Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro con sede a
Magenta in viale Piemonte 68, sta conducendo da oltre dieci anni una battaglia
di Civiltà allorchè decise di denunciare l’intero management di Novaceta che,
per mero egoistico interesse, volle far fallire una storica e produttiva
società cittadina per poter utilizzare la vastissima area ( 220.000 m2 ) su cui
poter esercitare speculazioni di tipo immobiliare. Fermata la produzione, un
gruppo di irriducibili ex dipendenti, decisero, oltre che costituirsi parte
civile nel processo penale, qualche anno dopo istituito, anche di riprendersi
uno spazio comune, un bene comune che era sempre appartenuto ai lavoratori di quell’azienda ed utilizzato
da tutta la comunità magentina. Stiamo parlando di un’area verde di circa 15.000 m2 , l’ex CRAL
aziendale. Insieme ai Compagni di Ri-Make ed a quelli di Ri-Maflow, il Movimento
Popolare Dignità e Lavoro occupò quell’area ed ancora oggi è presente con
l’obiettivo di restituire quell’area alla Città di Magenta.
Il Movimento Popolare Dignità e
Lavoro, con una petizione cittadina, raccolse oltre 2000 firme per
sensibilizzare l’amministrazione comunale di Magenta, affinchè avviasse quelle
procedure di esproprio, esistendo tutte quelle condizioni previste dagli
articoli 42,43,44 della Costituzione Italiana (aree abbandonate e lasciate al
degrado).
Purtroppo le amministrazioni magentine,
che si sono susseguite nell’arco degli ultimi dieci anni, hanno fatto a gara
per non fare nulla. Eppure avrebbero potuto costituirsi parte civile nel
processo penale, avrebbero potuto dare qualche risposta ai 2000 Cittadini
sottoscrittori della petizione, avrebbero potuto dare un giudizio su una bozza
di riqualificazione dell’area, prodotta, redatta e presentata dal sottoscritto
e da Paolo Chianura, solo qualche
settimana fa all’assessore Cattaneo. Le amministrazioni “ in transito” avrebbero
potuto dare un minimo contributo, anche solo morale e solidale, a quei lavoratori che
avevano deciso di riprendersi quella dignità a loro sottratta da sedicenti
imprenditori, a quei Lavoratori che hanno pensato ad un Bene Comune anziché ad
un “bene” per pochi.
Eppure le nostre idee, le nostre iniziative,
le nostre denunce contro il malaffare hanno avuto successo. Quei manager, al
processo di primo grado, sono stati condannati a severe pene detentive e ad
importanti sanzioni pecuniarie.
Infine vorrei utilizzare questo
spazio per una comunicazione di servizio : a circa un anno dalla sentenza di
primo grado, che prevede, per quanto ci riguarda, il recupero delle spese
legali anticipate e la quota provvisionale disposta dal Tribunale , non sono
state pubblicate ancora le motivazioni. Credo che la civile attesa e la
pazienza siano state già consumate per cui, come è previsto dalla Legge,
chiederemo, a giorni, tramite i nostri legali, quanto dovuto. Chi è d’accordo
con questa iniziativa può comunicarlo direttamente al sottoscritto.
Teniamo a comunicare altresì che Il Movimento
Popolare Dignità e Lavoro parteciperà alla
IV Assemblea
Nazionale beni comuni emergenti e a uso civico
che si terrà a Milano il 1 feb. ore
12:00 ed a Saronno 2 feb. ore 16:30
Organizzato da
Milano, 1-2 febbraio 2020 – IV
Incontro dell’Assemblea Nazionale dei beni comuni emergenti e a uso civico
Saronno, 2 febbraio 2020, ore 18 – serata pubblica su “Aree dismesse, che fare?”
L’1 e 2 febbraio 2020 terremola IV Assemblea
nazionale dei beni comuni emergenti e a uso civico, nata a partire da un
documento (http://www.exasilofilangieri.it/appello-benicomuni/) firmato da diverse realtà di base, associazioni e singoli,
che hanno convenuto sulla necessità di rafforzare anche a livello nazionale le
lotte sui beni comuni. Ci siamo incontrat* a Napoli, Mondeggi (Bagno a Ripoli),
Reggio Emilia e Venezia. Oggi approdiamo a Milano, da RiMake, Macao ed
eventuali altri spazi da definire.
Abbiamo aperto un percorso collettivo per costruire incomune uno
spazio per la condivisione e la continua sperimentazione di pratiche, saperi e
strumenti amministrativi capaci di sfidare e superare lo stato di cose
presenti. L’abbiamo fatto a partire dalle proposte e dalle conoscenze sui beni
comuni che in questi anni con molta fatica sono maturate dalle pratiche delle
realtà di base su tutto il territorio nazionale.
Saranno presenti L’Asilo (Napoli), Scugnizzo Liberato (Napoli), Macao (Milano), RiMake (Milano), RiMaflow (Milano), Attac Saronno, Associazione Salviamo Cavallerizza (Torino), Bread&Roses (Bari), ExPost Moderno (Bari), Mondeggi (Bagno a Ripoli), Forum Beni Comuni Firenze, Rete Civica del Comune di Ferrara e una lunga lista di realtà in corso di aggiornamento.
Il programma è in via di costruzione e sarà aggiornato a breve. Scriveteci all’indirizzo mail benicomuni.incomune@gmail.com per inviarci proposte, idee e anche richieste di ospitalità!
A seguire, il 2 febbraio, ore 18.00, a Saronno, tutt* invitat* alla serata pubblica organizzata da Attac Saronno: "Aree dimesse, che fare? Beni comuni emergenti e riuso della città" (Sala Nera di Casa Morandi, viale Santuario a Saronno)
Saronno, 2 febbraio 2020, ore 18 – serata pubblica su “Aree dismesse, che fare?”
L’1 e 2 febbraio 2020 terremo
Abbiamo aperto un percorso collettivo per costruire in
Saranno presenti L’Asilo (Napoli), Scugnizzo Liberato (Napoli), Macao (Milano), RiMake (Milano), RiMaflow (Milano), Attac Saronno, Associazione Salviamo Cavallerizza (Torino), Bread&Roses (Bari), ExPost Moderno (Bari), Mondeggi (Bagno a Ripoli), Forum Beni Comuni Firenze, Rete Civica del Comune di Ferrara e una lunga lista di realtà in corso di aggiornamento.
Il programma è in via di costruzione e sarà aggiornato a breve. Scriveteci all’indirizzo mail benicomuni.incomune@gmail.com per inviarci proposte, idee e anche richieste di ospitalità!
A seguire, il 2 febbraio, ore 18.00, a Saronno, tutt* invitat* alla serata pubblica organizzata da Attac Saronno: "Aree dimesse, che fare? Beni comuni emergenti e riuso della città" (Sala Nera di Casa Morandi, viale Santuario a Saronno)
per il Movimento Popolare Dignità e
Lavoro :