domenica 25 settembre 2016

FIRMA LA PETIZIONE POPOLARE: NO ALLA VARIANTE DEL P.G.T. SULL'AREA EX NOVACETA !

TESTO DELLA PETIZIONE
 

dove si firma ?
Al Cral ex Novaceta in viale Piemonte tutti i giorni dalle 16 alle 19
(la domenica dall 11 alle 13)
oppure
Ai banchetti organizzati (in attesa autorizzazioni) nei giorni:

mercoledì 28 settembre dalle 9 alle 13 - davanti all'Ospedale Fornaroli 


sabato 8 ottobre dalle 9 alle 13 - piazzale  davanti  l' U2  quartiere sud


venerdì 14 ottobre dalle 16 alle 19  viale Piemonte, 10  - davanti al circolo Ideal


lunedì 24 ottobre dalle 9 alle 13 - piazzale del mercato in via Santa Caterina 


sabato 5 novembre dalle 9 alle 13 in via Dante (quartiere nord)






venerdì 16 settembre 2016

Clamoroso : dopo sette anni parla un dirigente !

DOMENICA 11 SETTEMBRE E' VENUTO A TROVARCI AL RI-PARCO "BENE COMUNE" DI VIALE PIEMONTE UN DIRIGENTE NOVACETA CHE HA VOLUTO RACCONTARCI, IN ESCLUSIVA, LE SUE EMOZIONI E PARTE DEL SUO VISSUTO, A SEGUITO DELLA CHIUSURA DELLA FABBRICA, FATTO, CHE L'HA COSTRETTO A VIVERE LONTANO DAL NOSTRO PAESE PER MOLTI ANNI.
CI HA PARTICOLARMENTE IMPRESSIONATO IL MODO CON CUI HA RACCONTATO LA SUA ESPERIENZA.
QUESTO SCRITTO E' DEDICATO ANCHE A CHI, IN TUTTI QUESTI ANNI, HA RITENUTO LA VICENDA NOVACETA "UN FATTO NORMALE" , COME NORMALE FOSSE TOGLIERE IL LAVORO E LA DIGNITA' ALLE PERSONE. ANCORA OGGI, SU CERTA STAMPA, SI LEGGE CHE IL MOVIMENTO POPOLARE DIGNITA' E LAVORO, HA NEL SUO PROGRAMMA ESCLUSIVAMENTE QUESTA VICENDA, IGNORANDO CHE LAVORO E DIRITTI SONO LA PRIORITA' ASSOLUTA IN UNA SOCIETA' IMBASTARDITA DA INTERESSI PERSONALI, EGOISMO, DELINQUENZA, IGNORANZA.
LA VICENDA NOVACETA LASCIA ANCHE UNA PESANTISSIMA EREDITA' DI INQUINAMENTO AMBIENTALE, ED ANCHE QUESTO SI IGNORA O, PIU' COLPEVOLMENTE , SI FINGE D'IGNORARE. ANCHE L'AMBIENTE, L'INQUINAMENTO DEL NOSTRO TERRITORIO, LA SALUTE DEI CITTADINI, SONO PRIORITA' A CUI IL NOSTRO MOVIMENTO NON HA VOLUTO SOTTRARSI AVVIANDO PROCEDURE LEGALI DI CUI SE NE E' ASSUNTO OGNI RESPONSABILITA'. SIAMO ANCHE CONVINTI CHE, EGOISMO ED IGNORANZA REGNANO NELLA NOSTRA SOCIETA' ANCHE A CAUSA DI UNA SCUOLA PUBBLICA SEMPRE PIU' GHETTIZZATA ED UMILIATA DA CONTINUI PROVVEDIMENTI  LEGISLATIVI.
CI PERMETTIAMO DI SEGUIRE QUESTI TEMI . SCUSATE SE E’ POCO !

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Sono pensionato, ho sessantasette anni. Lavorai alla Novaceta dal 1997 al 2005. Diventai il Responsabile vendite Extra Europa, dopo due anni passati in staff con altro dirigente. Nel 2005 fui epurato dalle truppe occupanti, composte di speculatori immobiliaristi e dai loro complici. La Novaceta non morì di morte naturale, fu assassinata. Volendo immaginare umana la morte della Novaceta, possiamo immaginarci il garrote, in considerazione della crudele lentezza oppure lenta crudeltà dell’esecuzione.
Inizialmente – nel 2003 - menzogne, funambolismi logici, le vittime non dovevano capire troppo presto.  E le vittime, cioè noi e le nostre famiglie, effettivamente non capivano. Azzardavamo anche qualche sarcasmo, tra noi, chiamandoli “dilettanti allo sbaraglio”. Ma a essere sbaragliati saremmo stati noi. Loro erano dilettanti del tessile, ma professionisti della distruzione di aziende per scopi immobiliari. La nostra era un’azienda che avrebbe avuto ancora molto da dire e da dare, produttivamente e commercialmente. Una grande varietà di prodotti, un nome consolidato in decenni di lavoro, prodotti speciali che erano invidiati da tutta la concorrenza.
Il nuovo management era un incubo. Oltretutto al danno d’essere esautorati e umiliati si aggiungeva – per noi - anche la beffa di dover subire l’arroganza, la prepotenza. I nuovi capi predicavano austerità e poi ordinavano – per sé - BMW X5 e le parcheggiavano in sosta vietata. A ognuno il proprio stile.
Purtroppo ci furono anche quelli – fra i colleghi - che corsero in soccorso al vincitore, vendendosi l’anima. Forse fu un buon affare, in considerazione del poco valore di quelle anime. Entro certi limiti, in certe percentuali, il collaborazionismo é un fenomeno fisiologico, quindi normale. Purtroppo è ugualmente disgustoso. 
Vorrei fosse vero che “il delitto non paga”, per il momento sembra che se anche paga, paga male e lentamente. Ma questo grazie a Mario De Luca e i suoi amici che si sono battuti leoninamente, rendendo la vita difficile agli usurpatori. Continuano a farlo. I 220.000 metri quadrati, il bottino degli “imprenditori” è stato acquistato da una grande banca. Probabilmente si tratta di un investimento che le banche considerano a lungo termine, nella speranza o nella convinzione che le acque si calmeranno. Forse ignorano che le “acque” Novaceta sono piene di amianto e di altri inquinanti. Peccato per loro che ad agitare queste acque ci sarà sempre Mario De Luca. Per il momento al posto dei ricchi profitti hanno raccolto avvisi di garanzia e imputazioni.
Adesso la parola spetterebbe alla magistratura; speriamo bene. Ma Mario e i suoi, tutto il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, tanto per tenersi in allenamento, si sono dedicati alla conquista del vecchio Cral Novaceta. Un luogo vasto, con enormi alberi, campi da tennis che potrebbero portare lavoro e reddito e campi di atletica e di calcio di cui potrebbero usufruire, a titolo gratuito, i giovani di Magenta. Ci sono anche i campi di bocce, per i meno verdi di anni. Oltretutto c’è un ampio parcheggio ed una costruzione da rimettere in sesto, per farne un bar, una piccola trattoria, magari anche delle docce, qualcosa. Noi abbiamo mangiato e cantato, qualcuno ha anche ballato. La distanza dall’abitato è tale da non disturbare nessuno. Troppo bello per essere vero? Troppo logico, civile e benefico per la società? Trasformare un’area in qualcosa di utile e di buono, inoltre si sottrarrebbe l’area ad altri utilizzi, come a deposito di refurtiva poiché luogo lontano da ogni minimo controllo urbano ! 
Prima di tornare a casa ho contemplato, attraverso i cancelli chiusi con catene e catenacci, il grande piazzale, dove vedevo partire i TIR carichi dei nostri prodotti. A sinistra gli uffici, a destra la mensa. Quel posto, un tempo pieno di attività, di gente, ora ricorda Cernobyl. Dalle crepe sull’asfalto nascono e crescono erbacce. Erbe parassite com’erano parassiti quelli che hanno ucciso un’azienda senza nemmeno riuscire a ricavare un profitto nel quale – ingordamente - speravano, riuscendo solo a buttare  centinaia di lavoratori, le loro famiglie e tutto l’indotto per strada.
Io ebbi fortuna, dopo due anni di psicofarmaci e depressione (vinceva la seconda) mi offrirono la possibilità di un lavoro in Asia; ci ho trascorso otto anni. Me la sono cavata.
Il perdonare è prerogativa delle anime nobili e anche di quelli che non hanno tempo da perdere.  Io non appartengo a nessuna di queste categorie. Conseguentemente non perdono affatto.  Non perdono anche perché quello che i “Predoni” fecero fu peggio di un delitto, fu un’idiozia. 
( lettera firmata )
Magenta, 11 settembre 2016