Questa volta parliamo di salute. La salute e la vita dei
Cittadini che, una cieca rincorsa al profitto, mette in discussione
quotidianamente. Ciò che viene subito in mente sono le mille “terre dei fuochi”
sparse un po’ su tutta la nostra penisola. L’inquinamento della sola aria che
respiriamo ha dei numeri pesantissimi : (
Fonte : Il Fatto Quotidiano 27.09.2016 ) “ In Italia le morti
si attestano intorno alle 21mila, di cui circa 6.400 per
cancro ai polmoni, 5.800 per ictus, 8.300 per malattie cardiovascolari. La Penisola conta più
vittime rispetto a Francia (11mila), Spagna (6.800) e Regno
Unito (16mila).
Non sta meglio il mare italiano. Goletta verde, nelle campionature 2016
denuncia : “Un punto inquinato ogni 54 km di costa. Su 265
campioni di acqua analizzati, il 52% è risultato con cariche batteriche
elevate. Circa 25% della popolazione italiana ancora non coperta da
depurazione. Scarsa l’informazione ai cittadini: pochi i cartelli di divieto di
balneazione e quelli informativi sulla qualità delle acque.”Non parliamo, poi, dell’inquinamento del sottosuolo. Oltre alla già tristemente nota “terra dei fuochi”, ogni giorno, vengono diffuse notizie come queste :
20 Ott 2016
Traffico illecito di rifiuti, inquinamento ambientale, truffa ai danni
dello Stato e abuso d'ufficio: una vasta operazione del Corpo Forestale dello
Stato in Abruzzo, a seguito di una inchiesta sul traffico di rifiuti in
Basilicata iniziata due anni fa, ha portato al sequestro del depuratore di
Chieti Scalo, gestito dal Consorzio di Bonifica...
03 Nov 2016
"Dopo gli arresti compiuti 15 giorni fa in Abruzzo, è arrivata
finalmente anche la prima sentenza della Corte di Cassazione sulla nuova legge
sugli ecoreati. Si tratta di due novità fondamentali per la piena applicazione
della legge che sta riscontrando sempre più favore tra i rappresentanti delle
forze di polizia e della...
Restiamo in Lombardia e ( fonte Corriere della Sera – Luca
Rinaldi 01.10. 2015 )
“Terreni
contaminati in Lombardia. Anche agricoli. Non è una novità dal momento che da
anni proprio la Regione
ha fornito al ministero dell’Ambiente ben cinque siti cosiddetti di Interesse
nazionale, cioè luoghi in cui la bonifica vista l’entità del danno e il costo
dell’intervento è in capo al dicastero di via Cristoforo Colombo a Roma. Sulle
aree inserite nell’elenco del ministero insistevano per lo più aziende e
imprese che trattavano materiali o scarti pericolosi: i cinque siti individuati
sono infatti le aree ex Falck di Sesto San Giovanni, gli impianti Sisas, Carlo
Erba Antibioticos, Air Liquid e Ctg di Pioltello e Rodano, la ex Fibronit di
Broni, la Caffaro
di Brescia e i Laghi di Mantova con il Polo chimico. Altri due siti, le
zone di Bovisa e Cerro al Lambro alle porte di Milano, sono invece passati alla
competenza della Regione e segnalati dunque come Siti di interesse regionale.
Ma non si esauriscono di certo in queste sette aree i veleni lombardi, perché
il nuovo elenco rilasciato dall’Agenzia regionale per la protezione
dell’ambiente (Arpa) conta ben
novecento siti contaminati sparsi per la Regione. Si tratta di aree che vedono la
contaminazione di suolo e falda oppure solo di una o dell’altra.”
Magenta, è invece esente da inquinamento, ovvero, qualora ci fosse stato,
negli anni addietro, ad esempio quello del suolo, le aree sono state carotate e
bonificate, l’amianto è stato completamente rimosso e la tranquillità delle istituzioni
regna sovrana…”ma mi faccia il piacere !”
La scorsa settimana, una seria indagine di un
giornale locale ha riportato che, contrariamente a quanto sosteneva l’assessore del comune di
Magenta, all’interno dell’area industriale di viale Piemonte, la presenza
dell’amianto è massiccia.
Noi vogliamo ribadire che l’amianto, e probabili altri
inquinanti, è presente all’interno della cinta che, ancora oggi, circoscrive quelle
aree che sono state oggetto di presenza industriale nel corso degli ultimi 90
anni, ovvero gli stabilimenti di Snia Viscosa e di Novaceta. E’ all’interno di
quell’area ( 220.000 m2
) che giacciono ancora molte tonnellate di amianto friabile ( quello più
pericoloso ) e non. E’ inutile che si continuano a chiamarle con nomi diversi,
confondendo la gente sui nomi di proprietà diverse, sulle metrature, sul nome
del prodotto merceologico. All’interno di quelle aree, e praticamente a ridosso
di un'ampia zona, oggetto di ambito di trasformazione del prossimo PGT, c’è
ancora amianto e, da accertare, altri inquinanti. Punto. E’ chiaro ?
Se l’assessore non è convinto, se non crede nemmeno
ai documenti prodotti e riportati sulla
stampa cittadina, verifichi di persona !
Saluti.
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