Domenica 28 maggio ore 10,00 circa , solito caffè domenicale
in Piazza Liberazione, mi son fermato, volentieri, presso qualche gazebo
allestito con i bei volti dei candidati alla prossima poltrona di Sindaco a
Magenta. La posizione, assolutamente “neutrale” che mi sono e ci siamo dati ,
come Movimento Popolare Dignità e Lavoro,
ci, mi permette di avvicinare tutti ed approfondire, con tutti, i passaggi dei
programmi elettorali presentati. Non sempre è reciproco l’interesse, ma si sa,
la politica ( con la p “minuscola” ) è fatta di conflitti, di pettegolezzi, di piccoli interessi, e poi, su fronti nazionali,
purtroppo anche di collusioni, di corruzioni e di peggio ancora. Il nostro Movimento,
con largo anticipo, aveva esplorato all’interno di quello che avrebbe dovuto
essere la Politica ( con la “P”
maiuscola ), a tutela del “Bene Comune”, ma, purtroppo, non abbiamo trovato
certezze. Colpa nostra, probabilmente o siamo troppo esigenti o siamo “fuori di
testa”. Siamo rimasti, quindi, “fuori” da ogni gioco politico, fuori da quelle
alleanze comiche e paradossali, da quelle alleanze strette per il primo turno
di consultazione e da quelle che si “stringeranno” per l’eventuale
ballottaggio. Reciproche “Corna e Peste” prima dell’11 giugno, si
trasformeranno, inevitabilmente, in cordiali complimenti ed in certezze di buon
governo nelle due settimane che precedono il 25 giugno. Poi ci saranno le
“scaramucce” per gli assessori, quelle per le “presidenze”, per le
“commissioni”, le mediazioni e gli accordi per incarichi vari, e si cercherà di
sopravvivere per altri cinque anni.
Questa volta, però, rispetto ai mandati precedenti c’è un
“problema” da affrontare subito e risolvere in tempi brevi. Il problema è il
PGT. Qualunque alleanza che governerà Magenta, dovrà fare, all’interno della
stessa, i conti con il Piano di Governo del Territorio.
C’è chi però, nei cinque anni trascorsi, si è assunto il
compito di “disegnare” il prossimo PGT ed a pochi giorni dalle elezioni, su
alcuni punti non ha fatto ancora chiarezza.
Sulle “aree dismesse”, vero cavallo di battaglia cavalcato
dai candidati sindaci, non si sa assolutamente nulla, ovvero si sa che,
adesempio, lo sventolato Parco Pubblico di viale Piemonte sarà merce di scambio
per chi farà profitto su tutta o parte della lottizzazione di 45.000 m2.
Magenta, negli ultimi tre lustri, ha visto cancellata quella
parte di Città a vocazione industriale. Hanno chiuso tutte le grandi fabbriche,
hanno chiuso o delocalizzato gran parte di medie e piccole imprese, hanno
cessato l’attività centinaia di artigiani, negozi. Il commercio al dettaglio è
letteralmente crollato per fare posto
alla grande distribuzione ( all’inizio della via Milano, in pochi metri quadri
se ne contano addirittura tre ). Si sono persi, sul territorio magentino, molte
migliaia di posti di lavoro. Di tutto questo le amministrazioni che si sono
succedute dal 2002 ad oggi, ne dovrebbero dare conto…invece…, ancora oggi si
parla di rilancio dell’economia magentina che dovrebbe avvenire tramite
improponibili imprenditori di cui, è la stessa amministrazione comunale che
dichiara, non è necessario conoscerne i nomi ! Gli errori / orrori del 2003 /
2004, quando l’amministrazione Del Gobbo stringeva la mano, sorridente, ai
nuovi industriali ( immobiliaristi ) che avrebbero dovuto rilevare la più
grande azienda del territorio ( che produceva filati di qualità ). Quegli industriali li troviamo, ormai da due
anni, presso il Tribunale di Milano in un procedimento penale che li accusa di
aver provocato la chiusura di Novaceta ( bancarotta fraudolenta ). Anche
allora, un calcio alle verità, una mazzata ( senza l’esito sperato, anzi…)
terribile a chi metteva in guardia quell’amministrazione e l’intera Città su l’inaffidabilità
di quei sedicenti imprenditori. Ricordo bene che chi denunciava i maldestri
progetti veniva indicato come colui ( o coloro ) che avevano loro stessi interessi
affinchè la fabbrica chiudesse. Oggi, sui banchi del Tribunale, tra gli
imputati figurano chi prometteva, forte della vicinanza dei poteri istituzionali,
di portare lavoro. Poi, nella stessa aula del Tribunale, c’è chi li guarda
negli occhi, a testa alta. C’è chi li ha denunciati, senza l’aiuto della
politica o delle istituzioni, c’è chi è stato, invece, osteggiato, denigrato,
insultato. C’è chi non si è arreso ed aspetta giustizia !
Oggi a distanza di molti anni, il gioco si ripete. C’è chi
ha interesse ad invertire i ruoli, c’è chi
maldestramente tenta di manipolare, ancora una volta, la verità. Ma, a monte di
queste manipolazioni, c’è chi ha il “potere” del danaro, c’è chi si permette di
pagare squallidi, sprovveduti, infantili esecutori a compiere atti di una
gravità immane.
Non si spiegano, altrimenti, gli atti, reiterati, contro chi
ha deciso di sottrarre al degrado un fazzoletto di Città, contro chi ha lottato
per riprendersi qualcosa che già gli apparteneva, contro chi ha pensato, con il
consenso popolare, di restituire ai
magentini un “bene comune” sottratto, invece, da una ventina di ladroni che
tentano, ancora in questi giorni improbabili difese in Tribunale.
Resta incomprensibile il silenzio dell’amministrazione comunale
di fronte ad un atto grave, quello attraverso
il quale ignoti devastano un luogo che la stessa amministrazione ha dichiarato
essere “parco PUBBLICO”.
Siamo fiduciosi.
Ebbene si, siamo
stati noi…. a far avviare l’apertura
di un fascicolo (segnalazione e verbale dettato dal MPDL) che la polizia locale invierà alla Procura, ma ci sarà un’ulteriore esposto-querela che firmeranno,
ancora una volta , solo i volontari dell’associazione Ri-Parco.
Un augurio, quindi, che la Procura faccia luce, al più
presto, su squallidi episodi inaccettabili,
ed un “saluto” ai tutti coloro che credono di danneggiare o mettere in cattiva
luce il lavoro che il Movimento Popolare Dignità e Lavoro sta compiendo, da
molti anni, per la tutela del lavoro, dell’ambiente e del bene comune. Vigliacchi
, non l’avrete mai vinta !
Movimento Popolare Dignità e Lavoro