mercoledì 9 aprile 2014

COMUNE: PARTE CIVILE CONTRO CHI HA CHIUSO NOVACETA, PERCHÈ NO? MOVIMENTO DIGNITÀ E LAVORO: AMMESSO NEL COMITATO TECNICO


Il Movimento accolto nel Comitato tecnico per la bonifica dell'amianto del sito ex Novaceta.
Il 26 marzo il MPDL è stato convocato dal Presidente del Consiglio Comunale Eleonora Preti. L'assessore Salvaggio ha poi comunicato che la Giunta avrebbe deliberato nel pomeriggio l'ammissione di un rappresentante del Movimento nel Comitato Tecnico Istituzionale al fine di fornire notizie e riferimenti utili per predisporre un piano di bonifica, amianto ed altro, del sito ex Novaceta. E' il riconoscimento politico del ruolo di tutela della salute pubblica svolto dal Movimento dopo la chiusura di Novaceta ed un incoraggiamento ad andare avanti.

Interviste e scivoloni
Purtroppo parlare con i giornalisti è difficile. A volte parole in libertà o sfoghi o “scivoloni” , messi sulla pagina scritta, rischiano di mettere in imbarazzo coloro che dialogano. Così deve essere successo al Presidente Preti per l'intervista a Settegiorni di venerdì 21 marzo. Titoli e sottotitoli non rendono merito, agli sforzi profusi per cercare un dialogo costruttivo, né al Movimento, né alla verità e nemmeno alla stessa Presidente, che deve essersene resa conto, quando nella stessa intervista si dice disposta a continuare il dialogo serenamente. A noi le polemiche non interessano, preferiamo far parlare i fatti come appunto quelli denunciati in Conferenza Stampa riportati da Settegiorni la settimana precedente.

L'esposto alla magistratura sugli interventi di “messa in sicurezza” nel sito ex Novaceta
La “messa in sicurezza” e in particolare la demolizione di due edifici contenenti amianto, come è noto, è stato monitorato dal Movimento che ha prodotto una mole di documenti e foto evidenziando che non tutto era sotto controllo, come dichiarato, invece, dal vice sindaco in più occasioni. Veritiere erano, invece, le drammatiche realtà emerse durante l'incontro pubblico dell'ottobre 2013. Il Movimento aveva deciso, con o senza le risposte del Comune, di chiedere lumi alla Magistratura. Cosa detta e ripetuta pubblicamente e nei due incontri di richiesti dalla stessa Presidente Preti: dunque nessuna sorpresa, solo l'atto conseguente a quanto dichiarato.

Il Comune, parte civile contro chi ha chiuso Novaceta: perchè no ?
La chiusura di Novaceta non è stato un danno, economico, occupazionale e più in generale di futuro, solo per i 490 operai che dal lontano 2003 ad oggi hanno perso il lavoro, ma anche per le istituzioni e il territorio stesso. Chiusura, ricordiamolo ancora una volta, per cui la Magistratura ha indagato, su esposto dei lavoratori, 33 persone, tra dirigenti e proprietari. I lavoratori hanno già messo in moto la macchina per costituirsi parte civile e reclamare il risarcimento dei danni subiti.

Perché Partiti, Consiglio e Amministrazione Comunale, attuale e precedente, di Magenta non prendono in considerazione la possibilità di costituirsi parte civile e reclamare il risarcimento dei danni ?

Dalle nostre stime, nel periodo 2003 ad oggi, al Comune di Magenta sono venuti a mancare oltre 800.000 euro a fronte di introiti per addizionale Irpef , al territorio, poi, decine di milioni di euro.

L'iniziativa va presa ora, prima che inizi il processo e non come, erroneamente avrebbe sostenuto la Presidente Preti nell'intervista a Settegiorni : “.. (il Comune) deve attendere l'esito delle vicende giudiziarie...”
Se si deve attendere l'esito delle vicende giudiziarie perché, coerentemente, non congelare ogni intervento nel Piano Generale del Territorio sulla destinazione d'uso del sito ex Novaceta ?

L'area Cral
Abbiamo chiarito all'assessore Salvaggio che, la richiesta del Movimento, peraltro avanzata da quasi un anno a tutti i politici del territorio (consigl. Provin. Gelli, cons. reg. Prina, Del Gobbo, Sen. Mantovani, Ass. Reg. Garavaglia, Sindaco di Magenta), è quella dell'acquisizione dell'area da parte delle Istituzioni locali (comune, provincia e regione), magari con qualche aiuto di privati, per donarlo alla Città di Magenta e ri-aprirlo alla cittadinanza come parco pubblico e luogo di aggregazione, di attività sportive e ricreative (ovviamente a bonifica completata). Dispiace sottolineare che, ad oggi, non c'è stata alcuna risposta !
Per questo motivo, non può essere sufficiente, ci rivolgiamo all'Assessore Salvaggio, la modifica nel PGT della destinazione d'uso da industriale ad area per i servizi. E' auspicabile una risposta chiara ad una richiesta precisa!

MPDL

Da Settegiorni del 4 aprile 2014

venerdì 14 marzo 2014

Il Movimento Dignità e Lavoro precisa in merito alla Costituzione di Parte Civile

Mentre ringraziamo la stampa che ha voluto riportare le azioni e le posizioni del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, vogliamo precisare quanto segue :  Il Movimento già si è reso attivo per coordinare la Costituzione di Parte Civile dei lavoratori ex Novaceta. E’ stato scelto lo Studio Legale Giola di Magenta, a cui sono già stati affidati i mandati e che ha già avviato le procedure per  l’inquadramento della vertenza che entrerà, nei prossimi giorni, nella fase di preparazione di tutto l’iter giudiziario.
L’impegno economico complessivo della vertenza sarà notevole ed a maggior ragione riteniamo che, anche singolarmente, ogni singolo lavoratore avrebbe dovuto far fronte ad esborsi impegnativi. Per questo motivo il Movimento si è fatto carico non solo di coordinare il gruppo di lavoratori, ma sì è anche impegnato in una raccolta fondi che dovrà essere complementare al modesto sostegno  richiesto ad ogni singolo lavoratore.  Diffidiamo, infatti da chi, anche goffamente, per soli fini di propaganda, continua a prendere in giro quei lavoratori quando sostiene di prestazioni gratuite da parte di avvocati professionisti. Su un volantino sindacale che gira da giorni si può leggere infatti di :”lungaggini burocratiche che un processo di tali dimensioni, per numero di indagati, potrà avere…”. Siamo d’accordo, è un processo lungo e difficile, che richiede un impegno notevole da parte di Studi Legali appositamente attrezzati per queste vertenze. Ciò che non riusciamo a capire come può essere possibile che “un processo di tali dimensioni”  non costi nulla, ovvero che i costi di tale processo non si sa bene da chi dovrebbero essere sostenuti. E’ una domanda “secca” che secondo noi, dovrebbe essere posta a chi mette in giro tali comunicazioni.
Ci fa inorridire, infine, la frase in grassetto che conclude il volantino sindacale :”nel frattempo invitiamo i lavoratori a presentarsi…..per sottoscrivere gratuitamente il mandato a costituirsi parte civile in tale processo “.  Ecco, ci fa vomitare il leggere :”sottoscrivere gratuitamente “, ma ci mancherebbe pure che per il solo “sottoscrivere”  si facesse pagare qualcosa !!! Perché non sono, invece, loro a sottoscrivere un documento in cui si specifica che l’intera causa, nel bene e nel male, sarà a costo zero per i lavoratori ?

I costi, invece, saranno importanti, sia nel caso di vittoria che in quella di una malaugurata sconfitta, e saranno sempre a carico dei lavoratori, e di nessun altro. Ed è per questo motivo che, invece, il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, al fine di sgravare i costi di ogni singolo lavoratore, si impegnerà nel chiedere finanziamenti alla società civile, alle istituzioni, alle associazioni, ai privati cittadini. Faremo il possibile per chiamare la Comunità a sostenere un processo giusto che vedrà, così, partecipare la gente onesta e li vedrà protagonisti in una vicenda storica e di altissimo valore civico.

Movimento Popolare Dignità e Lavoro

mercoledì 5 marzo 2014

L’avventura continua, fino alla vittoria !

Continuano freneticamente tutti i passaggi  per avventurarci nell’ “azione civile”.
Vogliamo chiamarla così, AZIONE CIVILE , poiché quello che stiamo facendo non è solo la ricerca della possibilità di essere risarciti dai danni subìti da un nùgolo di delinquenti che avevano deciso di sottrarci il lavoro, la disponibilità economica e la dignità. La nostra “azione” è un vero e proprio dovere. E’un messaggio che vogliamo dare a tutti i lavoratori italiani.

Prima di fare alcune considerazioni vogliamo tranquillizzare tutti sullo stato dell’arte della vertenza.

Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, sostenuto da un numero di iscritti importante e da attivisti infaticabili e già provvisto di Statuto e di Atto Costitutivo, nonché iscritto al Registro delle Entrate con marchio depositato ed attribuzione di Partita Iva, si disporrà , nelle prossime ore, anche di un Conto Corrente Bancario che avrà essenzialmente lo scopo di registrare ogni movimento atto alla costituzione di quel fondo di solidarietà indispensabile per portare avanti una vicenda giudiziaria lunga e costosa. Non riusciamo proprio a comprendere come altri, che hanno seguìto, imitato e meschinamente emulato la nostra iniziativa, promettano di portare avanti un impegno legale “gratis“. E’ una volgare menzogna ed  una presa in giro clamorosa !

Una causa civile, qualora si celebrasse, costa, e costa anche molto! E’ impossibile immaginare che qualunque studio legale lavori gratuitamente. E’ fondamentale, quindi, avviare una campagna che spieghi alla gente il senso dell’iniziativa e la sensibilizzi sulla necessità di sostenere economicamente una causa giusta i cui valori si chiamano Dignità e Lavoro.  Sappiamo benissimo che la maggior parte dei firmatari l’esposto del 2009 non ha più lavoro e non ha più reddito. Sappiamo benissimo che non potrebbero sostenere un impegno economico oneroso e protratto nel tempo e sappiamo benissimo che , qualora ci fosse la possibilità di un risarcimento, a quei lavoratori non dobbiamo sottrarre neanche un euro! ( cosa che ovviamente non potranno fare altri ). E’ la società tutta che deve provvedere al finanziamento dell’intera vertenza giudiziaria. Ogni aderente, se potrà, quando potrà, lascierà un minimo contributo annuo che sarà registrato e nel caso di vittoria verrà restituito, ma ogni aderente dovrà innanzitutto essere certo di aderire ad un progetto rivoluzionario, un progetto in cui crede ed a cui ha aderito senza condizionamenti. Un progetto “giudiziario”  nato dal 2009 esclusivamente da chi, con caparbietà, nel più completo isolamento, già dal 2003 raccoglieva documenti e prove contro una dirigenza Novaceta palesemente indirizzata verso la dismissione del sito produttivo, ed, a tal proposito, ancora una volta  è importante ricordarlo a chi oggi dimostra di non avere più memoria, che, in quel periodo, ogni soggetto circolante nell’orbita Novaceta ( Istituzioni, Stampa, Sindacato, ed anche una gran parte di dipendenti ) era indiscutibilmente avverso a chi anticipava tragiche strategie che sarebbero state messe in atto da dirigenti disonesti e imprenditori truffaldini. Anticipazioni formulate a testa alta ed a schiena diritta e sostenute solo da qualche compagno di lavoro instancabile e cocciuto (e “stuorto”) come il sottoscritto! Anticipazioni scritte e deposte nelle bacheche dello stabilimento e sistematicamente strappate da una parte, conosciuta, di dipendenti.
Ci ha animato la volontà di credere di “essere nel giusto”, e quella volontà non ci ha mai abbandonato. Abbiamo subìto pressioni e soprusi (destinatari di innumerevoli comunicazioni aziendali punitive, fino alla conclamazione della prima mobilità coatta – 01 gennaio 2006 – un vero “orgoglioso” record ! ). Ci “siamo” battuti nei consigli comunali, nelle aule dei tribunali ( quattro processi ! ), nelle comunicazioni ai media, “abbiamo” scritto e divulgato piani concreti di ripresa aziendale, “abbiamo” organizzato serate di meditazione, di confronto e di svago, chiedendo e ricevendo collaborazione dalla gente comune, da amici e compagni del magentino con cui si sono condivise lotte politiche ed “emozioni sociali”, non finiremo mai di ringraziare Alberto, Alfredo, Betty, Ester, Eugenia, Ezio, Gigi, Giuliana, Manuel, Massimo, Nadia, Paolo, Rocco, Rosalba, Silvia…e tantissimi altri (tutti indicati col solo nome ed in rigoroso ordine alfabetico ) per un elenco lunghissimo.
Questa è la storia di questi anni, scritta indissolubilmente da queste persone, tra cui non abbiamo individuato ne il mondo istituzionale che conta, ne quello sindacale ( che dovrebbe contare ) !

L’altra notizia, importantissima e fondamentale, è quella che saremo sostenuti da un importante studio legale magentino, il cui nominativo sarà comunicato a giorni, dopo aver ricevuto le necessarie autorizzazioni. Gli avvocati hanno già dato inizio all’elaborazione dei primi documenti ed alle relative pratiche. A giorni saremo chiamati per la sottoscrizione delle procure.

L’avventura continua , fino alla vittoria !

Mario

domenica 16 febbraio 2014

Incontro con Giunta Invernizzi del 10.02.2014 : "Collaborazione" , proposte , idee !

Il giorno 10.02.2014 alle ore 18.30, su invito del Presidente del Consiglio Comunale di Magenta è avvenuto un incontro tra una delegazione del MPDL ( Paolo Chianura, Giorgio Sardo, Massimo Arrabito, Mario De Luca ) ed i seguenti rappresentanti dell'Amministrazione Comunale Magentina : Presidente del Consiglio ( Eleonora Preti ), Capogruppo PD ( Elisabetta Mengoni ) , Capogruppo CAG ( Manuel Vulcano ), Assessore Ambiente ( Vincenzo Salvaggio ), Segreteria Presidenza del Consiglio ( Angela Bucchioni ) .
L'oggetto della riunione è stato quello relativo allo stato dell'arte in merito alla situazione ambientale ed alle operazioni di decommissioning all'interno delle aree Novaceta.

L'incontro odierno fa seguito ad analogo incontro avvenuto il 26.11.2013 durante il quale il MPDL esprimeva alcune considerazioni in merito alle procedure adottate dalle imprese preposte al decommissioning delle aree. Si chiedevano gli atti relativi alle operazioni di smantellamento e si faceva notare come tali operazioni fossero state eseguite senza il rispetto delle normative vigenti.
Nella medesima riunione si ribadiva quanto già richiesto durante la precedente assemblea pubblica e cioè :
  • la possibilità di bonificare e ristrutturare le aree adibite a CRAL e restituire queste alla Città di Magenta quale patrimonio storico, culturale e ricreativo a disposizione dei magentini.
  • La possibilità da parte del MPDL di far parte di una delegazione attiva e competente quale supporto tecnico nella ricerca delle problematiche emerse durante lo smantellamento dello stabilimento.
  • La possibilità di valutare ogni insediamento possibile sulle aree in questione e di tenere, con attenzione prioritaria, in considerazione la possibilità di reintroduzione lavorativa del personale ex Novaceta.
  • Di mantenere a vocazione industriale / artigianale le aree in questione già oggetto di analoga delibera presentata proprio da chi oggi rappresenta il MPDL il 25.02.2004.

Proprio su quest'ultimo punto ha avuto inizio il confronto odierno tra MPDL e l'Assessore Salvaggio che ha voluto illustrare lo stato dell'arte sulla disponibilità delle aree ex Novaceta. Secondo l' Assessore una parte di quelle aree ( circa 40.000 m2 ) , oggetto dell'A.T. 11, è nella disponibilità della Giunta a concedere eventuali permessi per insediamenti ricettivi. Il MPDL ribadisce che, l'ex Sindaco di Magenta, Luca del Gobbo, intervistato da Andrea Cattaneo ( Altomilanese ) , ribadisce che quelle aree sono coperte da vincolo industriale ed inserite all'interno dei 220.000 m2 di aree protette dalla delibera di consiglio del 2004.
Il MPDL fa altresì presente che su quelle aree ( A.T. 11 ) c'è un ulteriore vincolo con cui si vieta di interferire su attraversamenti del metanodotto, dell'elettrodotto e di n. 7 pozzi di estrazione acque posti su quelle aree.
Sempre a proposito delle aree in questione ed in merito alla mozione della Lega Nord presentata in C.C. il 28.01.2014 i rappresentanti del MPDL fanno presente che, nei giorni precedenti l'incontro in oggetto, gran parte della “politica” magentina si interrogava sulla possibilità di accordi tra il MPDL e l'attuale Giunta magentina. Tale situazione era emersa probabilmente dalle dichiarazioni che lo stesso Assessore Salvaggio e la Presidente Preti avevano reso alla stampa in merito ad ipotetiche collaborazioni tra il Movimento Popolare Dignità e Lavoro e la Giunta.
E' bene ribadire che ogni forma di attenzione da parte del Movimento è rivolta esclusivamente al fabbisogno della comunità e che la questione amianto sollevata dal Movimento stesso ha lo scopo di tutelare l'ambiente e la salute dei Cittadini. Per cui alcuna collaborazione tendenziosa ed alcuna concessione, ne data ne ricevuta, da parte di alcun rappresentante del Movimento. Si è ribadito, altresì, che il Movimento continuerà a vigilare, valutare, individuare e denunciare ogni attività irregolare svolta sulle aree industriali del territorio magentino, e non solo quelle riguardanti Novaceta.
Si è pertanto, con estrema chiarezza, sottolineato come le voci emerse, in questi giorni, da politicanti da strapazzo, in merito a presunti accordi tra MPDL ed Amministrazione Comunale, fossero esclusivamente vigliacche e tendenziose come furono vigliacche e tendenziose le stesse accuse, rivolte dall'allora segretario PD, agli attuali rappresentanti il Movimento allorchè questi presentarono, un'osservazione al PGT( accompagnate da oltre 600 firme di Cittadini magentini ), adottato con delibera consiliare il 23.11.2009, in merito alla tutela delle servitù attive proprio nelle aree riguardanti le A.T. 11 .
Il Movimento ha quindi ribadito l'assoluta equidistanza tra la politica di destra e quella del , così detto, centro-sinistra magentino, proponendosi come forza del territorio a tutela ed a disposizione della cittadinanza.
Chiarito quanto sopra e tolti alcuni sassolini dalle scarpe, l'incontro odierno si è svolto in un clima di confronto e di propositività.
Il Movimento fa presente che a seguito della lettura di parte della documentazione messa a disposizione dalla Giunta emergono, a proposito delle procedure adottate dalla società preposta al decommissioning, secondo il MPDL, alcune irregolarità ed incongruenze. In particolare il MPDL segnala quanto segue :
  1. E' incomprensibile, al fine della bonifica delle aree, la metodologia per rilevare la presenza del “Rayon”. Il Rayon infatti non è ne un elemento, ne un composto di natura organica, bensì è un “marchio commerciale “ !
  2. Dalla lettura dei documenti non emerge alcun riferimento sulla ricerca del pericolosissimo PCB
  3. Per quanto riguarda la presenza di amianto non tornano i conti in merito ai volumi reali e quanto smaltito o da smaltire. Non emerge alcuna tracciabilità del minerale.
  4. Non si parla di eventuali carotaggi effettuate nelle aree ex Snia Viscosa e ex Novaceta.
  5. Non si mensionano analisi delle acque effettuate ai 7 pozzi ed a livelli stratificati.
  6. Da alcune foto emergono situazioni di assoluta pericolosità ed esposizione alle polveri di amianto da parte degli operatori addetti alle demolizioni ( ad esempio dei fabbricati oggetto dell'ordinanza del Sindaco ). Le foto evidenziano , infatti, operatori che “bagnano” le polveri e non indossano alcuna protezione individuale.

Inoltre il Movimento ribadisce la disponibilità ad esercitare manutenzioni sull'area adibita a Cral al fine di restituire la fruibilità di quelle aree alla comunità magentina. La Giunta magentina, anche su questa richiesta prende tempo per una risposta definitiva.

L'Assessore Salvaggio promette, comunque, di attivarsi affinchè, ai tavoli già aperti tra i soggetti partecipanti agli incontri tecnici riguardanti il Sito Novaceta , partecipi anche il Movimento Popolare Dignità e Lavoro poiché da parte della Giunta “ c'è volontà di dare riconoscimento al MPDL che è riconosciuto come sensibile e competente. C'è volontà di non disperdere un serbatoio accumulato negli anni “. Pertanto “ è nostra intenzione di coinvolgere il MPDL al tavolo tecnico per un tentativo...e per venire incontro alle richieste. Daremo una risposta entro 10 giorni . “

Infine l'Assessore Salvaggio trasmette al MPDL copia del verbale d'incontro tecnico avvenuto tra le parti ( escluso il MPDL ) il 18.12.2013.

Letto con la dovuta attenzione, il verbale in oggetto presenta molti punti su cui è necessario fare chiarezza ed a cui chiediamo risposte competenti e definitive . Dal verbale si legge :

A )- Il Comune...chiede..di definire...le procedure e i tempi per:“ bonifica amianto: sia per le restanti coperture ancora presenti in carico a Unicredit sia per gli impianti di competenza Enercell “
la domanda che poniamo è la seguente : ma se si parla di restanti coperture ancora presenti, si sottointende che l'amianto rimosso è solo quello delle coperture ?, ed allora, tutte le migliaia di tonnellate di amianto presente all'interno dei reparti Filatura, Dope, Recupero Acetone, ed altri, dov'è andato a finire ?

B)- REAAS comunica che è in fase di approvazione il contratto per la bonifica amianto FASE 3...
ci preoccupiamo che l'affidamento delle ulteriori bonifiche vengono gestite da REAAS visto i risultati pessimi delle precedenti azioni.

C) – Per la bonifica amianto, trattandosi in modo particolare di rimozione coperture ...

si ribadisce che trattasi di coperture, per cui è ancora più incisiva la nostra domanda già espressa in pos. A.

Ciò che ci lascia sconcertati è leggere quanto segue :

Il liquidatore di Enercell aggiorna in merito allo stato della liquidazione. ...è stato autorizzato a non acquisire nell'attivo fallimentare la centrale elettrica atteso che i costi per la messa in sicurezza della stessa risultano superiori al presumibile valore della centrale. La centrale risulta, quindi, nella disponibilità del liquidatore che però, proprio in ragione del fallimento della società, non dispone di alcuna risorsa per far fronte alle spese di messa in sicurezza. Il liquidatore, anticipando il contenuto della risposta formale che invierà al Comune precisa che, in riferimento agli adempimenti richiesti dal Comune per la presenza di amianto negli impianti di proprietà Enercell è impossibilitata ad intervenire in quanto la società non dispone di cassa per sostenere le spese necessarie.
Il liquidatore ha, inoltre, dichiarato la propria disponibilità a cedere ad un valore pari a zero la centrale elettrica a qualsiasi soggetto fosse interessato all'acquisizione della stessa nonché a fornire la propria collaborazione al Comune per qualsiasi adempimento e/o riscontro che potrà svolgere in autonomia senza l'ausilio di terzi. “

Vogliamo tradurre e fare alcune considerazioni e dire cose che nessuno osa dire :

Primo : Enercell è quella società fantasma creata dal gruppo Bembergcell, cioè da quel gruppo già coinvolto in numerose vicende giudiziarie, i cui dirigenti, già in altre aziende, sono stati condannati per bancarotta fraudolenta. Enercell fu creata di proposito per “garantire” la chiusura di Novaceta. Enercell fu creata dal gruppo Cimatti con il falso indirizzo di far credere che fosse necessario , per Novaceta, cedere la centrale termoelettrica (cessione di ramo d'azienda vergognosamente avallato dal sindacato) al fine di contenere i costi dell'energia. Enercell creò, in pochissimo tempo, milioni di debiti, inducendo i fornitori ( SNAM ) ad interrompere le forniture e “giustificare” la fermata totale degli impianti.

Secondo : le aziende, Bembergcell, Enercell, Novaceta sono intimamente collegate nella pianificazione della “crisi” Novaceta ed Unicredit acquistò le aree Novaceta da quei gruppi societari quando stavano appunto pianificando la crisi. Inoltre Unicredit acquistò le aree ad un prezzo molto conveniente poiché le aree stesse erano tutelate dal vincolo industriale.

Terzo : ma com'è possibile che Enercell ( quindi il giro di disgraziati che c'è sotto ) “acquista” , dal suo stesso gruppo, la centrale termoelettrica, poi dichiara fallimento, poi Bembergcell si libera delle aree e degli impianti e fallisce a sua volta. Per altre situazioni gli stessi dirigenti vengono condannati per bancarotta fraudolenta, ed oggi hanno la sfacciataggine di dichiarare che le bonifiche di quelle aree sono cavoli di altri, e di chi ?

Quarto : il precedente liquidatore di Enercell ( Dr. Carlo Bianco ) chiedeva per gli impianti, inizialmente 1,7 milioni di euro, poi 1 milione di euro. Oggi il nuovo liquidatore li cede a costo zero, poiché il costo dello smaltimento dell'amianto supera il prezzo delle macchine. (* - Nota n. 1 )

Quinto : finalmente viene fuori la verità. Il solo Movimento Popolare Dignità e Lavoro, in tutto questo periodo, ha sostenuto che la presenza di amianto, oltre che nelle aree Novaceta, è estremamente massiccia nelle aree della centrale termooelettrica ( tanto da indurre il liquidatore a cedere tutto gratis ) . Oggi, come ieri, sosteniamo che per bonificare quelle aree occorrono molti milioni di euro, poiché la presenza di amianto è enorme e la pericolosità di quelle aree, anche quelle limitrofe ( purtroppo oggetto di demolizioni selvagge di questi giorni e di degrado naturale progressivo) , è molto seria e certamente le autorità preposte hanno sottostimato la gravità della situazione.

Sesto : Tutto ciò sta emergendo solo e soltanto grazie al Movimento Popolare Dignità e Lavoro che ha dato inizio alle denunce e si è posto a salvaguardia della salute dei cittadini.

Crediamo che le autorità, la stampa, l'opinione pubblica , non si rendano ancora conto della gravità della situazione. Il Movimento continua a mettersi a disposizione delle autorità senza mai essere coinvolto seriamente in un tavolo tecnico per effettuare , in campo, indagini serie e dettagliate.

La riunione, oggetto di questa comunicazione, si è conclusa ribadendo ai rappresentanti del Comune di Magenta che il Movimento Popolare Dignità e Lavoro continuerà, con ancora maggiore lena, ad indagare, a raccogliere prove e testimonianze ed a denunciare ogni irregolarità alle autorità competenti al fine della tutela della Cittadinanza. Se tale atteggiamento è , per il Comune di Magenta, una forma di collaborazione, allora siamo lieti di offrire la nostra collaborazione. In cambio ci attendiamo almeno che nessuno ci metta i bastoni tra le ruote !

Movimento Popolare Dignità e Lavoro

(* - Nota 1 ) : Per quanto riguarda le macchine attualmente presenti all'interno della centrale termoelettrica di Magenta, è bene far sapere all'opinione pubblica che stiamo parlando di uno straordinario, unico, esclusivo capitale di storia industriale del nostro Paese. All'interno della centrale sono installate, ed ancora in ottima condizione, caldaie, per la produzione di vapore surriscaldato, degli anni '40, '70 e '90, di aziende prestigiose quali ad esempio Ansaldo S.p.A.. Sono installate Turbine a vapore degli anni '50 e '70, a marchio Franco Tosi – Legnano. Inoltre è possibile ammirare straordinarie elettropompe multistadio ( KKK- Marelli S.p.A.- S.Stefano Ticino ), impianti per la produzione di acqua demineralizzata ( Bono S.p.A. - Milano- ) . Insomma un vero e proprio museo di tecnologia. Uno straordinario capitale che ogni altro Paese al mondo sarebbe capace di valorizzare, ed è sconcertante come tale capitale debba essere considerato, da incompetenti ladroni, avvezzi solo a propri squallidi interessi, come “ferro vecchio” da demolire. In Germania, ad esempio, un sito con equivalenti caratteristiche è stato effettivamente trasformato in museo tecnologico e raccoglie oltre due milioni di visitatori ogni anno! Se solo i politici del territorio pensassero più seriamente al “bene comune”, Magenta potrebbe diventare un luogo di interesse notevole.
Si fa presente che, contemporaneamente verrebbe risolto il problema amianto in centrale : in una prima fase, potrebbe essere rimosso solo l'amianto eventualmente deteriorato e continuare a metterne in protezione il rimanente. Una seconda fase, traendo le risorse economiche dal “progetto museo tecnologico”, porterebbe a completamento ( autofinanziato ) l'intera bonifica .

Quest'ultima è un'ulteriore idea che il Movimento porta come contributo alla Città di Magenta. Praticamente un'operazione a costo zero, che eliminerebbe l'urgenza del problema amianto, che creerebbe occupazione, che porterebbe reddito e visibilità al territorio Magentino.

Vorremo almeno che qualche istituzione, qualche privato imprenditore ci contatti. 

martedì 4 febbraio 2014

Quando non c'è bisogno di propaganda !

Il berlusconismo, ormai radicato nella nostra società, è quello stato mentale, quel modo di esistere all'infuori di ogni schema, quel sentirsi “arrogantemente” superiore agli altri, quel non riconoscere la propria ignoranza poiché pervasa da una dose ancora più massiccia di ignoranza. Il non rispetto delle regole, la mistificazione della verità, l'appropriarsi dei meriti e del lavoro altrui per miseri (o per milionari) rendiconti personali.
Il berlusconismo ha prodotto, e reso fruibile da molti, “ l'affare”, la corruzione, la collusione anche tra quelle istituzioni che ne erano (quasi)  immuni.
Negli anni '70 il Sindacato raggiungeva “valori” altissimi. Veniva varata la Legge 300 (Statuto dei Lavoratori) ,quella stessa legge distrutta invece, a poco a poco, dallo stesso sindacato, durante il ventennio che ha avuto come protagonista il pregiudicato di Arcore.
Il Sindacato è un' Istituzione necessaria ed in cui bisogna credere, ma spesso è retto da persone cresciute nel berlusconismo, cresciute nel malaffare. Persone che non ci pensano su due volte a prendere mazzette dal padrone di turno e condannare alla disperazione migliaia di famiglie che restano senza reddito.
I fatti, ad esempio sul nostro territorio, dimostrano che negli ultimi anni, tutte le grandi aziende, hanno chiuso ! E non venitemi a parlare di crisi ! Quattro esempi : ESAB di Marcallo , Maflow di Trezzano, Reno de Medici e Novaceta di Magenta.
Tre di queste fabbriche non sono mai andate in crisi : ESAB , MAFLOW, RENO DE MEDICI hanno portato le produzioni e le lavorazioni altrove ( le prime due all'estero ). NOVACETA, è storia attuale, ha dovuto cessare la produzione poiché i padroni dovevano speculare sulle aree. Ma il sindacato ( tutti ) che doveva “condurre una forte battaglia per i diritti dei lavoratori” dov'era ? Il caso NOVACETA è emblematico ! Oggi qualcuno dovrebbe dirci per quale motivo il sindacato ( tutti ) ha concesso alla sola UNICREDIT , proprietaria delle aree ( !!!!! ), la possibilità di effettuare, tramite imprese in subappalto, lo smantellamento (camuffato da bonifica e messa in sicurezza) dello stabilimento. Qualcuno dovrebbe dire per quale motivo non sono stati effettuati i controlli che, invece, nelle sedi Istituzionali furono concordati tra proprietà, istituzioni locali, sindacati ( tutti ) !
Oggi, c'è qualcuno, per mera e squallida propaganda, che promette (ancora !) di fare quello che non potrà fare. La verità, invece, è che su quel formidabile esposto del 2009 alla Procura di Milano, redatto dal Comitato Magentino Dignità e Lavoro (oggi Movimento Popolare) e sottoscritto da lavoratori organizzati esclusivamente da Dignità e Lavoro, non c'è nessuna firma di alcun sindacalista, ne territoriale, ne nazionale.

Ci preoccupa molto il “berlusconismo”, la mistificazione ! Ci preoccupa la salute ed i diritti dei lavoratori. Senza propaganda, senza se e senza ma. Da sempre siamo stati a fianco dei lavoratori senza ricevere e senza chiedere mai nulla in cambio ! Siamo comunque portati a dimostrare sempre quello che diciamo. Abbiamo recuperato un giornalino di fabbrica (Novaceta) di 35 anni or sono. Allora, come oggi, in prima linea ! Ciao !