interessata, ed a senso
unico, chiariamo che il Movimento Popolare Dignità e
Lavoro, per voce di De Luca ( era un’assemblea pubblica ) , e di altri cinque componenti del Movimento
chiede : 1 –
Assemblea pubblica ; 2 – Il recupero produttivo delle aree ex Novaceta ; 3 – La
completa bonifica da amianto ( sull’intera area , 220.000 m2 ) ; 4 – La possibilità di un Parco Pubblico
nell’area ex Cral ; 5 – La possibilità di realizzare un museo tecnologico,
vista l’enorme presenza di macchine industriali vanto del territorio. Era il 9 ottobre del 2013 !!!!!
Ovviamente, a differenza della non documentazione di R.S e
del suo direttore, abbiamo i filmati completi di quell’assemblea !
Perché abbiamo presentato il volantino la sera del Consiglio
Comunale ? Proprio perché a quelle richieste di cui sopra l’Amministrazione
Comunale aveva dato, fino ad oggi, alcuna risposta, il volantino sarebbe
servito proprio a farne parlare e rimettere in primo piano le questioni.
Ringraziamo “Libera Stampa Altomilanese” che, “abboccando”
, ne ha dato ampio spazio !
Dicevamo era il 9
ottobre del 2013 !!!!!, e dopo
quella data il Movimento non se ne è stato con le mani in mano. Dovrebbero
avere il buon senso, R.S. ed il suo direttore, di scrivere anche che abbiamo
raccolto 2000 firme, tra i Cittadini di Magenta, per una petizione che chiedeva
il Parco Pubblico, abbiamo prodotto e promosso due mozioni nel merito (
bocciate , tra l’altro, da chi, nel consiglio del 1 febbraio ha dichiarato di
aver fatto molto per Novaceta, sigh !!!) , abbiamo denunciato i manager di
Novaceta, oggi sotto processo per bancarotta fraudolenta ( senza alcun appoggio
di ogni componente politico ne della attuale e / o precedente amministrazione
comunale ), abbiamo inviato alla Magistratura un’ampia documentazione sulla questione
amianto nelle aree dismesse, ed a proposito della questione amianto, R.S. ed il
suo direttore, scrivono , sempre sull’articolo del 3 febbraio, altre notizie che non
corrispondono al vero, praticamente inventate o fornite da chi sa, ma ha interesse
a fornire notizie distorte. Scrive
infatti R.S. :” l’unica zona non ancora
bonificata è la piccola area di proprietà Snia, azienda bloccata a causa del
processo ai manager Novaceta “.
Praticamente non mi è mai capitato di leggere, in solo
due riga, un concentrato di informazioni non vere o fuorvianti ! Un vero record
di disinformazione !
Primo : la proprietà della centrale termoelettrica
non è Snia bensì EnerCell
Secondo : tale azienda non è bloccata “a causa del processo
ai manager Novaceta”, ma sottoposta a
sequestro
giudiziario a causa del fallimento della stessa EnerCell.
Terzo : La “piccola area” come viene definita, ha
ancora, all’interno, una quantità di amianto, del
tipo
più pericoloso – quello friabile, di gran lunga superiore a tutto l’insieme che
è stato
già rimosso
dall’area industriale ex Snia, ex Novaceta, ex BembergCell.
Una disinformazione che mette a repentaglio anche la salute
dei Cittadini, che leggendo notizie inesatte, credono che l’amianto non ci sia
più. E’ solo grazie alle continue denunce e pressione del Movimento Popolare Dignità e Lavoro che, probabilmente, quei famosi
45.000 m2 , su cui erano previste “attività ricettive”, saranno destinate al
produttivo, ribadiamo noi, dopo aver effettuato ogni controllo e tutte le
dovute bonifiche.
Infine, mi rivolgo direttamente allo sconosciuto, da me,
R.S. , dicendogli che , se la battaglia Novaceta ( quella legale in corso ) è
quasi vinta, il merito non va ne alla politica, ne alle tre amministrazioni
comunali che si sono succedute dal 2002 al 2017. Se poi si tiene conto che una
certa stampa è “disattenta” e
disinformata , va da se che se c’è un merito è da ricercare nell’enorme
sacrificio sofferto dai lavoratori, a cui hanno sottratto il lavoro e la
dignità, e dall’incessante, e non ancora ultimata, lotta che sta portando
avanti il Movimento Popolare Dignità e Lavoro.
Mi chiede ancora, lo sconosciuto ( da me ) R.S. di “sotterrare l’ascia di guerra. Prima che, a
furia di rotearla a casaccio, se la faccia finire sui piedi “. Signor R.S.
, da me sconosciuto, il sottoscritto non
sotterrerà mai “l’ascia di guerra” fino a che giustizia non sarà fatta, e sarà
riconosciuto il danno e restituita la dignità a centinaia di lavoratori, finchè
non si stabilirà come priorità assoluta la salute dei Cittadini, finchè chi ha
inquinato il territorio per oltre 90 anni non ne risponda, finchè la politica e
le amministrazioni locali non intervengono obbligando le proprietà a
bonificare, fino a che la stampa locale non chieda conto di queste cose, e non
se De Luca ha, oppure no, sotterrato l’ascia !
Per sua tranquillità, oltre 35 anni di lavoro in fabbrica,
mi hanno educato ad indossare scarpe antinfortunistiche che renderebbero
inoffensive cadute accidentali dell’ascia sui piedi. Sempre in riferimento alle
protezioni individuali, sono in vendita caschi protettivi, che, riescono, faccio
solo un esempio, a non far rompere addiritura una zucca vuota. Si figuri !
Mario De Luca