martedì 20 novembre 2018

Movimento Popolare Dignità e Lavoro...ci siamo !

Ciao a tutte / i

è un po’ di tempo che il nostro blog è muto. L’ultimo articolo è relativo al 1° maggio scorso, la festa del lavoro che il Movimento Popolare Dignità e Lavoro aveva organizzato all’interno della sede Ri-Parco Bene Comune di Magenta.
Eravamo nel periodo post elettorale e dell’insediamento del nuovo governo, eravamo appena dopo la ,prevista, disfatta del PD di cui attendiamo ancora oggi dichiarazioni di responsabilità. Eravamo appena dopo la disgregazione di tutte le componenti di sinistra, ancora una volta preannunciata da facilissime previsioni. Una sinistra che ha perso, negli anni, la voglia di scendere in piazza, attivarsi nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro, schierarsi incondizionatamente dalla parte della gente, come diremo dopo, dalla parte del popolo.
Avevamo sperato, prima delle elezioni, che una “Rinascita” delle forze di Sinistra, dopo aver subìto la gestione liberista dei governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, potesse almeno reagire verso quelle evidenti mire di espansione populista e di governo della Lega  e del M5S.

Perché “facili previsioni” ?  
Di seguito riportiamo un documento, redatto da Movimento Popolare Dignità e Lavoro, inedito. Avremmo voluto leggerlo durante l’incontro del 4 gennaio scorso, presso la Cooperativa Rinascita ( Ideal ) di viale Piemonte, a cui fummo invitati dalla costituente formazione di Potere al Popolo. Il documento non fu letto poiché, in quella sede,  furono subito evidenti dissapori tra le stesse forze componenti la costituente che indussero la nostra rappresentanza alla sola presenza.


Care compagne e compagni,

il Movimento Popolare Dignità e Lavoro è una piccola entità locale nata anche a seguito di profonde delusioni che organizzazioni politiche e sindacali, di proporzioni ed importanza nazionali, hanno saputo infondere in quella parte della società che vedeva ancora, invece, la sinistra come forza anticapitalista e di opposizione alle politiche neoliberiste e vedeva, altresì, il sindacato unitario, ed in particolare la CGIL, come ultimo baluardo a difesa dei diritti dei lavoratori. Il Movimento nasce appunto nel 2008 allorchè, un patto tra dirigenti di partito, chiamato poi Arcobaleno, ci scippa della nostra identità di Partito Comunista ( eravamo quasi tutti in Rifondazione ) e contemporaneamente il maggior sindacato nazionale, consegna grandi fabbriche alla speculazione più becera.
Novaceta, tanto per restare sul territorio, ma guardate che è un laboratorio nazionale, fallisce nel 2008 e chiude definitivamente nel primo semestre del 2009. Bene, nè la politica, nè il sindacato hanno mosso un dito in una vicenda la cui puzza di speculazione edilizia si sentiva a distanza siderale. Ma Novaceta era soltanto un caso dei mille che contemporaneamente si verificavano in Italia. L’Arcobaleno non era un movimento nato dalla base, e per questo motivo era destinato a fallire, cosa che avviene in un lampo di tempo, distruggendo anche a Magenta, ma anche ad Abbiategrasso, la stessa Rifondazione Comunista che valeva circa il 7-8 per cento e Comunisti Italiani che poteva contare su un 2-3 per cento. Un caso di cannibalismo politico !  Da allora, non solo non ci siamo più ripresi, ma abbiamo dovuto assistere a governi cittadini pietosi, a Magenta come ad Abbiategrasso.
Dignità e Lavoro si è rimboccato le maniche ed ha avviato un processo politico, locale, coerente con le esigenze della gente. Un processo che si concretizzava insieme alle battaglie sul lavoro, la difesa ad oltranza dei luoghi di lavoro, la difesa dei diritti dei lavoratori, la querela fino a richiesta di condanna dei manager speculatori, la difesa della salute pubblica con decine di denunce in materia di presenza di amianto ed altri inquinanti del nostro sottosuolo e delle nostre falde.
Ci sentiamo un po’ i precursori di quei movimenti a sinistra che oggi, dopo nove anni , si materializzano in Potere al Popolo. Mentre vogliamo ricordare che il Movimento Popolare Dignità e Lavoro ha raccolto gente di sinistra, ma con sensibilità diverse e distinte. Guardiamo, comunque, con molta simpatia ed attenzione la nascita di Potere al Popolo.

Certo anche Lenin usava la parola Popolo, ma siamo in un contesto temporale diverso, ed egli intendeva, per popolo, operai e contadini sfruttati. Non riusciamo a capire la definizione odierna di Potere al Popolo.
Leggendo il programma, che si inserisce in una socialdemocrazia di sinistra, sottolineiamo che si rispolvera la concezione fiscale bertinottiana, l’uscita dai “trattati”, ma contemporaneamente se ne auspica una nuova esercitando debolissime critiche alla Unione Europea.
Al punto 7 del programma, ad esempio, si parla di nazionalizzazioni, ma anche questo capitolo viene trattato in modo marginale. Ma quando dobbiamo aspettare ancora per avere il coraggio di considerare come punto prioritario la nazionalizzazione di banche e di grandi gruppi industriali ?
Non voglio tediarvi sul capitolo tasse. Si parla di tassazione progressiva e di diminuzione complessiva , ma non si fa riferimento a chi le tasse non le ha mai pagate, alla debolezza del nostro sistema di riscossione fiscale, forte con i lavoratori e con i Cittadini comuni e debole con i grossissimi evasori.Va comunque riconosciuto ad i miei concittadini di “Io so’ pazzo” ed ai Compagni di Potere al Popolo di aver evitato il rimpasto del primo Brancaccio ( nato da persone perbene ed inquinato, in progress, da quella casta di se-dicente sinistra capeggiata da figuri come D’Alema ).
Va riconosciuto ai Compagni di Potere al Popolo il coraggio di buttarsi nella competizione politica, il coraggio nel voler riorganizzare una coalizione sociale federando, appunto, partiti, movimenti e sindacati di base in un unico fronte comune di lotta. Restano però, secondo noi, due aspetti negativi. Il primo  il “primo Brancaccio” è servito a spazzar via una certa casta, agglomeratasi altrove, ma purtroppo ha sancito o ha ufficializzato l’egemonia di una sola forza politica.  Il secondo punto è che Potere al Popolo resta bloccato proprio da quella logica che vede la federazione di gruppi pre-esistenti ( tanto per riferirci ancora all’Arcobaleno ) invece che rappresentare i non rappresentati, dare speranza a chi è sfiduciato, attingere consensi in quella metà di Italiani, il vero partito del popolo, che non vota più. L’esigenza è quello di ricostruire il Popolo che manca.
Il Movimento Dignità e Lavoro aiuterà la formazione locale di Potere al Popolo in tutte quelle forme che quest’ultima vorrà presentare, dalla raccolta firme, alla presenza ai banchetti cittadini, ma non aderirà al progetto politico. Da parte nostra, comunque, un sincero augurio di buon lavoro.
Mario De Luca
Magenta, 04.01.2018

Non avversiamo ne Potere al Popolo ne alcuna formazione di Sinistra, ma le previsioni del nostro comunicato, non letto, si sono avverate, e, ad oggi, le componenti (elettorali ) di Potere al Popolo si sono nuovamente disunite. Riteniamo che c'è assoluto bisogno di una inversione di tendenza, c'è bisogno di confronto, dialogo ed azione.
Abbiamo apprezzato molto, in questi giorni, la volontà di alcuni compagni di riprendere un dialogo a sinistra per cui rilanciamo sul territorio la nostra formazione.  Infine, a giorni, il Movimento Popolare Dignità e Lavoro attende importanti eventi e consuntiverà  anni di lotte sociali spesso oscurate da interessi beceri e di parte.

Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro è presente nel magentino schierato nella difesa dei diritti di tutte e di tutti.