sabato 29 luglio 2017

Nuova linea


Crediamo che la pluralità di pensiero sia alle fondamenta della Democrazia, per questo motivo, accettiamo e pubblichiamo articoli di amici che vogliono collaborare con questo blog, nello spirito dell'informazione corretta, del dibattito politico, nella serietà del linguaggio e dell'esposizione, chiedendo solo lontananza da pettegolezzi e turpiloqui.

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Sono deluso da questo mondo Occidentale cosiddetto democratico e social-liberale falso ed ipocrita - assolutamente incurante delle masse, a dispetto di volere esportare la nostra democrazia …malata.
Tecnologicamente avanzati ma socialmente arretrati (gli USA poi non ne parliamo!?) : ci riempiamo la bocca di tolleranza, benevolenza, comprensione mentre sfruttiamo quei paesi e quelle popolazioni sottoponendoli ai nostri porci comodi e facendo loro produrre di tutto e di più (agricoltura e tessile  in primis) a livelli sottocosto per cui fanno
la fame e c’invadono.
Siamo idioti se pensiamo che i seri problemi dell’Africa e del Medio Oriente, li risolviamo col “volemose bene” lasciando l’immigrazione libera, mentre dovremmo investire da loro per creare posti di lavoro e nutrire le loro famiglie!
Qui da noi ci siamo deindustrializzando, abbiamo pesantemente colpito fiscalmente  il settore immobiliare affossando l’edilizia, che richiede molta manodopera, e favorendo l’economia finanziaria anziché quella reale come sta facendo Macron……ex-Rothschild.
Come possiamo immaginare di dare lavoro e cibo qui da noi a decine di milioni di diseredati , senza renderci conto delle violenze che scaturiranno perché chi non ha nulla da perdere, non tiene neppure alla propria vita. Tra poco saranno molti, i disperati europei.
E'una lotta persa in partenza, coi politici scadenti che ci ritroviamo in Europa, non vedo sbocchi.
Abbiamo bisogno di staccarci politicamente e militarmente dagli USA, che ci condizionano pesantemente  obbligandoci a sottostare a sanzioni contro natura (Russia ed Iran) e privandoci di sbocchi importantissimi per la nostra industria.
L’immigrazione incontrollata è frutto di queste politiche e guarda caso gli unici che potrebbero risollevare queste popolazioni dalla fame sono quelli del Golfo , soprattutto i Sauditi miliardari, che si guardano bene dall'impiegare personale Arabo ma solo Indiani, Pakistani, Filippini ecc.
Alla faccia della Fratellanza Araba che consiste solo nel finanziare ed armare Al Qaeda e l’Isis.
Uno schifo veramente!
GF. P.

giovedì 27 luglio 2017

Amaro Partigiano: una fabbrica sociale

Cos'è l'Amaro Partigiano ?



Liquore di erbe dei boschi resistenti

Archivi della Resistenza di Fosdinovo (MS) e RI-MAFLOW di Trezzano sul Naviglio (MI) si incontrano per realizzare “Amaro Partigiano”, un progetto sociale di autoproduzione e di creazione di lavoro etico. Grazie a una campagna crowdfunding su  www.produzionidalbasso.com abbiamo raccolto i fondi per produrre la prima tiratura ufficiale  di bottiglie dell’amaro e per  costruire   un liquorificio sociale
Il liquorificio servirà a creare posti di lavoro all’interno della fabbrica abbandonata dal padrone e recuperata in forma autogestita dai suoi lavoratori e dalle sue lavoratrici. E questa struttura sarà sempre sociale, ovvero la sua funzione...... continua alla pagina


Per sostenere il progetto, acquistalo ! Per prenotarsi scrivi a: riparcobenecomune@gmail.com oppure recati presso il Ri-Parco (Cral ex Novaceta) in viale Piemonte dalle 16 alle 19.

sabato 15 luglio 2017

Ero Straniero.

..."ero straniero" da sempre, ero straniero da quel 1974 quando non riuscivo a trovar casa a Magenta, ero straniero da quell'anno in cui , in molti, non erano ancora nati. Ero straniero da quel lontano 2005 quando mi battevo contro la Bossi-Fini. Resto straniero, solidale con ogni straniero, dovendo constatare che da quel 2005 ad oggi non è cambiato nulla. I governi di "sinistra" che si sono alternati a quelli di centro-destra, non hanno prodotto nulla su questo tema. DS e poi PD non hanno mai considerata prioritaria quella che era ed è una vera tragedia dei nostri tempi. Oggi, terminate le arroganze (forse), si cercano sponde ed appoggi su quelle che sono state le battaglie della vera Sinistra. Ero straniero...e "lo resto " !


Consiglio comunale di Magenta - ottobre 2005 - 

In questi giorni stiamo vedendo in televisione scene orribili, decine di cadaveri che il mare ogni giorno rilascia,  campi di accoglienza che tracimano di disperati, sguardi di ragazze e ragazzi in cui si legge il terrore, lo sgomento !
L’Italia purtroppo si sta promuovendo in Europa come uno tra i Paesi più intransigenti contro gli immigrati clandestini. Ma ormai il fenomeno dell’immigrazione sta raggiungendo dimensioni Bibliche e niente potrà arrestare la marcia di milioni di esseri umani che sempre più sono disposti a rischiare la vita pur di raggiungere le nostre coste inseguendo il miraggio di una esistenza migliore , di una esistenza dove è possibile la conquista di quel diritto a lavorare in quei Paesi che oggi detengono il settanta per cento delle ricchezze del mondo. Una moltitudine di uomini spesso senza alcuna terra, alcuna Patria, cacciati e perseguiti in modo spietato , come i Curdi. Oppure come i superstiti di guerre tribali o, com’è quotidianità, gente che scappa da quelle terre desertificate  dove esiste ormai solo la fame più tremenda e la disperazione più assoluta.
 La Legge Bossi-Fini, è nata dalla xenofobia, dal razzismo ed alimenta in modo esponenziale le pericolose esternazioni di chi vuole ancora più intolleranti le leggi sull’anti-immigrazione. Domenica scorsa, al raduno della Lega a Venezia, Borghezio gridava “marocchini di merda” ed il sindaco di Treviso rincarava la dose dicendo che agli immigrati, oltre alle impronte della mano era necessario prendere  anche quelle del naso. Anch’io oggi, dopo trenta anni di lavoro in Lombardia mi sento un immigrato, voglio lasciare le mie impronte, così come viene richiesto agli altri immigrati, facendo capire loro però che questa prepotenza può essere trasformata in un simbolo di cultura, di storia e di umanità. Trasformare questa richiesta ignobile in una traccia tangibile del passaggio dell’umanità. Gli uomini che stanno obbligando altri uomini a lasciare le proprie impronte, di loro stessi il tempo non lascerà, invece, nulla !

La legge Bossi-Fini ha tradotto gli umori e le intemperanze “borgheziane” in articoli di Legge  partendo dal  presupposto sbagliato che il fenomeno dell’immigrazione non è  il rilevatore di uno squilibrio sociale, ma un problema criminale, dovendo gestire il traffico dei clandestini e la delinquenza più o meno organizzata ed importata da ogni lido del Mediterraneo. Ma allora perché non combattiamo la delinquenza organizzata, perché tutta l’Europa non promuove in modo sinergico azioni tali da contrastare i fenomeni criminali. Allora perché il nostro governo si prodiga ad espellere le prostitute schiavizzate da beceri delinquenti, anche individuando i delinquenti, e cosa ancora più grave , ben conscio che una gran parte di quelle donne espulse, nei propri paesi, rischiano il linciaggio quale pena riservata alle meritrici. Allora non hanno senso le intemperanze e le dichiarazioni di Borghezio e Gentilizi,   proprio nel cuore di quel Nord-Est , che senza gli immigrati, rischia di fermare nel giro di pochi giorni il suo prezioso apparato produttivo. Ed è per questo che bisogna disobbedire alla Bossi-Fini, bisogna impedire che questa Legge possa essere applicata. Dobbiamo discuterne nei Consigli Comunali, provinciali e regionali  affinchè questa Legge ignobile e che fa male alla coscienza civile di un Paese  non persegui l’obiettivo di creare una manodopera senza più diritti di cittadinanza e del lavoro. Anche questo pezzo di Italia, di Lombardia è stata scena di emigrazione molti anni or sono. Gli Italiani Lombardi, Veneti hanno raggiunto ogni parte del mondo portando molto di sé. Nelle miniere del Belgio molti nostri connazionali hanno perso la vita lavorando per lo sviluppo di quei paesi, eppure nelle strade di quelle città, nei locali pubblici spesso si poteva leggere “vietato l’ingresso ai cani ed agli Italiani”. Ebbene con la Legge Bossi-Fini  gli immigrati restano esposti ad ogni forma di ricatto, con diritti ridotti e senza alcuna dignità. La nostra coscienza, egregi colleghi, egregio Presidente, egregio Signor Sindaco, questo, non ce lo può permettere. Grazie. 
Mario De Luca

lunedì 10 luglio 2017

Le bugie con le gambe lunghe ! *

Martedì scorso , l’udienza del processo Novaceta, giunto ai roud finali del primo grado, ha visto la deposizione dell’ultimo predatore della fabbrica magentina. Chi è l’ultimo predatore ? E’ una ragnatela di società che vedono sempre gli stessi soggetti che si scambiano i ruoli di A.D. , di consigliere, di direttore generale. Sempre gli stessi con un unico obiettivo, sottrarre, sottrarre allo Stato, ai lavoratori , quale unico fine, unico pensiero, unico preventivo, unico consuntivo. Se poi chi si chiama a deporre è anche imputato può permettersi la libertà di dire una montagna di inesattezze, in materia giuridica si chiama “falsa deposizione”.
A processo in corso non è possibile riportare i passaggi ascoltati in aula, anche se il processo è pubblico, anche se è presente la stampa, noi non vogliamo rischiare. Pertanto, vi racconteremo una storia, la storia di una persona che amicizie discutibili lo hanno portato ad occupare incarichi locali importanti. Vi racconteremo la storia di un imputato la cui deposizione punta sul fatto che tutti gli altri interlocutori hanno una scarsa , se non nulla, conoscenza tecnica del ramo industria di cui il depositante si è “occupato”. Pertanto ad una prima domanda su come mai si era interessato a Novaceta ( ed altre aziende del gruppo ) la risposta è stata di un’auto assegnazione di un ruolo tecnico, invece, inesistente. Con l'auto assegnazione di esperto “tessile” si è voluto giustificare l'interessamento per aziende in  pseudo “crisi” magnificando il fatto di aver lavorato in aziende “tessili” in tutto il mondo. A questa prima serie di balle non c’è stata alcuna opposizione. Bastava ricordare all’imputato che Novaceta, Nuova Rayon e Bemberg non sono mai state aziende “tessili” bensì strettamente chimiche, ma non per mera assegnazione abecedaria, bensì per le caratteristiche del processo produttivo di ogni singola azienda. Il filato Novaceta, ad esempio, nasce dall’utilizzo di un mix di sostanze, quali acetato di cellulosa, acetone, acqua, carbone, tioxide ed altre, che reagiscono, tra loro, chimicamente e realizzano una pasta incolore a cui vengono aggiunti altri reattivi chimici che ne definiscono i vari colori. La lavorazione di questa “pasta” produce vapori di acetone che vengono captati e recuperati tramite ulteriori processi chimico-fisico. Va da se che  di “tessile” ,in queste attività produttive, non c’è nulla. Ergo, non si capisce a quali proprie competenze l’imputato facesse riferimento.
Le inesattezze (bugie) sono continuate quando l’imputato ha cercato di sottolineare l’obsolescenza dello stabilimento e la bassissima produzione di prodotto finale.
Novaceta negli anni 2003 / 2004 era leader modiale di prodotti esclusivi ( tinto in pasta ) realizzati con impianti nuovissimi ( Mixer di Filatura ) installati nel 2003, con una robotica all’avanguardia e con previsioni di budget milionari anche per gli anni successivi. Novaceta aveva installato impianti nuovissimi ed automatici (https://www.youtube.com/watch?v=PXBhX3BIujs) , il filmato è stato realizzato nel 2004 / 2005 , dove si afferma che “ la produzione odierna è di 14.000 tonnellate / anno “ , chi lo dichiara è Sergio Ansaldi , direttore di Stabilimento, confermato dal gruppo Cimatti.
Cimatti, poi dovrebbe dire perché, con uno stabilimento in ottime condizioni, con una produzione al massimo possibile, vuole vendere e perché apre una procedura di mobilità scaricando una gran parte dei costi a carico dello Stato !
Le dichiarazioni dell’imputato, rese martedì scorso, vengono totalmente smentite dal filmato. Inoltre un’altra “balla” è quella quando l’imputato dichiara di aver trovato, in produzione, solo 10 filatoi su 62. Tecnicamente l’evento dichiarato è impossibile in quanto, per motivi di sicurezza ed altri, deve sussistere un bilancio tra la quantità di filato prodotto in filatura e la quantità di acetone aspirato dai reparti. Senza entrare nei dettagli, un impianto di “recupero acetone” non può  “sostenersi” se l’aspirazione di acetone è inferiore a quella prodotta da almeno 25/ 30  filatoi.  
L’imputato ha poi dichiarato che EnerCell aveva licenziato gli addetti alla centrale e di conseguenza quest’ultima non poteva ripartire. Ciononostante, comunque, il suo gruppo rileva, a settembre 2008, l’azienda e presenta “un dettagliato piano di  rilancio “ al Sig. Sindaco della Città di Magenta !!!!!!!

Come promesso, dopo le balle, ne vedremo delle belle !



*da “le bugie con le gambe lunghe “ di Eduardo De Filippo ( 1947 )

…àrmati di santa pazienza e comincia il tuo viaggio nel mondo. Cumparie', avrai che vedere!... Se vuoi trovarti bene, scie c'he 'a fa'? Devi legare l'asino dove vuole il padrone. Il padrone sai chi è? È l'uomo nero. È il mammone, quello piú forte di te, che ti può far paura se non leghi l'asino dove vuole lui. L'asino invece è il tuo orgoglio, il tuo onore, e quasi sem¬pre il tuo diritto. Non dire mai una verità, lasciala in fondo al pozzo, e quando dici le bugie, le devi scegliere fra quelle che sono di gradimento del tuo padrone, perché se non piacciono a lui, sai che fa? Lle spezza 'e gamme e dice ca so' ccorte e tu, con il tuo povero asino, corri sperduto e svergognato per il mondo. Se, al contrario, sono interessanti per lui, le aiuta, le fa correre e non le fa fermare piú. Pensa che ce ne sono certe che camminano da quando è nato il mondo.


lunedì 3 luglio 2017

TUTTI I PETTINI VENGONO AL NODO !

Allora, ci siamo. Domani 4 luglio alle ore 11:00, ancora una folta rappresentanza di lavoratori sarà presente ad una delle ultime udienze del primo grado del processo penale che vede imputati coloro i quali hanno distrutto una delle aziende più importanti e floride del magentino.
Su questo blog, precedenti articoli hanno descritto il profilo di uno degli imputati ( gli altri non hanno profili molto diversi ). Per legge, se depone un imputato non ha l’obbligo di dire la verità. In poche parole, un soggetto, anche se fosse coinvolto in altri processi, anche se fosse naturalmente portato a rilevare aziende per poi farle richiudere, anche se dichiaratamente amico di camorristi, potrebbe, in linea tutta teorica, convincere il giudice di essere una brava persona, di essere un benefattore e di aver rilevato un paio di dozzine di azienda per rilanciarle e, se poi queste sono miseramente fallite, la colpa è da attribuire alla sorte, piuttosto che agli eventi socio-politici, oppure ad eventi sismici o meteorologici.
Figuriamoci, domani, se il Tribunale non fosse una istituzione assolutamente “sacra”  e dove il silenzio, la serietà ed il rispetto sono d’obbligo, alla “testimonianza” di  qualcuno potrebbe far seguito una colossale risata di gruppo. Ma “dura lex, sed lex” e la Legge prevede e garantisce ad ognuno di difendersi come meglio crede e può.
Ma domani, praticamente siamo in dirittura di arrivo, al momento in cui “tutti i pettini vengono al nodo”, dove i pettini sono gli imputati ed il loro “nodo” è quella verità che emergerà dal processo.
Una verità che dovrà restituire dignità all’uomo-lavoratore e risarcire quanto ogni lavoratore ha perso, sotto il profilo economico e sotto quello psicologico e sociale. Quel dipendente sbattuto fuori dall’azienda nel 2009, oggi non è più lo stesso. Ha dovuto subire umiliazioni, sofferenze economiche. Spesso  ha attraversato difficili percorsi familiari, ed ha visto naufragare ogni progetto di vita, lo studio per i figli, il diritto ad una vacanza, la perdita della casa.
Questo dramma, di tante famiglie, non ha visto, purtroppo, la vicinanza della politica e delle istituzioni magentine. Tanti lavoratori, che hanno contribuito con le loro risorse economiche a rendere il magentino un’isola ricca e prosperosa, sono stati inspiegabilmente lasciati soli.
Vogliamo ricordarlo con orgoglio : se non ci fosse stato il Movimento Popolare Dignità e Lavoro ad organizzare un folto gruppo di lavoratori, a presentare denuncia alla Magistratura, a chiedere di essere parte civile nel processo penale, a sostenere le spese legali di un processo che è già entrato nel terzo anno, oggi, forse quel processo nemmeno si sarebbe celebrato. Oggi quelle aree devastate sarebbero già state prede di ennesime speculazioni.
Ma il vento cambia ed i pettini vengono al nodo, dove i pettini sono chi, su quelle aree, ha immaginato di insediare l’ennesima logistica, che non porterà  posti di lavoro, ma problemi ambientali e, di chi vorrebbe un’edilizia “volumetrica”, praticamente lo sfruttamento della speculazione !  Il “nodo” è, invece,  un  PGT tutto da rivedere. Un nodo “scorsoio”, quindi reso ancora più pericoloso, da quelle aree industriali tutte da bonificare.
Chiediamo quindi, ad i nuovi amministratori magentini, la possibilità di istruire un’assemblea pubblica per informare, finalmente, la cittadinanza sul reale stato di inquinamento di quelle aree.

Domani, intanto, grande “raduno” in Procura.  Hasta la Victoria, siempre ! ( … e quanne ce vo’, ce vo’ ! ).

sabato 1 luglio 2017

E Alitalia lascia a terra Mister Meridie...( mister Atitech...mister Novaceta....)

L'articolo che segue è tratto dal nu. 22 del 2011 dell'Espresso on-line. Oggi siamo nel 2017, quindi a distanza di sei anni dalla pubblicazione di quell'articolo. Se poi si pensa che i fatti sono ancora antecedenti si arriva al luglio 2009. Mettiamo insieme queste date e mettiamo insieme tutti i soggetti, di sotto riportati in neretto, che in questi giorni sono i proptagonisti del processo per bancarotta fraudolenta di Novaceta. Martedì prossimo, 4 luglio, depositerà Lettieri. Incredibile, stessi soggetti, stesse società, stessi imbrogli, stessi giri di soldi, tutto per strarubare e mandare sul lastrico migliaia di lavoratori. Che schifo !


di Gianfrancesco Turano.

”…la sua carriera da imprenditore è una tale costellazione di liquidazioni, fallimenti, concordati preventivi, soci inquisiti e/o arrestati che persino amministrare una città difficile come Napoli sarà una passeggiata, al confronto. La iella sembra accanirsi sull'industriale che vuole farsi sindaco. L'ultima mazzata è di poco precedente la campagna elettorale. Il gruppo quotato Meridie, di cui Lettieri è azionista, presidente e amministratore delegato, ha annunciato una perdita netta trimestrale per 1,7 milioni di euro. Colpa della principale controllata del gruppo, la Atitech. L'impresa rilevata dall'Alitalia nel 2009 occupa circa 650 dipendenti nella manutenzione degli aerei a Capodichino. La stessa Cai-Alitalia aveva firmato un contratto quinquennale con Meridie fino al 2014 per consentire ad Atitech di sopravvivere. Ma ora la compagnia di bandiera, con i conti in rosso profondo, ha in parte annullato e in parte differito la fornitura che rappresenta la principale ragione di sussistenza di Atitech e, di conseguenza, di Meridie. Come si legge nei documenti societari, "la crisi del Nordafrica ha rallentato la finalizzazione di contratti". Iella. La stessa che si accanisce sugli altri soci di Meridie.

"L'Espresso" aveva segnalato che una delle società azioniste di Meridie (Giraglia) faceva capo a un trust svizzero (Yoda) dell'avvocato Nicola Squillace amministrato da Sergio Pezzatti, arrestato nell'operazione anti-'ndrangheta Point Break. Subito dopo l'articolo, la Consob ha ricevuto notizia che il padrone della Giraglia non è più Yoda ma Corrado Coen, giovane finanziere che si è fatto le ossa con il gruppo turistico in fallimento Teorema, con il gruppo immobiliare fallito Norman 95 (120 milioni di buco) e che ora amministra la Investimenti e sviluppo, l'ex società di Lettieri e Squillace. Un semplice intervento di maquillage, in apparenza. Ma nel libro soci di Meridie figurano altri nomi avventurosi. C'è il gruppo Intermedia di Giovanni Consorte, sotto processo per la scalata Bnl. C'è Angelo Rainone dell'Immobiliare Campania, arrestato due anni fa per truffa 
mentre tentava di trasformare il convento salernitano di Montevergine in un albergo. C'è Pasquale Siclari, architetto con la passione della finanza, multato di 250 mila euro dalla Consob per irregolarità nella gestione della sua Aicon, azienda quotata. Infine, c'è Alberto Daina che, non si sa perché, rappresenta la Longobardi Finanziaria di Rainone e la Giraglia di Squillace (o di Coen?) mentre è il responsabile area banca di Banca Mb, l'istituto messo in liquidazione coatta amministrativa da Bankitalia il 6 maggio. Mb non risulta azionista di Meridie, ma Meridie ha un conto corrente in Mb da 2,5 milioni. Anche la Mcm holding della famiglia Lettieri ha 2 milioni di crediti verso Mb, oltre a una perdita a fine 2010 di 6,3 milioni di euro. 
Per ora, il crac di Mcm holding è stato evitato grazie a un anticipo da 3,5 milioni versato da Medsolar, altra controllata in perdita del gruppo Meridie.

Forse i soldi depositati in Banca Mb rientreranno. Molto più difficile che rientrino i 2,5 milioni impegnati da Lettieri nella compagnia aerea Livingston del produttore cinematografico Massimo Ferrero, in amministrazione straordinaria con la licenza di volo sospesa. Fallite o liquidate sono anche altre imprese dalle quali Lettieri è spesso riuscito a sfilarsi prima del disastro (Novaceta, Mcm, Imatessile, Cdi, Start, Investa, Finima, Vetex). L'uomo ideale per rilanciare Napoli, no? Se solo non fosse così sfortunato.