Grandissima soddisfazione,
finalmente l'assessore Salvaggio, tramite un'intervista
rilasciata all'Altomilanese e pubblicata oggi (18 luglio) dichiara
pubblicamente di dare seguito alle proposte del Movimento Popolare
Dignità e Lavoro che, in più occasioni, ed anche
nelle sedi istituzionali, aveva suggerito. Il riferimento, in
particolare, è una riunione avvenuta in Comune all'inizio di
quest'anno, presente, oltre l'assessore Salvaggio, anche la
Presidente Preti, la Consigliere Mengoni e cinque
esponenti del Movimento. Bene, durante quell'incontro, l'assessore
distribuì fotocopie di un verbale relativo ad un incontro,
fatto di lì a qualche giorno prima, dove il curatore
fallimentare di Enercell (Centrale Termoelettrica), a seguito
di falliti tentativi di vendita della stessa centrale, dichiarava di
essere disponibile a cederla a costo zero, purchè chi l'avesse
rilevata avrebbe dovuto prendere in carico anche l'onere della
bonifica.
Un piccolo passo indietro:
In altre riunioni, anche pubbliche, il Movimento l'anciò
l'idea che due aree, interne al perimetro ex Novaceta, avrebbero
potuto essere considerate come due enormi capitali per il territorio
magentino. Il primo era rappresentato dall'area CRAL, il
secondo dall'area su cui sogeva proprio la Centrale
Termoelettrica.
Durante l'incontro su
menzionato, e proprio in merito all'area ex Centrale Termoelettrica,
il Movimento, cogliendo positivamente la proposta del curatore
fallimentare, spiegò ai presenti che, ad esempio, prendere
l'area ex Centrale, avrebbe potuto essere, finalmente, un'enorme
occasione per lavorare su un progetto che avrebbe visto il recupero
di macchine, presenti in quella centrale, e allestire un fenomenale
Museo Tecnologico. Il Movimento spiegò (e ricordo con sincero
e vivo piacere l'attenzione e lo sguardo di assenso della D.ssa
Mengoni ) che quella Centrale custodiva “tesori” tecnologici e
vanti dell'industria Italiana, in particolare Lombarda ed ancora più
specifico, del territorio. Parlammo infatti di Generatori di vapore
(Ansaldo S.p.A.) , di Turbine (Franco Tosi S.p.A.) , di
motori (Marelli S.p.A.), di impianti per la demineralizzazione
delle acque (Bono S.p.A. praticamente di macchine prodotte
in Italia e vendute in ogni parte del mondo. Gioielli tecnologici,
ancora oggi ammirati ed invidiati. Macchine enormi, gruppi
turbine-alternatori grandi come un appartamento. Il Movimento spiegò,
in dettaglio, che erano macchine perfettamente conservate e che
avrebbero anche potuto essere messe in servizio Il Movimento spiegò
che il progetto del Museo Tecnologico (unico, per il suo
genere, in Italia ) avrebbe potuto chiamare sul territorio tantissimi
visitatori (un esempio analogo , in Europa, è presente in
Gemania e raccoglie oltre due milioni di visitatori ogni anno ) e
risolvere anche il problema amianto, poiché il pericoloso
minerale sarebbe stato rimosso solo dalle zone compromesse, mentre
il rimanente, comunque continuamente monitorato, avrebbe potuto
essere rimosso, in completa sicurezza, secondo un piano di intervento
distribuito in più anni e magari utilizzando i finanziamenti e
le entrate eventuali di un Museo attivo e aperto ai visitatori. In
questo caso, lo smaltimento amianto sarebbe stato autofinanziato e
quindi nessun onere aggiuntivo avrebbe interessato le casse
comunali.
Bene, l'assessore Salvaggio,
ci ha fatto attendere, ma infine ha compreso la validità della
nostra proposta ed ha “addirittura pensato” di rilevare l'area ed
ha “già avviato i contatti con la Regione Lombardia per
capire se ci sono oppure no gli estremi per accedere ai fondi
destinati alla bonifica”. (chiediamo
all'assessore se gentilmente fa sapere chi è l'interlocutore
in Regione, poiché il Consigliere Del
Gobbo, a cui
successivamente si fa riferimento, e da noi oggi interpellato,
dichiara di non aver mai parlato con l'assessore Salvaggio in merito
alla questione “ per accedere ai fondi regionali....e
...collaborare con noi ....per raggiungere questo importante
obiettivo per la Città”. ).
Siamo
comunque contenti poiché i nostri sforzi, la costanza nel
mantenere vivo l'interesse sulla questione, la presenza continua e
costante sul piazzale Novaceta, hanno portato, e va ricordato a chi
ha la memoria corta, anche all'acquisizione da parte della Procura
di Milano, a seguito di
una nostra denuncia, di atti tali da emettere 33
avvisi di garanzia contro le precedenti proprietà
per bancarotta fraudolenta
e per aver prodotto il dissesto dell'azienda.
I nostri sforzi, a salvaguardia della salute pubblica, ha prodotto
ulteriori denunce alla Procura
di Busto Arsizio, in
merito alla presenza massiccia ed alla anomala manipolazione
dell'amianto.
E'
bene ricordare, che il Movimento è stato oggetto, fino a
qualche giorno fa, di attacchi diretti da parte di chi sosteneva,
invece, di un “impegno Unicredit nello smaltimento
amianto “, parlava di “aver
completato le fasi di bonifica 1 e 2 ( ? ) e che era in corso la 3 (
??? )”, di chi, informato da
fax e fotografie che riprendevano, dall'interno del sito, il degrado
amianto, diceva di non prendere in considerazione segnalazioni
“anonime” che mostravano, invece, inequivocabilmente amianto
frantumato sui viali e vasche d'acqua piene delle stessa fibra.
Siamo
veramente contenti che, l'assessore, anche se in ritardo, “ha
capito”, che Unicredit
non rispettava alcun
programma di smaltimento amianto ne adottava mezzi coerenti con
operazioni così complesse, per cui si è deciso di
“avviare le procedure per sanzionare Unicredit,
proprietaria dell'immobile”, poiché
“ i termini per
la rimozione dell'amianto dall'area sono scaduti nei primi mesi
dell'anno”.
Siamo
veramente contenti che l'assessore Salvaggio
ed
il Sindaco
abbiano preso in considerazione la possibilità di “rendere
l'area pubblica“ ,
e siamo ancora più contenti poiché tali dichiarazioni
sono arrivate (solo)
undici giorni dopo che
i Sigg. Morabito e
Del Gobbo,
nelle vesti ufficiali di capi-gruppo in Comune ed in Regione, a
seguito di un incontro (questa volta si che c'è stato davvero
! ) con il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, a loro volta,
hanno promesso di presentare , nei rispettivi consigli, mozioni che
riguarderanno la possibilità di esproprio dell'area ex Cral.
Siamo
contentissimi, poiché le proposte ed il lavoro del Movimento ,
che nel frattenpo sul tema ha coinvolto e raccolto
firme di oltre 1300 cittadini,
è stato considerato e premiato in modo esattamente
bi-partisan.
Il Movimento attende, adesso, di essere chiamato a partecipare a
tutti quegli incontri mirati al buon fine della questione Cral e di
quella relativa alla Centrale Termoelettrica, certo che potrà
continuare a fornire utilissime indicazioni e proposte al fine di
rendere il nostro territorio più vivibile e, principalmente,
recuperare qualche posto di lavoro (per ridarlo a chi gli è
stato sottratto con la frode) con l'eventuale gestione di due
possibili attività.
Siamo, infine, poco contenti e sdegnati per il fatto che qualcuno
tenta di assumersi la paternità di iniziative e proposte che
sono state e sono tutt'ora patrimonio esclusivo degli aderenti il
Movimento che conducono da soli, da ormai troppi anni, una lotta di
civiltà e giustizia.
MPDL
Particolare di palettatura di una turbina vapore