Il giorno 10.02.2014 alle ore 18.30, su
invito del Presidente del Consiglio Comunale di Magenta è
avvenuto un incontro tra una delegazione del MPDL ( Paolo
Chianura, Giorgio Sardo, Massimo Arrabito, Mario De Luca ) ed i
seguenti rappresentanti dell'Amministrazione Comunale Magentina :
Presidente del Consiglio ( Eleonora Preti ), Capogruppo PD (
Elisabetta Mengoni ) , Capogruppo CAG ( Manuel Vulcano ),
Assessore Ambiente ( Vincenzo Salvaggio ), Segreteria
Presidenza del Consiglio ( Angela Bucchioni ) .
L'oggetto della riunione è stato
quello relativo allo stato dell'arte in merito alla situazione
ambientale ed alle operazioni di decommissioning all'interno delle
aree Novaceta.
L'incontro odierno fa seguito ad
analogo incontro avvenuto il 26.11.2013 durante il quale il MPDL
esprimeva alcune considerazioni in merito alle procedure adottate
dalle imprese preposte al decommissioning delle aree. Si chiedevano
gli atti relativi alle operazioni di smantellamento e si faceva
notare come tali operazioni fossero state eseguite senza il rispetto
delle normative vigenti.
Nella medesima riunione si ribadiva
quanto già richiesto durante la precedente assemblea pubblica
e cioè :
- la possibilità di bonificare e ristrutturare le aree adibite a CRAL e restituire queste alla Città di Magenta quale patrimonio storico, culturale e ricreativo a disposizione dei magentini.
- La possibilità da parte del MPDL di far parte di una delegazione attiva e competente quale supporto tecnico nella ricerca delle problematiche emerse durante lo smantellamento dello stabilimento.
- La possibilità di valutare ogni insediamento possibile sulle aree in questione e di tenere, con attenzione prioritaria, in considerazione la possibilità di reintroduzione lavorativa del personale ex Novaceta.
- Di mantenere a vocazione industriale / artigianale le aree in questione già oggetto di analoga delibera presentata proprio da chi oggi rappresenta il MPDL il 25.02.2004.
Proprio su quest'ultimo punto ha avuto
inizio il confronto odierno tra MPDL e l'Assessore Salvaggio che ha
voluto illustrare lo stato dell'arte sulla disponibilità delle
aree ex Novaceta. Secondo l' Assessore una parte di quelle aree (
circa 40.000 m2 ) , oggetto dell'A.T. 11, è nella
disponibilità della Giunta a concedere eventuali permessi per
insediamenti ricettivi. Il MPDL ribadisce che, l'ex Sindaco di
Magenta, Luca del Gobbo, intervistato da Andrea Cattaneo (
Altomilanese ) , ribadisce che quelle aree sono coperte da
vincolo industriale ed inserite all'interno dei 220.000 m2 di aree
protette dalla delibera di consiglio del 2004.
Il MPDL fa altresì presente che
su quelle aree ( A.T. 11 ) c'è un ulteriore vincolo con cui si
vieta di interferire su attraversamenti del metanodotto,
dell'elettrodotto e di n. 7 pozzi di estrazione acque posti su quelle
aree.
Sempre a proposito delle aree in
questione ed in merito alla mozione della Lega Nord presentata
in C.C. il 28.01.2014 i rappresentanti del MPDL fanno presente che,
nei giorni precedenti l'incontro in oggetto, gran parte della
“politica” magentina si interrogava sulla possibilità di
accordi tra il MPDL e l'attuale Giunta magentina. Tale situazione era
emersa probabilmente dalle dichiarazioni che lo stesso Assessore
Salvaggio e la Presidente Preti avevano reso alla stampa in merito ad
ipotetiche collaborazioni tra il Movimento Popolare Dignità
e Lavoro e la Giunta.
E' bene ribadire che ogni forma di
attenzione da parte del Movimento è rivolta esclusivamente al
fabbisogno della comunità e che la questione amianto sollevata
dal Movimento stesso ha lo scopo di tutelare l'ambiente e la salute
dei Cittadini. Per cui alcuna collaborazione tendenziosa ed alcuna
concessione, ne data ne ricevuta, da parte di alcun rappresentante
del Movimento. Si è ribadito, altresì, che il Movimento
continuerà a vigilare, valutare, individuare e denunciare ogni
attività irregolare svolta sulle aree industriali del
territorio magentino, e non solo quelle riguardanti Novaceta.
Si è pertanto, con estrema
chiarezza, sottolineato come le voci emerse, in questi giorni, da
politicanti da strapazzo, in merito a presunti accordi tra MPDL ed
Amministrazione Comunale, fossero esclusivamente vigliacche e
tendenziose come furono vigliacche e tendenziose le stesse accuse,
rivolte dall'allora segretario PD, agli attuali rappresentanti il
Movimento allorchè questi presentarono, un'osservazione al
PGT( accompagnate da oltre 600 firme di Cittadini magentini ),
adottato con delibera consiliare il 23.11.2009, in merito alla tutela
delle servitù attive proprio nelle aree riguardanti le A.T. 11
.
Il Movimento ha quindi ribadito
l'assoluta equidistanza tra la politica di destra e quella del , così
detto, centro-sinistra magentino, proponendosi come forza del
territorio a tutela ed a disposizione della cittadinanza.
Chiarito quanto sopra e tolti alcuni
sassolini dalle scarpe, l'incontro odierno si è svolto in un
clima di confronto e di propositività.
Il Movimento fa presente che a seguito
della lettura di parte della documentazione messa a disposizione
dalla Giunta emergono, a proposito delle procedure adottate dalla
società preposta al decommissioning, secondo il MPDL, alcune
irregolarità ed incongruenze. In particolare il MPDL segnala
quanto segue :
- E' incomprensibile, al fine della bonifica delle aree, la metodologia per rilevare la presenza del “Rayon”. Il Rayon infatti non è ne un elemento, ne un composto di natura organica, bensì è un “marchio commerciale “ !
- Dalla lettura dei documenti non emerge alcun riferimento sulla ricerca del pericolosissimo PCB
- Per quanto riguarda la presenza di amianto non tornano i conti in merito ai volumi reali e quanto smaltito o da smaltire. Non emerge alcuna tracciabilità del minerale.
- Non si parla di eventuali carotaggi effettuate nelle aree ex Snia Viscosa e ex Novaceta.
- Non si mensionano analisi delle acque effettuate ai 7 pozzi ed a livelli stratificati.
- Da alcune foto emergono situazioni di assoluta pericolosità ed esposizione alle polveri di amianto da parte degli operatori addetti alle demolizioni ( ad esempio dei fabbricati oggetto dell'ordinanza del Sindaco ). Le foto evidenziano , infatti, operatori che “bagnano” le polveri e non indossano alcuna protezione individuale.
Inoltre il Movimento ribadisce la
disponibilità ad esercitare manutenzioni sull'area adibita a
Cral al fine di restituire la fruibilità di quelle aree alla
comunità magentina. La Giunta magentina, anche su questa
richiesta prende tempo per una risposta definitiva.
L'Assessore Salvaggio promette,
comunque, di attivarsi affinchè, ai tavoli già aperti
tra i soggetti partecipanti agli incontri tecnici riguardanti il Sito
Novaceta , partecipi anche il Movimento Popolare Dignità e
Lavoro poiché da parte della Giunta “ c'è volontà
di dare riconoscimento al MPDL che è riconosciuto come
sensibile e competente. C'è volontà di non disperdere
un serbatoio accumulato negli anni “. Pertanto
“ è nostra intenzione di coinvolgere il MPDL al
tavolo tecnico per un tentativo...e per venire incontro alle
richieste. Daremo una risposta entro 10 giorni . “
Infine
l'Assessore Salvaggio trasmette al MPDL copia del verbale
d'incontro tecnico
avvenuto tra le parti ( escluso il MPDL ) il 18.12.2013.
Letto con la dovuta
attenzione, il verbale in oggetto presenta molti punti su cui è
necessario fare chiarezza ed a cui chiediamo risposte competenti e
definitive . Dal verbale si legge :
A )-
Il Comune...chiede..di definire...le procedure e i tempi per:“
bonifica amianto: sia per le restanti coperture
ancora presenti in carico a Unicredit sia per gli impianti di
competenza Enercell “
la
domanda che poniamo è la seguente : ma se si parla di restanti
coperture ancora
presenti, si sottointende che l'amianto rimosso è solo quello
delle coperture ?,
ed
allora, tutte le migliaia
di tonnellate
di amianto presente all'interno dei reparti Filatura, Dope, Recupero
Acetone, ed altri, dov'è andato a finire ?
B)-
REAAS comunica che
è in fase di approvazione il contratto per la bonifica amianto
FASE 3...
ci preoccupiamo che l'affidamento delle ulteriori bonifiche vengono
gestite da REAAS visto i risultati pessimi delle precedenti azioni.
C)
– Per la
bonifica amianto, trattandosi in modo particolare di rimozione
coperture ...
si ribadisce che trattasi di coperture,
per cui è ancora più incisiva la nostra domanda già
espressa in pos. A.
Ciò che ci lascia sconcertati è
leggere quanto segue :
“ Il liquidatore di Enercell
aggiorna in merito allo stato della liquidazione. ...è stato
autorizzato a non acquisire nell'attivo fallimentare la centrale
elettrica atteso che i costi per la messa in sicurezza della stessa
risultano superiori al presumibile valore della centrale. La centrale
risulta, quindi, nella disponibilità del liquidatore che però,
proprio in ragione del fallimento della società, non
dispone di alcuna risorsa per far fronte alle spese di messa in
sicurezza. Il liquidatore, anticipando il contenuto della
risposta formale che invierà al Comune precisa che, in
riferimento agli adempimenti richiesti dal Comune per la
presenza di amianto negli impianti di proprietà Enercell
è impossibilitata ad intervenire in quanto la
società non dispone di cassa per sostenere le spese
necessarie.
Il liquidatore ha, inoltre,
dichiarato la propria disponibilità a cedere ad un
valore pari a zero la centrale elettrica a qualsiasi
soggetto fosse interessato all'acquisizione della stessa nonché
a fornire la propria collaborazione al Comune per qualsiasi
adempimento e/o riscontro che potrà svolgere in autonomia
senza l'ausilio di terzi. “
Vogliamo tradurre e fare alcune
considerazioni e dire cose che nessuno osa dire :
Primo : Enercell è quella
società fantasma creata dal gruppo Bembergcell, cioè da
quel gruppo già coinvolto in numerose vicende giudiziarie, i
cui dirigenti, già in altre aziende, sono stati condannati per
bancarotta fraudolenta. Enercell fu creata di proposito per
“garantire” la chiusura di Novaceta. Enercell fu creata dal
gruppo Cimatti con il falso indirizzo di far credere che fosse
necessario , per Novaceta, cedere la centrale termoelettrica
(cessione di ramo d'azienda vergognosamente avallato dal sindacato)
al fine di contenere i costi dell'energia. Enercell creò, in
pochissimo tempo, milioni di debiti, inducendo i fornitori ( SNAM )
ad interrompere le forniture e “giustificare” la fermata totale
degli impianti.
Secondo : le aziende,
Bembergcell, Enercell, Novaceta sono intimamente collegate nella
pianificazione della “crisi” Novaceta ed Unicredit acquistò
le aree Novaceta da quei gruppi societari quando stavano appunto
pianificando la crisi. Inoltre Unicredit acquistò le aree ad
un prezzo molto conveniente poiché le aree stesse erano
tutelate dal vincolo industriale.
Terzo : ma com'è
possibile che Enercell ( quindi il giro di disgraziati che c'è
sotto ) “acquista” , dal suo stesso gruppo, la centrale
termoelettrica, poi dichiara fallimento, poi Bembergcell si libera
delle aree e degli impianti e fallisce a sua volta. Per altre
situazioni gli stessi dirigenti vengono condannati per bancarotta
fraudolenta, ed oggi hanno la sfacciataggine di dichiarare che le
bonifiche di quelle aree sono cavoli di altri, e di chi ?
Quarto : il precedente
liquidatore di Enercell ( Dr. Carlo Bianco ) chiedeva per gli
impianti, inizialmente 1,7 milioni di euro, poi 1 milione di euro.
Oggi il nuovo liquidatore li cede a costo zero, poiché il
costo dello smaltimento dell'amianto supera il prezzo delle macchine.
(* - Nota n. 1 )
Quinto : finalmente viene fuori
la verità. Il solo Movimento Popolare Dignità e
Lavoro, in tutto questo periodo, ha sostenuto che la presenza di
amianto, oltre che nelle aree Novaceta, è estremamente
massiccia nelle aree della centrale termooelettrica ( tanto da
indurre il liquidatore a cedere tutto gratis ) . Oggi, come ieri,
sosteniamo che per bonificare quelle aree occorrono molti milioni di
euro, poiché la presenza di amianto è enorme e la
pericolosità di quelle aree, anche quelle limitrofe (
purtroppo oggetto di demolizioni selvagge di questi giorni e di
degrado naturale progressivo) , è molto seria e certamente le
autorità preposte hanno sottostimato la gravità della
situazione.
Sesto : Tutto ciò sta
emergendo solo e soltanto grazie al Movimento Popolare Dignità
e Lavoro che ha dato inizio alle denunce e si è posto a
salvaguardia della salute dei cittadini.
Crediamo che le autorità, la
stampa, l'opinione pubblica , non si rendano ancora conto della
gravità della situazione. Il Movimento continua a mettersi a
disposizione delle autorità senza mai essere coinvolto
seriamente in un tavolo tecnico per effettuare , in campo, indagini
serie e dettagliate.
La riunione, oggetto di questa
comunicazione, si è conclusa ribadendo ai rappresentanti del
Comune di Magenta che il Movimento Popolare Dignità e Lavoro
continuerà, con ancora maggiore lena, ad indagare, a
raccogliere prove e testimonianze ed a denunciare ogni irregolarità
alle autorità competenti al fine della tutela della
Cittadinanza. Se tale atteggiamento è , per il Comune di
Magenta, una forma di collaborazione, allora siamo lieti di offrire
la nostra collaborazione. In cambio ci attendiamo almeno che nessuno
ci metta i bastoni tra le ruote !
Movimento Popolare Dignità e
Lavoro
(* - Nota 1 ) :
Per quanto riguarda le macchine attualmente presenti all'interno
della centrale termoelettrica di Magenta, è bene far sapere
all'opinione pubblica che stiamo parlando di uno straordinario,
unico, esclusivo capitale di storia industriale del nostro Paese.
All'interno della centrale sono installate, ed ancora in ottima
condizione, caldaie, per la produzione di vapore surriscaldato, degli
anni '40, '70 e '90, di aziende prestigiose quali ad esempio Ansaldo
S.p.A.. Sono installate Turbine a vapore degli anni '50 e '70, a
marchio Franco Tosi – Legnano. Inoltre è possibile ammirare
straordinarie elettropompe multistadio ( KKK- Marelli S.p.A.-
S.Stefano Ticino ), impianti per la produzione di acqua
demineralizzata ( Bono S.p.A. - Milano- ) . Insomma un vero e proprio
museo di tecnologia. Uno straordinario capitale che ogni altro Paese
al mondo sarebbe capace di valorizzare, ed è sconcertante come
tale capitale debba essere considerato, da incompetenti ladroni,
avvezzi solo a propri squallidi interessi, come “ferro vecchio”
da demolire. In Germania, ad esempio, un sito con equivalenti
caratteristiche è stato effettivamente trasformato in museo
tecnologico e raccoglie oltre due milioni di visitatori ogni anno! Se
solo i politici del territorio pensassero più seriamente al
“bene comune”, Magenta potrebbe diventare un luogo di interesse
notevole.
Si fa presente
che, contemporaneamente verrebbe risolto il problema amianto in
centrale : in una prima fase, potrebbe essere rimosso solo l'amianto
eventualmente deteriorato e continuare a metterne in protezione il
rimanente. Una seconda fase, traendo le risorse economiche dal
“progetto museo tecnologico”, porterebbe a completamento (
autofinanziato ) l'intera bonifica .
Quest'ultima è un'ulteriore
idea che il Movimento porta come contributo alla Città di
Magenta. Praticamente un'operazione a costo zero, che eliminerebbe
l'urgenza del problema amianto, che creerebbe occupazione, che
porterebbe reddito e visibilità al territorio Magentino.
Vorremo almeno che qualche
istituzione, qualche privato imprenditore ci contatti.