venerdì 27 giugno 2014

QUARTIERE NORD INDUSTRIALE DIMENTICATO



QUARTIERE NORD INDUSTRIALE DIMENTICATO: 

PROPOSTE DEL MOVIMENTO PER RILANCIARLO E VALORIZZARLO


C'è una parte del quartiere Nord di cui non si parla e si cerca di dimenticare. Eppure è quella parte del quartiere dove erano insediate grandi aziende, lustro e vanto di Magenta. Vi si insediò agli inizi del Novecento la Snia Viscosa, e poi nel secondo dopoguerra la Novaceta dando occupazione a tanta parte della Magenta dei lavoratori e creando attorno a sé un indotto di cui ha beneficiato (e non solo economicamente) l'intera Città.

Negli ultimi vent'anni gli Amministratori Locali se ne sono interessati per sciorinare illusori progetti quali la nuova stazione FS, l'area dello scambio ferro-gomma, aree artigianali (mai decollate)... quasi avessero previsto (o decretato ?) la chiusura della Novaceta prima ancora che si facessero vivi, per affossarla, gli speculatori raggiunti da 33 avvisi di garanzia della Procura di Milano per bancarotta fraudolenta.

Gli Amministratori locali non si sono accorti della speculazione in atto sulla Novaceta nemmeno quando l'hanno avuta sotto gli occhi, hanno pianto lacrime di coccodrillo sugli operai buttati sul lastrico dalla crisi dell'azienda (inesistente come la Procura di Milano dimostra) ma “in compenso” hanno contribuito a isolare quella zona e i suoi abitanti dalla città e dal territorio (chiusura passaggio a livello, rotonda per Malpensa …) per poi dimenticare e far dimenticare i grossi problemi della zona, prima di tutto quelli per la salute pubblica, lasciati in eredità dagli affossatori della Novaceta. Magari, così lasciata la zona al degrado, nel prossimo futuro qualcuno potrà giustificare insediamenti di ennesimi e inutili Centri Commerciali …...!

Nel quartiere si parla da anni dell'inquinamento elettromagnetico, ma si fatica a capire perché non si voglia parlare dell'INQUINAMENTO INDUSTRIALE ereditato dalla chiusure delle aziende e non solo quello pericolosissimo dell'amianto ma anche degli inquinanti di decenni di produzioni industriali. Non vogliamo parlare di bombe ecologiche per non sentire ancora una volta qualche politicante accusarci di “allarmismi ingiustificati: tutto sotto controllo”. La definizione l'abbiamo affidata alle indagini e alle valutazioni della Magistratura.

Il Movimento ha dovuto chiedere, infatti, l'intervento della magistratura per avere chiarezza sulle operazioni di bonifica autorizzate nell'area ex Novaceta, tradotte nello smantellamento della fabbrica e nel controverso abbattimento “precauzionale” di un paio di capannoni pieni di amianto (parola di Sindaco). Persino l'allarme “anonimo”, con tanto di foto esplicite, di una delle guardie sullo stato pericoloso dell'area non ha trovato risposte dalla politica magentina se non un arrogante e irresponsabile “Non si prendono in considerazione segnalazioni anonime!”....

Ebbene a questo stato di cose c'è una sola risposta possibile: quella dei cittadini e prima di tutto di quelli che abitano il Quartiere Nord. Il Movimento ha fatto alcune proposte che riguardano in particolare l'area ex Novaceta per riprendere in mano la situazione e cominciare a valorizzare la zona:

  1. MANTENERE IL VINCOLO INDUSTRIALE SULL'AREA E IMPEGNARE LE AUTORITÀ LOCALI A FACILITARE INSEDIAMANETI PRODUTTIVI puntando su tutte le fonti di finanziamento possibili (UE, nazionali ecc.) e incentivi locali
  2. PROVVEDERE A UNA COMPLETA E TRASPARENTE BONIFICA DELL'AREA, A TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, sfruttando anche le conoscenze e le competenze di chi vi ha lavorato per decenni
  3. RIMETTERE IN PISTA LA CENTRALE ENERGETICA COME MUSEO TECNOLOGICO avendo al suo interno macchine e TURBINE di altissimo livello, vanto della più avanzata industria italiana (Tosi, …). Un Museo come quelli che lo stato tedesco ha creato sulle ceneri dell'industria pesante della Valle della Ruhr e che ogni anno accolgono milioni di visitatori
  4. RIAPRIRE ALLA CITTADINANZA IL CRAL EX NOVACETA COME PARCO PUBBLICO, COME IL MOVIMENTO CHIEDE CON LA PETIZIONE POPOLARE, un'area di un paio di ettari attrezzata con campi di calcio, piste per l'atletica, tennis coperto e servizi doccia, campi di bocce, parco giochi per bimbi e bar … Tutte strutture che i lavoratori della Novaceta hanno fin dalla costituzione del Cral messo a disposizione della cittadinanza e che la proprietà e l'inerzia della politica locale ha abbandonato al degrado.
MPDL


mercoledì 25 giugno 2014

La storia che si vuole dimenticare

Non sono, ahinoi, uno storico, ma sono uno dei figli della classe operaia
che si ribella alla cancellazione dalla storia (dalla vita è ormai
cosa fatta...) e del ruolo (e la vita) dei lavoratori che, anche in questa
cittadina (di seguito trovate alcune riflessioni sulla questione
legata in particolare alla storia del Cral Novaceta)  mi fa chiedere se
la cosa ha qualche importanza o è soltanto una mia fisima. Ho constantemente l'idea di
cercare qualcuno che ricostruisca la storia della classe operaia a
Magenta e ne faccia emergere il ruolo dimenticato, anzi volutamente
dimenticato dai nuovi ceti (ma vecchi,  la piccola borghesia - quella
di Claudio Lolli - che governa in conto terzi la vita politica e
sociale di Magenta e dell'Italia)... ecco  alcune frasi:

La storia che si vuole dimenticare: quando erano gli operai a creare
centri di socializzazione.

Magenta è una città la cui storia, per tutto il secolo scorso, è segnata
da una fortissima presenza operaia (metà della popolazione negli anni
'70) e da grandi fabbriche (Saffa, Laminati Plastici, Novaceta,
Plodari.....), che con il loro lavoro hanno fatto di Magenta una città
ricca e dal benessere diffuso, che con le loro lotte assieme a quelle
degli studenti hanno svecchiato una mentalità classista e provinciale
e hanno dato significato alla parola partecipazione e democrazia,
hanno fatto di Magenta il centro del territorio, hanno permesso ai
politici del tempo di far partire progetti come il Parco del Ticino e
l'Ospedale nuovo.... hanno fatto in breve di Magenta una vera città.

Su questo sfondo nascono i circoli operai di fabbrica o dopolavoro o
Cral nelle grandi aziende accanto a quelli politicamente schierati
come la Casa del Popolo– Ideal e ai più tradizionali circoloni e
circolini. Circoli che non sono rimasti esclusivi dei dipendenti delle
aziende ma che “automaticamente” sono stati aperti e alla cittadinanza
tutta, diventando di fatto altri poli di libera aggregazione e
socializzazione, istituzioni cittadine a tutto tondo. Come il Cral
della Plodari o quello della Novaceta....

Con la chiusura delle fabbriche queste vere e proprie istituzioni
cittadine sono state cancellate senza che nessuno (pochi: tra cui gli
studenti del Bramante) levasse una voce a tutelarle o almeno a
riflettere sul vuoto che si andava creando, aiutati, in questo scempio, dalla
memoria corta degli amministratori, sempre più lontani dal mondo del
lavoro quando non succubi della mitologia del cosiddetto “libero
mercato” (delle braccia e della vita altrui !), quasi che la
chiusura della aziende fosse un fatto irreversibile o che il passaggio di
mano di stabilimenti e aree fosse una banale transazione commerciale e
non una ferita nel tessuto sociale, nell'identità e nella storia della
città.

Ne sembra che i 33 avvisi di garanzia emessi dalla Magistratura contro
proprietari e dirigenti della Novaceta, per aver depredato l'azienda
fino a portarla al fallimento, o che la chiusura della storica ex Saffa,
da anni abbandonata e spinta alla chiusura, abbiano scosso gli animi.
C'è chi progettava speculazioni sull'area della ex Novaceta c'è chi ha
già pronto centri commerciali e di divertimento sull'area ex Saffa.
C'è stato anche chi aveva progettato a Magenta un'area divertimenti e
ha insediato sale giochi su terreni agricoli !

Orazio

lunedì 23 giugno 2014

DARE A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE

 RESTITUIRE AI CITTADINI IL CRAL EX NOVACETA CHE I LAVORATORI AVEVANO APERTO ALLA CITTA'


La campagna di raccolta firme della petizione popolare per recuperare il Cral ex Novaceta come Parco Pubblico sta raccogliendo grandi consensi tra i cittadini. Non parliamo solo di quelli abituati a sottoscrivere petizioni ma soprattutto di quella parte della cittadinanza che si incontra nei mercati, davanti all'ospedale, nei quartieri... che costituisce la stragrande maggioranza della popolazione e che non trova rappresentanza e nemmeno attenzione da parte della politica.

E' stata una scelta che abbiamo voluto fare a occhi aperti “snobbando” i banchetti nella classica piazza Liberazione per andare a verificare in presa diretta l'opinione pubblica (questa vera, non quella virtuale inventata dai media) e abbiamo constatato non solo un grande interesse per il recupero del Cral ma anche per la questione della Novaceta e quindi, per associazione di idee, del lavoro negato dalla speculazione.

In molti hanno voluto ricordarci l'inerzia quando non la complicità della politica quasi a metterci in guardia contro ogni tentazione a trasformarsi in politicanti di professione.

Le firme stanno sfiorando ormai la quota 1000, numero mai raggiunto finora, confermando che avevamo visto giusto nel reclamare la restituzione del Cral ai cittadini. Non è causale questo risultato, in molti ricordano ancora che i lavoratori non si erano limitati a usare il Cral come proprio esclusivo dopolavoro ma da subito lo avevano messo a disposizione di tutta la cittadinanza senza alcuna distinzione, di fatto gestendolo come un parco e un centro ricreativo e sportivo pubblico !

DARE A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE: IL CRAL VA RESTITUITO AI CITTADINI PERCHE' A LORO LO HANNO APERTO I LAVORATORI

Ci aspettavamo, infatti, che questa storia e questa nostra iniziativa scuotesse dal torpore anche le Autorità Locali e i partiti: tutti ciechi, sordi e muti, sperando forse che passi la buriana....... contando sul fatto che i cittadini sono propensi (così dicono i moralizzatori dalla pancia piena) a dimenticare in fretta affronti e umiliazioni dei potenti.... sarà anche vero, ma i segnali che ci arrivano da questi nostri tour per mercati ospedali, quartieri ci dicono che non è così per sempre !

Reticenze, omissioni, incompetenze, arroganze, …. sono “qualità” della politica magentina che i cittadini hanno imparato, loro malgrado, a riconoscere come “armi” con cui si (s)governa la città ormai da troppo tempo.... e come con-causa del degrado e dell'impoverimento della vita sociale e del territorio.

Il recupero del Cral è solo una delle proposte del Movimento per riprendere in mano la situazione dell'ala ovest del quartiere Nord, e in specifico dei 22 ettari ex Novaceta, contro la speculazione della mala imprenditoria e contro l'immobilismo della politica, a tutela della salute pubblica (l'amianto !), per il rilancio dell'iniziativa per la re-industrializzazione dell'area, per la trasformazione della Centrale Energetica in Museo della Tecnica... un piccolo passo e un piccolo esempio di come i cittadini associandosi e rimboccandosi le maniche possono misurarsi per riprendersi il loro futuro.
mac



venerdì 6 giugno 2014

L'Assessore “ non accetta segnalazioni anonime” !

Il riferimento è la grave notizia pubblicata sulla stampa magentina e relativa alla situazione ambientale delle aree ex Novaceta.

Mi tocca l'obbligo fare una premessa articolata in due punti :

    1 . La società in cui viviamo è sempre più affollata di personaggi che hanno fatto della meschinità la propria virtù. Gente inutile che a causa della propria inutilità non trova meglio che trascorrere il tempo ad ingiuriare altri, spesso nemmeno conosciuti o frequentati. Prendo a prestito un pensiero di Alphonse Karr Le ingiurie sono molto umilianti per chi le dice, quando non riescono ad umiliare chi le riceve.”
    2. Ho sempre ragionato cercando di separare le persone, in quanto tali, dai ruoli, dalle responsabilità, dagli incarichi istituzionali, per cui sono convinto dell'onestà intellettuale di molte delle persone che conosco, ma rabbrividisco per le “ convinzioni istituzionali”. Citerò, questa volta un filosofo, Friedrich Nietzsche :Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.”
Dunque , se ho ben capito, il Movimento organizza una conferenza stampa, dopo aver ricevuto una documentazione importante in merito all'inquinamento del territorio, e, dopo avere meditato in merito alla veridicità della notizia, dopo aver discusso se la pubblicazione di tale notizia potesse danneggiare la persona “anonima”, dopo aver constatato, come da dichiarazione scritta dall'anonimo, che da oltre un mese la notizia era già pubblica in quanto diffusa a mezzo fax alle istituzioni comunali, abbiamo deciso di raccogliere, il condiviso, allarme dell'anonimo e di informare (ancora una volta) l'opinione pubblica, questa volta, però, da un'altra angolazione. Vista, cioè , da una persona che con quell'inquinamento ci vive ogni giorno, ne respira gli effetti a non più di mezzo metro, ne calpesta i contenuti e ne porta a casa, tramite gli abiti, i residui.
Questa persona che si dichiara nel suo ruolo di lavoro, ben oltre trenta giorni prima di recapitare, anche a noi, il “dossier”, lo fa rivolgendosi ( e facendosi riconoscere ) alle Istituzioni e dice loro che se non avesse visto un palese interessamento del caso si sarebbe rivolto “a quelli della tenda fuori“, ed infatti, esasperato e mortificato dall'assenza di interessamento da parte delle Istituzioni, compila una seconda pagina dove ci chiama direttamente in causa :“...amici, solo voi potete darmi una mano, io ho già scritto più di un mese fa a tutti, ma a nessuno interessa la salute di ....”

Abbiamo deciso, vista la gravità e l'urgenza della situazione, di procedere ad informare l'opinione pubblica, e abbiamo deciso di fare ciò che l'Assessore avrebbe dovuto fare immediatamente : informare la Magistratura direttamente o il Comando dei Carabinieri di Magenta. Invece l'Assessore cosa fa ? Nulla ! E spiega anche il perchè : “Non accettiamo segnalazioni anonime“
Ma a parte il fatto che chi  ha fatto la segnalazione, praticamente si è dichiarato. Dice infatti di essere un addetto alla sicurezza che lavora all'interno dell'area Novaceta. Allega una decina di foto inequivocabili, poi invia, tramite fax ( ricevuto dal Comune, come da stessa dichiarazione dell'Assessore ) il tutto allo stesso Assessore ed al Sindaco, e cosa fanno quest'ultimi ? Cestinano tutto poiché non accettano segnalazioni anonime. Ma anonime cosa ? Se era già tutto esplicito ed il mittente facilmente individuabile? Ma a seguito di situazioni così gravi, nemmeno è sfiorata l'idea all'Assessore di rivolgersi ai Carabinieri ?

Mi viene da pensare, ma se l'Assessore riceve, indirizzata alla sua persona, una grave minaccia da ignoti, cosa fa ? “non accetta la segnalazione” ? oppure pensa di avvertire i Carabinieri ?

Ringraziamo, infine, la Presidente del Consiglio per aver pubblicamente ricordato che il famoso tavolo di lavoro a cui avrebbe dovuto partecipare anche il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, non è stato mai convocato “perchè non ci sono sostanziali novità” ! Beh, le “novità” basta andare a cercarle e vederle ed il Movimento ha chiesto, da sempre, inascoltato, di entrare nel sito e monitorare realmente cosa accade.

Un'ultima considerazione, quella a cui teniamo di più. Tutti, i Cittadini, le Istituzioni ed i colleghi del lavoratore denunciante, dovrebbero ringraziare l'atto coraggioso compiuto da quest'ultimo. Il lavoratore sta proteggendo principalmente chi fa il suo stesso lavoro. Speriamo che ci sia la dovuta solidarietà e partecipazione a comuni intenti.
Non ripetiamo Porto Marghera, Taranto, Casale Monferrato, Piombino e tante altre situazioni.
Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro denuncerà qualsiasi tentativo di ritorsione che si intendessero esercitare nei confronti del lavoratore a cui, ancora una volta, diciamo grazie ! 
M.De Luca