mercoledì 5 ottobre 2016

I BANCHETTI NO ALLA VARIANTE DEL PGT SULL’AREA EX NOVACETA


CALENDARIO DEI BANCHETTI: 
 
NO ALLA VARIANTE DEL PGT SULL’AREA

 EX NOVACETA !



sabato 8 ottobre 9-13 quartiere sud – davanti a U2


venerdì 14 ottobre 16-19 quartiere nord - davanti circolo 

Ideal


lunedì 24 ottobre 9-13 centro – piazza del mercato – via 

S. Caterina da Siena


domenica 30 ottobre 9-13 pontevecchio - davanti chiesa 

parrocchiale *


sabato 5 novembre 9-13 quartiere nord - via Dante
_______

* = in attesa autorizzazione







domenica 25 settembre 2016

FIRMA LA PETIZIONE POPOLARE: NO ALLA VARIANTE DEL P.G.T. SULL'AREA EX NOVACETA !

TESTO DELLA PETIZIONE
 

dove si firma ?
Al Cral ex Novaceta in viale Piemonte tutti i giorni dalle 16 alle 19
(la domenica dall 11 alle 13)
oppure
Ai banchetti organizzati (in attesa autorizzazioni) nei giorni:

mercoledì 28 settembre dalle 9 alle 13 - davanti all'Ospedale Fornaroli 


sabato 8 ottobre dalle 9 alle 13 - piazzale  davanti  l' U2  quartiere sud


venerdì 14 ottobre dalle 16 alle 19  viale Piemonte, 10  - davanti al circolo Ideal


lunedì 24 ottobre dalle 9 alle 13 - piazzale del mercato in via Santa Caterina 


sabato 5 novembre dalle 9 alle 13 in via Dante (quartiere nord)






venerdì 16 settembre 2016

Clamoroso : dopo sette anni parla un dirigente !

DOMENICA 11 SETTEMBRE E' VENUTO A TROVARCI AL RI-PARCO "BENE COMUNE" DI VIALE PIEMONTE UN DIRIGENTE NOVACETA CHE HA VOLUTO RACCONTARCI, IN ESCLUSIVA, LE SUE EMOZIONI E PARTE DEL SUO VISSUTO, A SEGUITO DELLA CHIUSURA DELLA FABBRICA, FATTO, CHE L'HA COSTRETTO A VIVERE LONTANO DAL NOSTRO PAESE PER MOLTI ANNI.
CI HA PARTICOLARMENTE IMPRESSIONATO IL MODO CON CUI HA RACCONTATO LA SUA ESPERIENZA.
QUESTO SCRITTO E' DEDICATO ANCHE A CHI, IN TUTTI QUESTI ANNI, HA RITENUTO LA VICENDA NOVACETA "UN FATTO NORMALE" , COME NORMALE FOSSE TOGLIERE IL LAVORO E LA DIGNITA' ALLE PERSONE. ANCORA OGGI, SU CERTA STAMPA, SI LEGGE CHE IL MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO, HA NEL SUO PROGRAMMA ESCLUSIVAMENTE QUESTA VICENDA, IGNORANDO CHE LAVORO E DIRITTI SONO LA PRIORITA' ASSOLUTA IN UNA SOCIETA' IMBASTARDITA DA INTERESSI PERSONALI, EGOISMO, DELINQUENZA, IGNORANZA.
LA VICENDA NOVACETA LASCIA ANCHE UNA PESANTISSIMA EREDITA' DI INQUINAMENTO AMBIENTALE, ED ANCHE QUESTO SI IGNORA O, PIU' COLPEVOLMENTE , SI FINGE D'IGNORARE. ANCHE L'AMBIENTE, L'INQUINAMENTO DEL NOSTRO TERRITORIO, LA SALUTE DEI CITTADINI, SONO PRIORITA' A CUI IL NOSTRO MOVIMENTO NON HA VOLUTO SOTTRARSI AVVIANDO PROCEDURE LEGALI DI CUI SE NE E' ASSUNTO OGNI RESPONSABILITA'. SIAMO ANCHE CONVINTI CHE, EGOISMO ED IGNORANZA REGNANO NELLA NOSTRA SOCIETA' ANCHE A CAUSA DI UNA SCUOLA PUBBLICA SEMPRE PIU' GHETTIZZATA ED UMILIATA DA CONTINUI PROVVEDIMENTI  LEGISLATIVI.
CI PERMETTIAMO DI SEGUIRE QUESTI TEMI . SCUSATE SE E’ POCO !

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Sono pensionato, ho sessantasette anni. Lavorai alla Novaceta dal 1997 al 2005. Diventai il Responsabile vendite Extra Europa, dopo due anni passati in staff con altro dirigente. Nel 2005 fui epurato dalle truppe occupanti, composte di speculatori immobiliaristi e dai loro complici. La Novaceta non morì di morte naturale, fu assassinata. Volendo immaginare umana la morte della Novaceta, possiamo immaginarci il garrote, in considerazione della crudele lentezza oppure lenta crudeltà dell’esecuzione.
Inizialmente – nel 2003 - menzogne, funambolismi logici, le vittime non dovevano capire troppo presto.  E le vittime, cioè noi e le nostre famiglie, effettivamente non capivano. Azzardavamo anche qualche sarcasmo, tra noi, chiamandoli “dilettanti allo sbaraglio”. Ma a essere sbaragliati saremmo stati noi. Loro erano dilettanti del tessile, ma professionisti della distruzione di aziende per scopi immobiliari. La nostra era un’azienda che avrebbe avuto ancora molto da dire e da dare, produttivamente e commercialmente. Una grande varietà di prodotti, un nome consolidato in decenni di lavoro, prodotti speciali che erano invidiati da tutta la concorrenza.
Il nuovo management era un incubo. Oltretutto al danno d’essere esautorati e umiliati si aggiungeva – per noi - anche la beffa di dover subire l’arroganza, la prepotenza. I nuovi capi predicavano austerità e poi ordinavano – per sé - BMW X5 e le parcheggiavano in sosta vietata. A ognuno il proprio stile.
Purtroppo ci furono anche quelli – fra i colleghi - che corsero in soccorso al vincitore, vendendosi l’anima. Forse fu un buon affare, in considerazione del poco valore di quelle anime. Entro certi limiti, in certe percentuali, il collaborazionismo é un fenomeno fisiologico, quindi normale. Purtroppo è ugualmente disgustoso. 
Vorrei fosse vero che “il delitto non paga”, per il momento sembra che se anche paga, paga male e lentamente. Ma questo grazie a Mario De Luca e i suoi amici che si sono battuti leoninamente, rendendo la vita difficile agli usurpatori. Continuano a farlo. I 220.000 metri quadrati, il bottino degli “imprenditori” è stato acquistato da una grande banca. Probabilmente si tratta di un investimento che le banche considerano a lungo termine, nella speranza o nella convinzione che le acque si calmeranno. Forse ignorano che le “acque” Novaceta sono piene di amianto e di altri inquinanti. Peccato per loro che ad agitare queste acque ci sarà sempre Mario De Luca. Per il momento al posto dei ricchi profitti hanno raccolto avvisi di garanzia e imputazioni.
Adesso la parola spetterebbe alla magistratura; speriamo bene. Ma Mario e i suoi, tutto il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, tanto per tenersi in allenamento, si sono dedicati alla conquista del vecchio Cral Novaceta. Un luogo vasto, con enormi alberi, campi da tennis che potrebbero portare lavoro e reddito e campi di atletica e di calcio di cui potrebbero usufruire, a titolo gratuito, i giovani di Magenta. Ci sono anche i campi di bocce, per i meno verdi di anni. Oltretutto c’è un ampio parcheggio ed una costruzione da rimettere in sesto, per farne un bar, una piccola trattoria, magari anche delle docce, qualcosa. Noi abbiamo mangiato e cantato, qualcuno ha anche ballato. La distanza dall’abitato è tale da non disturbare nessuno. Troppo bello per essere vero? Troppo logico, civile e benefico per la società? Trasformare un’area in qualcosa di utile e di buono, inoltre si sottrarrebbe l’area ad altri utilizzi, come a deposito di refurtiva poiché luogo lontano da ogni minimo controllo urbano ! 
Prima di tornare a casa ho contemplato, attraverso i cancelli chiusi con catene e catenacci, il grande piazzale, dove vedevo partire i TIR carichi dei nostri prodotti. A sinistra gli uffici, a destra la mensa. Quel posto, un tempo pieno di attività, di gente, ora ricorda Cernobyl. Dalle crepe sull’asfalto nascono e crescono erbacce. Erbe parassite com’erano parassiti quelli che hanno ucciso un’azienda senza nemmeno riuscire a ricavare un profitto nel quale – ingordamente - speravano, riuscendo solo a buttare  centinaia di lavoratori, le loro famiglie e tutto l’indotto per strada.
Io ebbi fortuna, dopo due anni di psicofarmaci e depressione (vinceva la seconda) mi offrirono la possibilità di un lavoro in Asia; ci ho trascorso otto anni. Me la sono cavata.
Il perdonare è prerogativa delle anime nobili e anche di quelli che non hanno tempo da perdere.  Io non appartengo a nessuna di queste categorie. Conseguentemente non perdono affatto.  Non perdono anche perché quello che i “Predoni” fecero fu peggio di un delitto, fu un’idiozia. 
( lettera firmata )
Magenta, 11 settembre 2016




venerdì 12 agosto 2016

" E' la stampa monnezza !"

Scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano nell’editoriale del 31 luglio 2016 :É la stampa, monnezza!. Si può essere più o meno d’accordo con un giornalista di attacco come Travaglio, ma, purtroppo, parte della stampa italiana, è messa veramente male.

“La Stampa” del 09 agosto 2016, : “Brutte notizie per l’Italia sul fronte della libertà di stampa. Nell’annuale classifica di Reporters sans Frontieres il nostro Paese perde quattro posizioni, scendendo dal 73° posto del 2015 al 77° (su un totale di 180 Paesi) del 2016. L’Italia è il fanalino di coda dell’Ue. Meglio di noi anche Burkina Faso e Botswana”.

Del resto se bisogna rispondere ad editori tipo Gruppo Caltagirone (Il Messaggero, Il Mattino, il Corriere Adriatico, Il Gazzettino di Venezia), molti giornalisti hanno vita dura, come ribadisce lo stesso Travaglio sul “ il Fatto Quotidiano” del 09 agosto 2016 : “ L’ultima frontiera del precariato giornalistico è quella dei cronisti pagati a metro quadro, come la pizza al taglio “.Ecco, forse il “precariato” è il principale motivo per cui, alcuni, “giornalisti”, dovendo consegnare “una pizza al taglio” non badano a quello che scrivono.

Dispiace sottolineare come, anche sul nostro territorio, che non è proprio l’obelico del mondo, dove i “pubblici” personaggi locali, tutti, sono degli emeriti sconosciuti, si debba applicare il metodo della “pizza al taglio”, tanto per scrivere qualcosa. Gli autori della “stampa monnezza” buttano nella spazzatura una laurea (la loro), esami professionali, e poi rinnegano etica, deontologia, dignità.
Accade, qualche giorno fa, che l’autore di un articolo, riporta affermazioni e conclusioni, relative ad una persona che nemmeno conosce. Affermazioni meschinamente e goffamente dettate da qualcuno. Pennivendoli che si sono auto-classificati anche dilettanti subordinati ed  imbeccati da squallidi personaggi di palazzo.  Non hanno mai cercato il contraddittorio ne tantomeno intervistato e/o conosciuto la persona di cui hanno scritto. Un "giornalismo" che asseconda beceri interessi di piccoli personaggi capitati, per caso, ad amministrare una Città, ma, con pochissime possibilità di replicare nei successivi, prossimi, cinque anni.
Dispiace ancora sottolineare che, chiamato ad un confronto, e fissato un incontro, un “responsabile” ci  ripensa e non risponde nemmeno a successivi solleciti telefonici.
Che dire, menomale che altri giovani professionisti del territorio hanno dei “target” ben diversi. Siamo convinti che la stampa “alta” dei Giorgio Bocca, Enzo Biagi, Mauro De Mauro, Pippo Fava e tante altre grandi firme dei nostri giorni, faccia sempre scuola ed esempio.

L’episodio su citato, non a caso, cammina in parallelo con l’ennesimo atto vandalico a danno del lavoro che i volontari del Movimento Popolare Dignità e Lavoro stanno compiendo, da anni , al fine di restituire l’area verde , ex Cral Novaceta, alla Città di Magenta. Da un lato si distrugge un lavoro ed un bene di tutti i Cittadini, dall’altro si attaccano le persone stesse che vi lavorano con passione. Attacchi portati con argomenti vomitevoli e bugiardi e con i metodi mafiosi della vigliaccheria più becera. Un fatto è certo, i mandanti sono gli stessi ed utilizzano una bassa manovolanza.
Una domanda : perché tanta “monnezza” ?  La risposta è una  : Piano di Governo del Territorio.

Mario De Luca

lunedì 1 agosto 2016

Lettera aperta al Sig. Sindaco di Magenta



Leggo su “Settegiorni” del 22 luglio u.s., a proposito del PGT magentino, ed in particolare all’area
Novaceta (ben 220.000 m2 !), alcune dichiarazioni , attribuite al Sig. Sindaco di Magenta, sulle
quali vorrei fare alcuni commenti.
Il Dott. Invernizzi, in precedenti occasioni, ha dimostrato (uno dei pochissimi della politica
magentina e l’unico delle Istituzioni cittadine ) sensibilità e vicinanza alla questione della chiusura
truffaldina della fabbrica e per le successive, note, vicende processuali. Ricordiamo, con piacere, la
sua presenza nell’aula del Tribunale di Milano nel corso di un’udienza del processo a carico degli
ex manager di Novaceta e ricordiamo anche la sua partecipazione attiva sulla questione dell’area ex
Cral, allorchè firmò la petizione con cui il Movimento Popolare Dignità e Lavoro chiedeva la
possibilità di dedicare quell’area a spazio pubblico ed area verde ricreativa. Per quest’ultima
posizione (a dire il vero comune ad altri 2000 cittadini), egli fu criticato addirittura da alcuni
componenti della sua stessa giunta (ma in politica, critiche, diverbi, contraddizioni ed …alleanze
sono, haimè all’ordine del giorno). C’è infatti da constatare che, quando l’assessore Salvaggio si
“affannava” a spiegare che “la povera Unicredit “ stava spendendo otto ( più due ) milioni di euro
per le bonifiche del sito, il Dott. Invernizzi faceva una capatina in Tribunale, quando poi, ancora
l’assessore Salvaggio, si “incartava” , sulla questione , bonifica sì / bonifica no, dell’area ex Cral,
sulla questione della famiglia che vive (ormai da oltre due anni) negli spogliatoi del campo calcio,
sull’abbandono dell’area e sul degrado, immane, causato dalla proprietà, il Signor Sindaco firmava
la nostra petizione. Successivamente ci riceveva nel suo ufficio e prometteva di fare il possibile
affinchè quell’area, tutta, e senza “giochini di sorta “, potesse diventare spazio verde e bene
comune!
Ci dispiace, davvero molto, dover oggi leggere che “Unicredit non c’entra nulla con quel
processo“.
Vede, Sig. Sindaco, la locuzione “…non c’entra nulla…” indica una convinzione assoluta di cui
non riesco a capirne la gènesi. Ha per caso letto le carte processuali ? Oppure non ricorda che
Unicredit rileva le aree Novaceta nel 2004/2005 ben cinque anni prima che “qualcuno” decretasse la
fine dello stabilimento ! Oppure non ricorda che, nel periodo appena citato, un tale Palenzona
(conosce questo nome?, una sfilza di procedimenti giudiziari a suo carico) era contemporaneamente
il numero due del gruppo Cimatti, oggi a processo, ( che aveva rilevato Novaceta ) e numero due di
Unicredit ?
Ed ancora, Lei sa che Unicredit ha lasciato al degrado un pezzo di Città di cui Lei è il primo
cittadino ? Lei sa che Unicredit è ancora in contenzioso verso una società immobiliare del territorio
per quanto riguarda la non restituzione di una caparra (circa sei milioni di euro) relativa al fitto delle
aree della centrale termoelettrica (il creditore aveva fatto sapere di mettere a disposizione quella
cifra per un riavvio dell’azienda) ? Lei sa che Unicredit è comunque responsabile di una situazione
ambientale incredibilmente compromessa, ed il nostro riferimento non è solo alle centinaia di
tonnellate di amianto ancora presenti in centrale termoelettrica, ma anche alle bonifiche mai
avvenute sull’area industriale ex Novaceta ?
Lei, Sig. Sindaco, non ha mai dato spiegazioni sulla questione ambiente e sicurezza del territorio. Si
è affidato o “fidato” di improbabili, inesperti ed inefficaci suggeritori. Questione che dovrebbe
affrontare in un’assemblea pubblica e rispondere, in prima persona, alle domande dei Cittadini. Mi
permetto di ricordarle che la Sicurezza e Salute dei Cittadini è esclusivamente di Sua competenza e
non può delegarla ad alcuno !
Dunque, quella locuzione “…non c’entra nulla…” , dovrebbe , gentilmente modificarla con
quest’altra : “so una cosa sola, di non saper nulla “ come da detto attribuito a Socrate !
Sono convinto che Lei, uomo di Cultura, raccolga l’insegnamento del grande filosofo in termini
propositivi, e, come accadeva qualche mese fa ritorni ad ascoltare tutti coloro che fanno il possibile
per migliorare questo territorio! La politica e le alleanze possono attendere !
Mario De Luca
Movimento Popolare Dignità e Lavoro