lunedì 23 dicembre 2013

...a Natale siamo tutti un po' più... distratti !

La notizia del giorno ? “Novaceta, bancarotta da 70 milioni di euro“. Prima lista di avvisi di garanzia formata da 22 nomi, seconda lista da 11 nomi.
Ovviamente per il gruppo del  Movimento Popolare Dignità e Lavoro i nomi non hanno mosso alcuna curiosità, la maggior parte di questi erano facilmente ipotizzabili. Desta, invece, curiosità il non vedere altri nomi, ma anche in questo caso abbiamo più di una speranza di vederli tra breve.
Ebbene, se tra i destinatari degli attuali avvisi di garanzia spiccano membri dei C.d.A. , soci azionisti e faccendieri più o meno influenti, non leggiamo, invece,  nomi di dirigenti d'azienda, e per noi  i “ dirigenti di azienda “ sono quelli prima del 2003 e dopo il 2003. Molti di questi hanno, consapevolmente e scientemente, traghettato Novaceta, da azienda sana e produttiva, allo sfascio totale. Ma per quale motivo, costoro, hanno volontariamente sostenuto un “progetto” così infame ?
 I motivi possono essere individuati nel fatto che alcuni dirigenti Novaceta, da sempre, furono “eletti” a tale rango poiché disponibili alle più becere nefandezze, non certamente per meriti. Un altro motivo, ovviamente documentato, è quello che alcuni dirigenti hanno già avuto problemi con la giustizia durante la gestione di Novaceta, per reati anche gravi come il “falso ideologico”, e quindi particolarmente predisposti, in cambio di nomine e danaro, a mettere in pratica il disegno ideato dal padrone di turno. Gente che ha letteralmente prodotto la “crisi”, prima spostando storici e capaci capi-reparto ad altre secondarie mansioni, e poi sostituendo questi con una classe di incapaci yes-man che, “naturalmente” producevano danni irreversibili all'intera azienda. Immaginate che negli anni che vanno dal 2002 al 2005 queste cose venivano dettagliate in un giornalino che facevamo girare in fabbrica, dal nome profetico “Novaceta domani”, che faceva da contraltare al giornale aziendale, chiamato “Novaceta oggi “ !
Ma, un'azienda che contava nel 2003 oltre 500 dipendenti, dovrebbe essere anche tutelata da un sindacato forte, un sindacato che dovrebbe accogersi di ciò che sta accadendo. Il “ Sindacato” confederale, invece, non solo non si accorge di nulla ed asseconda passo passo ogni richiesta dell'azienda : la cassa integrazione ( fasulla ), la chiusura dell'infermeria, l'eliminazione e la chiusura totale della mensa aziendale ( con 500 dipendenti ! ), la chiusura progressiva di reparti in coda al processo produttivo, la cessione ( a se stessi ! )  di ramo d'azienda della centrale termoelettrica, la sostituzione di responsabili di reparto storici con stupidi ed arroganti “teste di cazzo” , insomma una situazione talmente chiara ma “invisibile” alla triade i cui dirigenti di zona arrivavano al punto di organizzare assemblee di fabbrica e, d'accordo con la direzione aziendale, tenevano fuori tutti coloro che volevano dire, invece, come stavano realmente le cose. Dignità  Lavoro e CUB erano costretti a fare le assemblee sul piazzale Novaceta al freddo e tenuti lontano dalla sala assemblea dai “vigilantes” ( altri servi dei padroni ) e dai “sindacalisti ufficiali”, quelli che raccoglievano le briciole alla mensa dei Proci.
Dunque ci attendiamo ed auspichiamo ulteriori coinvolgimenti giudiziari di altre persone che dovrebberoo essere chiamati per raccontare molte cose.
Poi ci sono i “politici”.  Vale un po' il discorso fatto per i sindacalisti. Ma è proprio possibile che nessuno sapeva niente ? Eppure i contatti tra i “guastatori” di Novaceta ed i politici ci sono stati. Si intende, contatti legittimi e corretti. Strette di mano, sorrisi , dichiarazioni di circostanza. Anche dichiarazioni sconcertanti. Ne ricordo una , fatta da un notissimo esponente istituzionale eletto nel magentino, che liquidava la “crisi” Novaceta e le difficoltà degli allora 200 dipendenti, mettendole in parallelo alle analoghe difficoltà di ulteriori 200.000 lavoratori sul territorio ! Potremo poi riportare decine di dichiarazioni di politici, da quelli che venivano a trovarci al presidio a quelli, più snob, che partecipavano solo alle serate organizzate dal MPDL al teatro Lirico oppure in aula consiliare. Tutti a promettere, nessuno a mantenere.
Dicevamo che, probabilmente, l'attenzione per le feste natalizie ha reso tutti un po' più distratti, infatti dopo l'ufficializzazione dei pervenuti 33 avvisi di garanzia, ma soprattutto dopo la pubblicazione delle tesi dei PM di Milano, perfettamente concordanti con quelle descritte nell'esposto del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, nessuno, escluse poche eccezioni che segnaleremo di seguito, ha avuto il buon senso di chiamare qualche militante del MPDL e prendere atto dell'azione giusta condotta in questi anni da infaticabili ed inossidabili aderenti il Movimento.
I denigratori di qualche anno or sono, politici e sindacalisti, sono gli assenti silenzioni di oggi. Ovviamente con qualche eccezione, alcuni come ad esempio Manuel Vulcano, che qualche anno or sono sposava totalmente le tesi di Dignità e Lavoro, collaborando con questo e realizzando un documentario, su testi e documenti di Dignità e Lavoro e con attori scelti tra i lavoratori ( tutti aderenti a Dignità e Lavoro ) ed oggi, invece, anche avendo un ruolo istituzionale, sulla inequivocabile azione politica del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, non spende nemmeno una parola, ma partecipa alla serata organizzata da MPDL autodefinendosi referente di qualcuno (non abbiamo capito di chi !, non certamente del MPDL che, nel ruolo che lo stesso Vulcano si è autoassunto, lo stiamo ancora aspettando ). Una visita graditissima, alla già menzionata festa è stata quella di Giuliana Labria  sempre sensibile, in questi anni, alle azioni del Movimento, e quella di  un ritrovato Carlo Acri . Poi, grande piacere è stato ricevere le telefonate di Silvia Minardi, Ambrogio Colombo e Rolando Giajlevra. Un'assenza totale dei politici e delle istituzioni “in carica” con la sola eccezione del sempre presente Consigliere Provinciale Massimo Gatti . Solo per cronaca segnaliamo la  sentitissima partecipazione di Pietro Maestri e Gigi Malabarba , ma questi ultimi due fanno già parte della grande famiglia del Movimento.
Di seguito pubblichiamo articoli di giornali locali dell'epoca, lasciando agli odierni lettori ogni giudizio nel merito.
Detto della questione giudiziaria, che ci vedrà attenti osservatori nei prossimi mesi, vogliamo ricordare ai lettori che, parallelamente alla battaglia civile relativa al sostegno dei posti di lavoro sul magentino, Dignità e Lavoro sta portando avanti anche un'altra questione, quella relativa al risanamento ambientale di aree estesissime come quella di Novaceta e di Saffa. Sulla questione si è scritto molto e molte e diversificate sono le posizioni del MPDL e dell'Amministrazione Comunale in merito a come sono state effettuate alcune operazioni di pseudo bonifica e di trattamento di materiali che, a detta del Sindaco ( ordinanza del  luglio 2013 ) , conterrebbero amianto.
Ci dispiace molto che il Presidente Eleonora Preti  parli di “ultimatum” che il Movimento avrebbe imposto oppure di “dialogo riservato”. Non è vero , gentile Presidente che la riunione in sala giunta, che Lei, su Sua richiesta, ci ha gentilmente concesso, avrebbe dovuto essere riservata. Non è vero per molti motivi, ad esempio che nella Sua convocazione ( Protocollo 36165 del 31 ottobre 2013 ) Lei non accenna a nessuna riservatezza ( anche perchè non si capisce quale riservatezza dovrebbe coprire argomenti invece di comune interesse per la Cittadinanza ). Inoltre nessuno dei componenti il MPDL , durante l'incontro, si è permesso di “lanciare ultimatum”, viceversa abbiamo manifestato la nostra volontà a “consolidare un percorso di interlocuzione “ sensibilizzando l'Amministrazione Comunale sulla questione ambientale ed offrendo, ancora una volta, la nostra collaborazione a “ partecipare attivamente ad ogni controllo ambientale all'interno del sito Novaceta”. Abbiamo inoltre parlato dell'area ex CRAL e della possibilità di restituire tale area, una volta effettuate le operazioni di bonifica, alla Cittadinanza.
Ultima citazione,  leggiamo ancora, in merito alla questione amianto in Novaceta, che qualche esponente del MPDL avrebbe riferito, durante un incontro con la Polizia Locale, di non aver alcuna prova circa le modalità del trattamento rifiuti provenienti da Novaceta. Ribadiamo che nessun esponente del MPDL ha mai incontrato , su questo tema, la P.L. , ne tantomeno avremmo presentato eventuali prove alla P.L. , invece che , alla istituzione competente.
Adesso : Buone Feste a Tutti
 





era il 5 giugno del 2003 .  Strani riassetti societari di Novaceta – De Luca ne parlava in Consiglio Comunale


era il 30 ottobre del 2003 – L'ex Sindaco Dr. Del Gobbo e Enrico Berardi ( oggi indagato )








era il 27 febbraio 2004 . In Consiglio Comunale passa la mozione, presentata da De Luca, che blocca le aree Novaceta al vincolo industriale. Leggete un po' cosa dicevano gli attuali indagati !




era il 23 marzo 2009 – Verbale di accordo . Provate a leggere !

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