Ieri 28 marzo il Movimento
Popolare Dignità e Lavoro era presente, con larga e convinta
rappresentanza, alla manifestazione per dire no alla devastazione del
territorio. La passeggiata Albairate-Abbiategrasso
è stata senza dubbio un successo. Tanta gente comune, tante famiglie, tanti
bambini. Tutti convinti della inutilità di alcune opere. Tutti coscienti
dell’esistenza dell’enorme cassapanca piena di danaro pubblico la cui maggior
parte servirà per foraggiare politici ed amministratori corrotti.
Facciamo alcuni esempi. Uno,
quello più eclatante è la Brebemi ,
50 chilometri della nuova
direttissima da Milano a Brescia che corrono quasi paralleli all'A4 e sono,
praticamente, semivuoti. Un’opera, il cui progetto fu avviato 18 anni fa, ed i
cui costi sono sempre stati pubblicizzati come investimenti privati, ma si evita di dire che tanto danaro
è arrivato dalla Cassa depositi e prestiti e dalla Banca europea degli
investimenti, entrambe pubbliche. Non solo, oggi si chiede, al pubblico, altri
80 milioni di euro, il prolungamento della concessione , da 20 a 30 anni, ed una defiscalizzazione
di quasi 500 milioni di euro. Tutto questo per un desolante massacro di un gran pezzo di campagna lombarda
e di un prepotente, legalizzato, esproprio di terreni un tempo coltivati.
Dal Sole 24 Ore del 23 luglio 2014 – di Sara Monaci “All'inaugurazione
hanno partecipato il presidente della Lombardia Roberto Maroni, il presidente
della Brebemi Francesco Bettoni, il presidente del consiglio di sorveglianza di
Intesa Giovanni Bazoli e, oltre al premier Renzi, anche i ministri alle
Infrastrutture e all'Agricoltura, rispettivamente Maurizio Lupi e Maurizio
Martina. Sia Maroni che Bettoni hanno ricordato ciò che ancora manca, e che la
società aspetta «con fiducia dal Governo». Si tratta della questione della
defiscalizzazione, che per la
Brebemi comporterebbe un vantaggio fiscale di quasi 500
milioni “
Ciò che è desolante , ed ovviamente sconcertante, sono le dichiarazioni
e gli atteggiamenti dei politici e degli amministratori : Maroni, presidente della Regione che chiede
soldi pubblici ( tanti ) ; Il Governo,
con Renzi, Martina e Lupi, quest’ultimo coinvolto nelle ultime vicende di
corruzione proprio sulle opere pubbliche e costretto a dimettersi, che si
vantano di tagliare il nastro ad un’opera inutile, ed infine, questa è
paradossale, il presidente della Brebemi, Bettoni, è stato per trent’anni presidente dell’Unione
provinciale agricoltori di Brescia e
a lungo pure di Confagricoltura Lombardia, cioè da
una parte toglie la terra agli agricoltori e dall’altra finge di tutelarli ! Un
groviglio tra conflitto d’interessi e facce di bronzo !
Sul nostro territorio, parlo proprio del magentino, non siamo da meno
proprio con le opere inutili. Gli esempi potrebbero essere tanti, ma voglio
raccontarne uno che ha dell’incredibile, almeno per il sottoscritto, forse
perché non ha competenze urbanistiche specifiche : Marcallo con Casone, paesino
di circa 5000 abitanti, era , fino a qualche anno or sono, collegato, appunto
con la “frazione” Casone tramite un ponte, di poche decine di metri, certamente
da ristrutturare, percorribile , però, a piedi, in bici , in auto e persino con
l’autobus. Dopo le “opere inutili”, per raggiungere Casone da Marcallo è
necessario percorrere circa 3,5 kilometri di sopraelevata, ma non solo, questa
mega struttura, in confluenza prolungata per oltre 4 kilometri col casello
autostradale ( da ex Boffalora ribattezzato, per megalomania, Marcallo, )
confluisce, attraverso una bretella ( inutile e sempre deserta ) impropriamente
chiamata “via Padania” ( battezzata in pompa magna da Umberto Bossi alla
vigilia della richiesta di rinvio a giudizio, da parte della Procura di Milano
per la vicenda della gestione dei fondi della Lega e per appropriazione
indebita e truffa allo Stato per circa 40 milioni di euro ) , che a sua volta
confluisce , udite udite, nella “circonvallazione di Casone”, praticamente, una
strada deserta, che è costata l’esproprio di terreni agricoli, per by-passare, la via Jacini ( quattro case
), già a sua volta ...deserta !
A Magenta, poi, come si sa, ci sono aree dimesse per alcune centinaia di
migliaia di metri quadrati. Aree che sono difese dalle speculazioni, per
l’utilizzo pubblico come aree verdi, strenuamente ed unicamente, da Cittadini
comuni, proprio tra quelli che hanno partecipato alla manifestazione di
Albairate.
Cittadini , aderenti al Movimento Popolare Dignità e Lavoro, ed altri
2000 firmatari di una petizione, che hanno chiesto al Comune di Magenta di attivarsi
affinché quelle aree, già in parte aree verdi, restino tali e non oggetto di
future speculazioni edilizie. Questi Cittadini, alla manifestazione di
Albairate erano in coda al corteo. Abbiamo notato che , invece, in testa al
corteo, c’era una parte di quella politica “nostrana”, che, ostacola il verde
pubblico. Può darsi che sia solo
incompetenza, certamente c’è una grande confusione nelle dichiarazioni rese.
Vale il principio della faccia di
bronzo: dire cose giuste, per poi fare lo…. !
Sik-Sik
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