venerdì 20 dicembre 2019

TERRITORIO IN MOVIMENTO

Il 14 dicembre, a Magenta, nella saletta dell’ex cral Novaceta , si è svolto un incontro a cui hanno partecipato i leaders della Sinistra di opposizione, quelli “con la schiena diritta” come amo chiamarli. Quelli che non sono mai stati “ex”, ma sono e saranno sempre, non solo ideologicamente, ma strutturalmente, inossidabili portatori di una Sinistra Anticapitalista e di lotta.
Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro è orgoglioso di aver ospitato “Fuori Mercato – autogestione in Movimento – con Gigi Malabarba “ ;  Potere al Popolo con Giorgio Cremaschi,
Sinistra Anticapitalista con Franco Turigliatto ; Partito Comunista Italiano con Vladimiro Marlin ; Rifondazione Comunista con  Mara Ghidorzi e Massimo Gatti.
Si ringraziano gli organi di stampa e le rappresentanze politiche territoriali presenti.
Riportiamo di seguito un breve estratto degli interventi pervenuti.
Mario De Luca


GIGI MALABARBA -  Fuorimercato-Autogestione in Movimento
“Un ciclo è finito, occorre ripartire dal mutualismo in mezzo alle persone, senza steccati”

Occorre prendere atto con umiltà che le Sinistre di opposizione, pur portatrici di valori fondamentali di trasformazione della società, sono ridotte al lumicino  e hanno una difficoltà più grande di altre forze politiche a comunicare con gli stessi lavoratori e lavoratrici e i ceti deboli che pur vorrebbero rappresentare, perché si devono muovere controcorrente.
E questo in quanto sono state azzerate o geneticamente modificate istanze di partecipazione dal basso (sindacati, case del popolo, ecc) che sono state la condizione che ha permesso alla Sinistra – dando risposte a bisogni elementari attraverso questi strumenti – di avere una base di massa per i propri progetti politici di trasformazione.
Bisogna ripartire costruendo prioritariamente, attraverso il mutualismo solidale, quel tessuto connettivo distrutto. Senza fare questo, ogni sforzo di propaganda sarà inutile.
Tutti i partiti qui presenti (Prc, Pci, PaP, Sa, ecc e mancavano ancora Pcl, Pc, Pdac e Scr…) anni or sono erano tutte componenti di Rifondazione e questo la dice lunga non sul personalismo che ha portato alla frammentazione, ma sulla fine di un ciclo storico di cui bisogna prendere atto.
Per comunicare con un elettorato popolare che oggi vota Lega e per non lasciare spazio solo a forze reazionarie poco conta fare un banchetto in piazza – magari con 8 bandiere rosse invece che 1, sfiorando il ridicolo – ma serve dare risposte a bisogni sociali. Fuorimercato, anche attraverso sperimentazioni su questo territorio come RiMaflow (ma anche Ri-Parco nasce in questo alveo), cerca di muoversi in questa direzione: questo per noi sarebbe lo strumento più efficace. C’è chi è entrato a RiMaflow come simpatizzante leghista perché aveva bisogno di lavorare e ora sostiene l’autogestione e un’alternativa di società! Ne nascessero altre di queste sperimentazioni su questo territorio!
Se si vuole però fare qualcosa tutti insieme, come ha proposto la recente assemblea delle Sinistre di opposizione a Roma, che se ne decida almeno una – e propendo per il tema ambiente-salute – in cui concentrare le forze di tutti, magari dando vita a un Comitato di scopo con cui coinvolgere i cittadini. O, se c’è accordo, che questo strumento sia pure il MPDL per tutti – al di là del nome, rinnovato o meno – dato che simbolicamente Mario De Luca, promotore di questo incontro, è stato il consigliere comunale di quella Rifondazione che tutti quanti comprendeva…

INTERVENTO DI FRANCO TURIGLIATTO
Credo che le difficoltà in cui si trovano le classi lavoratrici siano messe in luce dalle modalità con cui si comportano oggi i capitalisti, più che mai convinti di poter agire impunemente. Unicredit comunica contemporaneamente l’elargizione di 8 miliardi di dividendi nei prossimi anni e contemporaneamente il licenziamento di 8 mila dipendenti. Allo stesso modo agiscono i padroni dell’ex Ilva e della Whirpool.
In questi anni grazie alle politiche dei governi e alla passività delle direzioni sindacali hanno avuto via libera nel ricercare il massimo profitto con un sempre più forte sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori.
Non è solo il vostro territorio ad essere profondamento in crisi ed essere massacrato dalle ristrutturazioni industriali. Vengo da una regione il Piemonte e Torino che hanno subito drammatici cambiamenti. Torino oggi è in testa alle classifiche della cassa integrazione, con alti tassi di disoccupazione e povertà. La Fiat se ne è andata in America, i governi nazionali e locali hanno lasciato la famiglia Agnelli fare indisturbata i suoi affari; le direzioni sindacali sono state subalterne ai padroni e a pagare sono stati i lavoratori e un intero territorio.
Nonostante queste grandi difficoltà sono per fortuna presenti  nel nostro paese importanti movimenti di massa, a partire dal movimento delle donne e quello contro il cambiamento climatico ed anche il movimento delle sardine ha assunto un positivo orientamento antifascista e antirazzista.
Ma serve anche la ricostruzione di un movimento dei lavoratori con degli obiettivi forti alternativi ed anticapitalisti per riuscire a modificare i rapporti di forza ed affermare le esigenze i bisogni popolari; per l’occupazione serve una distribuzione del lavoro esistente tra quelli che ne hanno bisogno garantendo a tutti salari decenti; serve la nazionalizzazione delle aziende che chiudono e licenziano, serve un nuovo forte intervento pubblico nell’economia per garantire lavoro, reddito, difesa dell’ambiente.
Serve naturalmente il ruolo e l’attività delle forze della sinistra, una loro nuova capacità di convergere nell’azione per aiutare il protagonismo e l’autorganizzazione delle classi popolari.
Abbiamo cominciato a costruire questo percorso unitario il 7 dicembre a Roma con l’assemblea nazionale unitaria delle sinistre di opposizione. E’ un primo passo che si misurerà nelle prossime settimane con la costruzione di assemblee locali ampie e aperte a tutte le forze sia sociali che politiche per riuscire a prendere delle iniziative concrete sui territori.
Nessuna organizzazione o struttura sia sociale che politica dispone di una piena capacità di comprensione della realtà e tanto più di iniziativa. C’è bisogno di tutti e di convergenze.
Per questo noi pensiamo come Sinistra Anticapitalista che occorra rendere permanente questa unità d’azione costruendo una struttura, un forum sociale che sappia coniugare una forte unità d’azione nelle lotte, nei luoghi di lavoro, nei territori, con una capacità di discussione paziente per verificare le diverse posizioni. Questo modo di agire dovrebbe permettere sia un’attività comune che una possibilità di sviluppare ciascuna delle organizzazioni i temi e le azioni che più ritiene utili alla mobilitazione sociale e nello stesso tempo dibattere i grandi problemi strategici e politici.

INTERVENTO DI MASSIMO GATTI
Grazie per l’invito e per l’efficace volantino di convocazione che in poche righe richiama le crisi aziendali, i siti inquinati, le morti sul lavoro e gli abbandoni scolastici.
Qui siamo nel luogo di una lotta esemplare lunga e difficile che ho avuto l’onere e l’onore di seguire come consigliere d’opposizione nella vecchia provincia di Milano. E anche in questa vertenza Novaceta si è palesato il “sovversivismo” di parte delle classi dirigenti malate di affarismo e di speculazione edilizia. La resistenza, la tenacia, la competenza e il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori ha prodotto l’esperienza di RiParco come a Trezzano S.N. è cresciuta e di tanto Rimaflow. Le lotte e i conflitti hanno generato risultati e non solo sconfitte.
Ci si chiede un punto di riferimento politico nazionale che può ricostruirsi solo individuando le cause di un crollo che viene da lontano. La crisi economica sposta tanti paesi e il mondo indietro con diseguaglianze crescenti. L’Italia è un a nazione molto a destra (Lega e FdI) con pulsioni fasciste e razziste in cui la contrapposizione agli immigrati copre tutto.
Dagli anni 90 si è proceduto con politiche liberiste, con la distruzione del diritto del lavoro e l’abolizione dell’articolo 18, con il taglio della buona occupazione e con la demolizione del sistema elettorale proporzionale e il conseguente e consistente aumento dell’astensione.
Le vittorie elettorali dell’Ulivo e del centrosinistra non hanno contrastato la deriva finanziaria dell’Europa e le politiche di guerra. Lo scioglimento del PCI(1991) e la sottovalutazione di una consistente e persistente questione morale hanno fatto il resto, cancellando alla fine di un processo storico negativo i sistemi di protezione delle classi popolari.                             .
VI E’ UN PROBLEMA DI SISTEMA
La debolezza nel reprimere le mafie a livello economico sta anche nelle privatizzazioni selvagge compiute e nella abdicazione dello Stato in troppi settori strategici e fondamentali come l’industria, l’urbanistica, la formazione e la salute.
Il referendum popolare del 2011 con il suo formidabile risultato per la gestione totalmente pubblica dell’acqua, del ciclo dei rifiuti e del sistema dei trasporti è stato colpevolmente tradito.
Per risalire la china occorre avere il coraggio di rinazionalizzare, di tentare un’economia sociale, come Rimaflow e di proporre qualche obiettivo audace e “socialdemocratico” a partire dal ruolo nevralgico di Cassa Depositi e Prestiti.
Autostrade, banche, siti produttivi, energia, reti in un’epoca di rivoluzione tecnologica, digitale e informatica non possono contemplare l’assenza dello Stato.
Riorganizzare un intervento pubblico selettivo significa sfidare nel merito e confrontarsi con i movimenti, con la sinistra diffusa, le liste civiche, il Movimento 5 stelle.
È paradossale che il governo gialloverde e quello giallorosino abbiano con continuità l’obiettivo paradossale di altri 18 miliardi di euro di privatizzazioni(quali?) rimarcando una totale sfiducia sul proprio impegno a recuperare risorse davvero dalla evasione fiscale. Tanto chiacchiericcio sulla cosiddetta autonomia differenziata, nessuna politica di sviluppo per i servizi pubblici e le autonomie locali.
Il pensiero unico delle forze politiche tradizionali di centrodestra, centrosinistra e Lega prosegue sulle solite politiche dal 1992. Grandi opere, grandi eventi, Colombiadi, mondiali di calcio, EXPO, con il corollario di Tangentopoli, appropriazioni indebite, indebitamento. Ricordiamo le autostrade TEM-BREBEMI-Pedemontana con 6 miliardi già spesi grazie a ingenti risorse pubbliche. Ricordiamo gli altri stanziamenti previsti per l’Università Statale per costringerla a trasferirsi in parte nell’area EXPO e coprire i buchi di EXPO. Per non smentirsi oggi le cosiddette classi dirigenti si vogliono buttare nell’avventura delle Olimpiadi invernali 2016, nella nuova autostrada TOEM dentro il Parco del Ticino, nel nuovo stadio di San Siro e in nuove cementificazione utilizzando il PGT di Milano e le leggi urbanistiche di Regione Lombardia.
FIDUCIA E BUONI ESEMPI
Senza velleità ed illusioni guardiamo però a vari sommovimenti reali e positivi:
- Un grande movimento mondiale contro i cambiamenti climatici;
- Vertenze di lavoro efficaci e rigenerazioni dal basso, per un nuovo modello di sviluppo, come nel caso Rimaflow;
- Capacità conflittuale di rilancio di un movimento per il disarmo, la riduzione della spesa militare, la pace, i diritti morali e civili prendendo esempio dai Camalli di Genova, che hanno, con un’azione simbolica, bloccato in porto la speculazione immonda del commercio legale e illegale di armi per proteggere gli yemeniti dall’Arabia Saudita e per dare una risposta non solo agli immigrati ma a tutti i popoli del terzo e quarto mondo;
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
- Si investano 8 miliardi non per promesse elettorali, ma per assumere direttamente 100.000 tecnici e operai per un’azione straordinaria di manutenzione in tutti i comuni e per intervenire sul dissesto idrogeologico.
- Si proceda subito a sbloccare le assunzioni di ispettori del lavoro necessari a promuovere sicurezza e a ridurre drasticamente gli effetti della strage dei morti sul lavoro, che costituiscono un triste primato italiano.
Dobbiamo avere il coraggio di riproporre una moderna e aggiornata prospettiva socialista e la piena applicazione della nostra Costituzione.

Il proliferare di tante formazioni politiche e sindacali che si richiamano alla sinistra o alla alternativa di classe non produce risultati soddisfacenti. L’aggregazione deve avvenire su punti, esperienze e valori irrinunciabili e duraturi, non svendibili per un posto da ministro o da sottosegretario.

N.B.: ci scusiamo con i lettori poichè i contributi di Giorgio Cremaschi, Mara Ghidonzi e Vladimiro Merlin non sono ancora pervenuti, ma sappiamo che sono impegnati in numerosi incontri. Nel ribadire che le pagine di questo blog sono a loro completa disposizione, vogliamo esprimere, ancora, loro un grandissimo ringraziamento per il contributo che hanno dato alla serata. 




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