mercoledì 10 maggio 2017

Invernizzi vs Minardi e Magenta Domani, se permettete…!

Siamo stati chiamati “in ballo” più volte.  Abbiamo letto cose, strane, ambigue e solo qualche parziale verità.
Abbiamo anche deciso, da tempo, di non appoggiare alcun candidato sindaco pur riconoscendo, in qualche soggetto, una ferma volontà di rinnovare una gestione magentina, già da molti anni, invece, stanca e priva di progetti seri che possano rilanciare Magenta in un nuovo contesto di occupazione, di risorse, di lungimiranza.
Crediamo che sia doveroso, da parte nostra, chiarire alcuni passaggi riportati nelle interviste dei candidati Invernizzi e Minardi, e vogliamo farlo da “storici” della questione Novaceta e, purtroppo, come spiegheremo più avanti, da “protagonisti”. Vogliamo discutere in modo asettico, non inquinati da interessi di partito e / o elettorale.
Riporteremo, virgolettando, alcuni passaggi delle interviste lette su ‘Magenta Domani’ sottolineando ciò che, secondo noi, ha bisogno di attenta riflessione.
Subito si legge, un generale commento su un parco pubblico di 14 mila mq” , ma si evita di dire che l’idea, la proposta, la battaglia per ottenerlo, la raccolta firme tra i Cittadini, due mozioni presentate in Consiglio Comunale, la costituzione di un’associazione di volontari, la pulizia di parte delle aree togliendole dal degrado, e tanti sacrifici ancora, sono stati solo e soltanto attivati dal Movimento Popolare Dignità e Lavoro e dall’Associazione Ri-Parco Bene Comune. Se ci sarà un Parco Pubblico, non è che l’ha voluto l’amministrazione Invernizzi. L’ha voluto, invece, l’impegno di un gruppo di volontari suffragati da una risposta popolare eccezionale e che non conosce uguali in contesti simili. Ed a onore del vero, la petizione popolare presentata dal Movimento Popolare Dignità e Lavoro in merito all’ idea di ricavare un Parco Pubblico dall’area Cral Novaceta, ebbe come uno dei primi appoggi proprio quello di Silvia Minardi, poi di quasi tutti i Consiglieri di opposizione, di tanti esponenti politici del territorio, di molti giornalisti, di importanti personalità lombarde e nazionali, e quello di Marco Invernizzi che però, fu contestato dalla sua stessa giunta. Tutta la giunta, appunto, tutti i consiglieri di maggioranza e tutto il PD magentino evitò di sottoscrivere quella richiesta di attenzione e di interesse verso la propria Città. Avversità che si concretizzò anche nelle due mozioni a sostegno di un’esproprio dell’area e/o di una concessione in comodato d’uso, a cui si aggregò, questa volta, con il proprio voto, anche quella dello stesso Invernizzi. Capite che parlare di Parco Pubblico, come se fosse stata un’iniziativa di questa giunta è perlomeno, da parte loro, imbarazzante.
Si legge più avanti : un pieno recupero produttivo” dell’area è proprio quello che l’osservazione avanzata dall’associazione “Riparco” proponeva. Stabilendo una destinazione produttiva dell’area, che il piano di riqualificazione presentato attuerà, la giunta Invernizzi ha ascoltato i cittadini.”
Osserviamo intanto che un insediamento di sola logistica non è attività produttiva ma pura e semplice attività di distribuzione. Osserviamo che è molto difficile immaginare che quel tipo di insediamento “garantirà la qualità della vita al quartiere nord” con  un aumento del traffico commerciale e lo stravolgimento dell’area.
Non si dice, poi, che l’Associazione Riparco Bene Comune (ed il Movimento Popolare Dignità e Lavoro), vanno oltre la semplice proposta del “recupero produttivo”, che , detto così, ha il sapore di semplice propaganda utilizzando, infatti, termini generici e vaghi. Il MPDL e l’Associazione Ri-parco, chiedendo il recupero produttivo, fa riferimento anche a precisi impegni assunti dall’amministrazione comunale di centro destra ( Del Gobbo ) e di centro sinistra ( Invernizzi ), di accordi ufficiali sottoscritti da tutti  ( comune di Magenta, provincia di Milano, regione Lombardia, sindacati, proprietà ) mirati al recupero occupazionale degli ex dipendenti Novaceta, qualora su quelle aree si collocassero nuovi insediamenti produttivi. Questo particolare non viene mai evidenziato ma, ovviamente, siamo in possesso dei documenti ufficiali sottoscritti dalle parti ed è bene che soggetti attuali e quelli futuri se ne ricordino.
Un passaggio “tragico-comico” che leggiamo, dichiarato da Marco Invernizzi è quel :” noi non ci permettiamo di giudicare chi viene a investire e fare impresa a Magenta “. Mi sembrano quelle “ultime parole famose” che pubblicava un rotocalco di qualche anno fa. Quelle ultime parole, pronunciate dalla giunta Del Gobbo ( primo mandato ) quando coloro che vennero ad investire e fare impresa a Magenta, non furono, appunto, ne “letti” ne giudicati, infatti causarono la chiusura di Novaceta, mandando a casa 400 famiglie, e provocarono una bancarotta fraudolenta da circa 80 milioni di euro, trascinando nella disperazione, oltre alle famiglie dei dipendenti anche decine di imprese del territorio che di indotto Novaceta vivevano. Ancora oggi, ricordiamo i sorrisi a trentadue denti e le strette di mano tra l’allora Sindaco ed Assessore e gli attuali imputati nel processo penale.

Chiediamo pertanto al Dott. Invernizzi di non ripetere quell’errore fatale ed, invece, di investigare ed esprimere giudizi consapevoli su chi chiede di investire e fare impresa a Magenta, come si dice :” Errare humanum est, perseverare autem diabolicum “. Minardi , se traccia un parallelo con la vicenda Lindt, altra balla e bolla elettorale, non fa altro che esprimere un serio giudizio critico ed evidenziare una vicenda che non ha dato lustro alla nostra Città.

Non condividiamo un aggettivo utilizzato dall’attuale Sindaco quando definisce “vecchia fabbrica” quella Novaceta che solo qualche anno fa era leader mondiale nella produzione del filo di acetato. Quel mercato fu, per Novaceta, ulteriormente vantaggioso proprio dal 2009, anno in cui chiuse i battenti, e che, invece segnava un anno di vendite record a causa proprio del ritiro dal mercato mondiale di due dei principali competitor. Novaceta aveva impianti nuovi e tecnologicamente all’avanguardia. Lo dimostra l’installazione, nel 2003, di due linee di filatura completamente automatizzate che producevano un filato “tinto in pasta” e già “ritorto”, vera unica, ricercatissima specialità mondiale! Ecco, egregio signor Sindaco, quello “spazio estesissimo” non avrebbe dovuto esserci, doveva funzionare, ancora oggi, una fabbrica modello, che generava reddito e che è stata distrutta solo per alimentare interessi ed egoismi esagerati.

Ancora una precisazione, non ci giuriamo sul fatto che “sono state già rimosse oltre 700 tonnellate di amianto e fibre aerovetrose nocive”, perché sarebbe opportuno sapere dove sono state smaltite queste 700 tonnellate , sappiamo invece, con certezza, che ancora molte centinaia di tonnellate di amianto sono presenti all’interno delle aree industriali e che sono collocate all’interno di quei perimetri che dovrebbero ospitare i nuovi insediamenti. Chi bonifica ?  Perché non vengono convocate le proprietà ed obbligate ad operare le bonifiche previste per legge ?  Perché l’attuale amministrazione comunale rifiuta la collaborazione  degli ex lavoratori Novaceta nell’ identificare le ( ampie ) zone certamente da bonificare ? Perché si rischia un collasso del progetto ?

Dunque, non è proprio vero che “Il PGT è stato un lungo percorso che l’amministrazione Invernizzi ha scelto di fare insieme ai cittadini” .

Infine, la comica sul “comodato d’uso” del futuro Parco Pubblico: il Consiglio Comunale l’aveva approvato come richiesta all’Unicredit due anni fa, l’associazione Ri-Parco, l’ha chiesto al Comune, ma in tutti e due i casi dall’Amministrazione Comunale nessuna risposta!

Movimento Popolare Dignità e Lavoro

* le foto selezionate sono del marzo 2017



 



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