Il 14 dicembre, a Magenta, nella saletta dell’ex cral
Novaceta , si è svolto un incontro a cui hanno partecipato i leaders della
Sinistra di opposizione, quelli “con la schiena diritta” come amo chiamarli.
Quelli che non sono mai stati “ex”, ma sono e saranno sempre, non solo
ideologicamente, ma strutturalmente, inossidabili portatori di una Sinistra
Anticapitalista e di lotta.
Il Movimento Popolare
Dignità e Lavoro è orgoglioso di aver ospitato “Fuori Mercato – autogestione in Movimento – con Gigi
Malabarba “ ; Potere al Popolo con Giorgio Cremaschi,
Sinistra
Anticapitalista con Franco
Turigliatto ; Partito Comunista Italiano con Vladimiro Marlin ; Rifondazione Comunista con Mara
Ghidorzi e Massimo Gatti.
Si ringraziano gli organi di stampa e le rappresentanze
politiche territoriali presenti.
Riportiamo di seguito un breve estratto degli interventi pervenuti.
Mario De Luca
GIGI MALABARBA - Fuorimercato-Autogestione in Movimento
“Un ciclo è
finito, occorre ripartire dal mutualismo in mezzo alle persone, senza steccati”
Occorre prendere atto con
umiltà che le Sinistre di opposizione, pur portatrici di valori fondamentali di
trasformazione della società, sono ridotte al lumicino e hanno una difficoltà più grande di altre
forze politiche a comunicare con gli stessi lavoratori e lavoratrici e i ceti
deboli che pur vorrebbero rappresentare, perché si devono muovere
controcorrente.
E questo in quanto sono
state azzerate o geneticamente modificate istanze di partecipazione dal basso
(sindacati, case del popolo, ecc) che sono state la condizione che ha permesso alla Sinistra – dando risposte a
bisogni elementari attraverso questi strumenti – di avere una base di massa per
i propri progetti politici di trasformazione.
Bisogna ripartire
costruendo prioritariamente, attraverso il
mutualismo solidale, quel tessuto connettivo distrutto. Senza fare questo,
ogni sforzo di propaganda sarà inutile.
Tutti i partiti qui
presenti (Prc, Pci, PaP, Sa, ecc e mancavano ancora Pcl, Pc, Pdac e Scr…) anni
or sono erano tutte componenti di Rifondazione e questo la dice lunga non sul
personalismo che ha portato alla frammentazione, ma sulla fine di un ciclo
storico di cui bisogna prendere atto.
Per comunicare con un
elettorato popolare che oggi vota Lega e per non lasciare spazio solo a forze
reazionarie poco conta fare un banchetto in piazza – magari con 8 bandiere
rosse invece che 1, sfiorando il ridicolo – ma serve dare risposte a bisogni
sociali. Fuorimercato, anche attraverso sperimentazioni su questo territorio
come RiMaflow (ma anche Ri-Parco nasce in questo alveo), cerca di muoversi in
questa direzione: questo per noi sarebbe lo strumento più efficace. C’è chi è
entrato a RiMaflow come simpatizzante leghista perché aveva bisogno di lavorare
e ora sostiene l’autogestione e un’alternativa di società! Ne nascessero altre
di queste sperimentazioni su questo territorio!
Se si vuole però fare
qualcosa tutti insieme, come ha proposto la recente assemblea delle Sinistre di
opposizione a Roma, che se ne decida
almeno una – e propendo per il tema ambiente-salute – in cui concentrare le
forze di tutti, magari dando vita a un Comitato di scopo con cui coinvolgere i
cittadini. O, se c’è accordo, che questo strumento sia pure il MPDL per tutti –
al di là del nome, rinnovato o meno – dato che simbolicamente Mario De Luca , promotore
di questo incontro, è stato il consigliere comunale di quella Rifondazione che
tutti quanti comprendeva…
INTERVENTO DI FRANCO TURIGLIATTO
Credo che le difficoltà in cui si trovano le classi
lavoratrici siano messe in luce dalle modalità con cui si comportano oggi i
capitalisti, più che mai convinti di poter agire impunemente. Unicredit
comunica contemporaneamente l’elargizione di 8 miliardi di dividendi nei
prossimi anni e contemporaneamente il licenziamento di 8 mila dipendenti. Allo
stesso modo agiscono i padroni dell’ex Ilva e della Whirpool.
In questi anni grazie alle politiche dei governi e alla
passività delle direzioni sindacali hanno avuto via libera nel ricercare il
massimo profitto con un sempre più forte sfruttamento delle lavoratrici e dei
lavoratori.
Non è solo il vostro territorio ad essere profondamento in
crisi ed essere massacrato dalle ristrutturazioni industriali. Vengo da una
regione il Piemonte e Torino che hanno subito drammatici cambiamenti. Torino
oggi è in testa alle classifiche della cassa integrazione, con alti tassi di disoccupazione
e povertà. La Fiat se ne è andata in America, i governi nazionali e locali
hanno lasciato la famiglia Agnelli fare indisturbata i suoi affari; le
direzioni sindacali sono state subalterne ai padroni e a pagare sono stati i
lavoratori e un intero territorio.
Nonostante queste grandi difficoltà sono per fortuna
presenti nel nostro paese importanti
movimenti di massa, a partire dal movimento delle donne e quello contro il
cambiamento climatico ed anche il movimento delle sardine ha assunto un positivo
orientamento antifascista e antirazzista.
Ma serve anche la ricostruzione di un movimento dei
lavoratori con degli obiettivi forti alternativi ed anticapitalisti per
riuscire a modificare i rapporti di forza ed affermare le esigenze i bisogni
popolari; per l’occupazione serve una distribuzione del lavoro esistente tra
quelli che ne hanno bisogno garantendo a tutti salari decenti; serve la
nazionalizzazione delle aziende che chiudono e licenziano, serve un nuovo forte
intervento pubblico nell’economia per garantire lavoro, reddito, difesa
dell’ambiente.
Serve naturalmente il ruolo e l’attività delle forze della
sinistra, una loro nuova capacità di convergere nell’azione per aiutare il
protagonismo e l’autorganizzazione delle classi popolari.
Abbiamo cominciato a costruire questo percorso unitario il 7
dicembre a Roma con l’assemblea nazionale unitaria delle sinistre di
opposizione. E’ un primo passo che si misurerà nelle prossime settimane con la
costruzione di assemblee locali ampie e aperte a tutte le forze sia sociali che
politiche per riuscire a prendere delle iniziative concrete sui territori.
Nessuna organizzazione o struttura sia sociale che politica
dispone di una piena capacità di comprensione della realtà e tanto più di
iniziativa. C’è bisogno di tutti e di convergenze.
Per questo noi pensiamo come Sinistra Anticapitalista che
occorra rendere permanente questa unità d’azione costruendo una struttura, un
forum sociale che sappia coniugare una forte unità d’azione nelle lotte, nei
luoghi di lavoro, nei territori, con una capacità di discussione paziente per
verificare le diverse posizioni. Questo modo di agire dovrebbe permettere sia
un’attività comune che una possibilità di sviluppare ciascuna delle
organizzazioni i temi e le azioni che più ritiene utili alla mobilitazione
sociale e nello stesso tempo dibattere i grandi problemi strategici e politici.
INTERVENTO DI MASSIMO GATTI
Grazie per l’invito e per l’efficace volantino di
convocazione che in poche righe richiama le crisi aziendali, i siti inquinati,
le morti sul lavoro e gli abbandoni scolastici.
Qui siamo nel luogo di una lotta esemplare lunga e difficile
che ho avuto l’onere e l’onore di seguire come consigliere d’opposizione nella
vecchia provincia di Milano. E anche in questa vertenza Novaceta si è palesato il “sovversivismo” di parte delle classi
dirigenti malate di affarismo e di speculazione edilizia. La resistenza, la
tenacia, la competenza e il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori ha
prodotto l’esperienza di RiParco come a Trezzano S.N. è cresciuta e di tanto
Rimaflow. Le lotte e i conflitti hanno generato risultati e non solo sconfitte.
Ci si chiede un punto di riferimento politico nazionale che
può ricostruirsi solo individuando le cause di un crollo che viene da lontano.
La crisi economica sposta tanti paesi e il mondo indietro con diseguaglianze
crescenti. L’Italia è un a nazione molto a destra (Lega e FdI) con pulsioni
fasciste e razziste in cui la contrapposizione agli immigrati copre tutto.
Dagli anni 90 si è proceduto con politiche liberiste, con la
distruzione del diritto del lavoro e l’abolizione dell’articolo 18, con il
taglio della buona occupazione e con la demolizione del sistema elettorale
proporzionale e il conseguente e consistente aumento dell’astensione.
Le vittorie elettorali dell’Ulivo e del centrosinistra non
hanno contrastato la deriva finanziaria dell’Europa e le politiche di guerra.
Lo scioglimento del PCI(1991) e la sottovalutazione di una consistente e
persistente questione morale hanno fatto il resto, cancellando alla fine di un
processo storico negativo i sistemi di protezione delle classi popolari. .
VI E’ UN PROBLEMA DI SISTEMA
La debolezza nel reprimere le mafie a livello economico sta
anche nelle privatizzazioni selvagge compiute e nella abdicazione dello Stato
in troppi settori strategici e fondamentali come l’industria, l’urbanistica, la
formazione e la salute.
Il referendum popolare del 2011 con il suo formidabile
risultato per la gestione totalmente pubblica dell’acqua, del ciclo dei rifiuti
e del sistema dei trasporti è stato colpevolmente tradito.
Per risalire la china occorre avere il coraggio di
rinazionalizzare, di tentare un’economia sociale, come Rimaflow e di proporre
qualche obiettivo audace e “socialdemocratico” a partire dal ruolo nevralgico
di Cassa Depositi e Prestiti.
Autostrade, banche, siti produttivi, energia, reti in
un’epoca di rivoluzione tecnologica, digitale e informatica non possono
contemplare l’assenza dello Stato.
Riorganizzare un intervento pubblico selettivo significa
sfidare nel merito e confrontarsi con i movimenti, con la sinistra diffusa, le
liste civiche, il Movimento 5 stelle.
È paradossale che il governo gialloverde e quello
giallorosino abbiano con continuità l’obiettivo paradossale di altri 18
miliardi di euro di privatizzazioni(quali?) rimarcando una totale sfiducia sul
proprio impegno a recuperare risorse davvero dalla evasione fiscale. Tanto
chiacchiericcio sulla cosiddetta autonomia differenziata, nessuna politica di
sviluppo per i servizi pubblici e le autonomie locali.
Il pensiero unico delle forze politiche tradizionali di
centrodestra, centrosinistra e Lega prosegue sulle solite politiche dal 1992.
Grandi opere, grandi eventi, Colombiadi, mondiali di calcio, EXPO, con il
corollario di Tangentopoli, appropriazioni indebite, indebitamento. Ricordiamo
le autostrade TEM-BREBEMI-Pedemontana con 6 miliardi già spesi grazie a ingenti
risorse pubbliche. Ricordiamo gli altri stanziamenti previsti per l’Università
Statale per costringerla a trasferirsi in parte nell’area EXPO e coprire i
buchi di EXPO. Per non smentirsi oggi le cosiddette classi dirigenti si
vogliono buttare nell’avventura delle Olimpiadi invernali 2016, nella nuova
autostrada TOEM dentro il Parco del Ticino, nel nuovo stadio di San Siro e in
nuove cementificazione utilizzando il PGT di Milano e le leggi urbanistiche di
Regione Lombardia.
FIDUCIA E BUONI ESEMPI
Senza velleità ed illusioni guardiamo però a vari
sommovimenti reali e positivi:
- Un grande movimento mondiale contro i cambiamenti
climatici;
- Vertenze di lavoro efficaci e rigenerazioni dal basso, per
un nuovo modello di sviluppo, come nel caso Rimaflow;
- Capacità conflittuale di rilancio di un movimento per il
disarmo, la riduzione della spesa militare, la pace, i diritti morali e civili
prendendo esempio dai Camalli di Genova, che hanno, con un’azione simbolica, bloccato
in porto la speculazione immonda del commercio legale e illegale di armi per
proteggere gli yemeniti dall’Arabia Saudita e per dare una risposta non solo
agli immigrati ma a tutti i popoli del terzo e quarto mondo;
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
- Si investano 8 miliardi non per promesse elettorali, ma
per assumere direttamente 100.000 tecnici e operai per un’azione straordinaria
di manutenzione in tutti i comuni e per intervenire sul dissesto idrogeologico.
- Si proceda subito a sbloccare le assunzioni di ispettori
del lavoro necessari a promuovere sicurezza e a ridurre drasticamente gli
effetti della strage dei morti sul lavoro, che costituiscono un triste primato
italiano.
Dobbiamo avere il coraggio di riproporre una moderna e
aggiornata prospettiva socialista e la piena applicazione della nostra
Costituzione.
Il proliferare di tante formazioni politiche e sindacali che
si richiamano alla sinistra o alla alternativa di classe non produce risultati
soddisfacenti. L’aggregazione deve avvenire su punti, esperienze e valori
irrinunciabili e duraturi, non svendibili per un posto da ministro o da
sottosegretario.
N.B.: ci scusiamo con i lettori poichè i contributi di Giorgio Cremaschi, Mara Ghidonzi e Vladimiro Merlin non sono ancora pervenuti, ma sappiamo che sono impegnati in numerosi incontri. Nel ribadire che le pagine di questo blog sono a loro completa disposizione, vogliamo esprimere, ancora, loro un grandissimo ringraziamento per il contributo che hanno dato alla serata.