venerdì 18 maggio 2012

LETTERA APERTA ALLA REDAZIONE DI “ SETTEGIORNI”.



Egregio Direttore,
il riferimento è il n.20 di venerdi 18 maggio 2012. Grazie per la citazione in prima pagina. Davvero non me lo aspettavo. Dopo un silenzio assordante, nei confronti della lista Movimento Popolare Dignità e Lavoro, durante la campagna elettorale, ormai a giochi fatti, abbiamo l’onore di essere menzionati , ma anche di non poter esercitare il diritto di replica in tempi utili. Certo che essere classificato nella lista dei cattivi non fa certamente piacere anche perché Lei non ha pubblicato il nostro comunicato che, per motivi di collocazione temporale è stato inviato solo ad un giornale on line. Tutte le motivazioni erano poi state pubblicate sul blog del Movimento, ma Lei non ne ha riportato neanche una, anzi mi attribuisce un “ magentini, disertate le urne ! “, cosa che non ho mai detto. Ho spiegato invece il perché gli aderenti al movimento, collegialmente e democraticamente, hanno deciso di non votare.
Il Movimento Dignità e Lavoro, già dall’inizio della campagna elettorale ha sostenuto che non era possibile alcuna identità di intenti ne col PDL ne col PD. Non abbiamo fatto altro che restare coerenti. La scelta di appoggiare Sergio Prato era giustificata proprio da questa intenzione. Capisco che in una società come la nostra la coerenza, l’onestà d’intenti e la chiarezza sono ormai cose rare, e nel merito riporto dichiarazioni, virgolettate, che il suo giornale ha pubblicato oggi. Lega e PDL :
“ Niente accordo, ma votate Viglio “. Luca Del Gobbo :”Se vinciamo, pronti a offrire a Gelli un posto in giunta “. Bertarelli “ candida l’ex Sindaco al Parlamento “.
Se non c’è “voto di scambio” in queste dichiarazioni mi dica di cosa parliamo. Traduciamo per chi non avesse ancora capito : questi signori, prima avversari, oggi si corteggiano e si promettono posti ed incarichi istituzionali se, pur sottraendosi alle direttive politiche centrali, trasferiscono i voti dei propri elettori, ora ad uno o all’altro candidato! Ci sono tutte le posizioni, comprese quelle della lista Basile che, pur “non lo dice ma fa il tifo per… ( come riporta un'altra testata magentina) ” lasciando libertà di scelta. In questa non politica, fatta di interessi, di voti di scambio, di promesse (ne riporto una, e sfido il dichiarante ad un incontro pubblico sul tema, quella di una riqualificazione energetica sull’area Saffa) quasi impossibili a realizzarsi ( almeno in tempi brevi ), adesso il “cattivo” è quello che mantiene una posizione di coerenza e di non compromesso con alcuno !
Si potrebbe obiettare che un dichiarato anti-fascista come il sottoscritto come faccia a rinnegare il diritto al voto. Niente di più falso. Il diritto al voto è frutto delle lotte antifasciste e partigiane e guai a chi osa metterlo in discussione. Anche il NON voto è un diritto che non esclude affatto il primo. Qualcuno dovrebbe spiegare come mai ad oltre 10 milioni di Italiani viene negato il diritto al voto da una legge elettorale che è un vero insulto alla società civile. Dieci milioni di Italiani non possono votare poiché pur non sentendosi rappresentati ne nello schieramento di centro-destra ne in quello di centro-sinistra, non hanno diritto ad esprimere il loro assenso a formazioni minori o diverse. Una soglia di sbarramento ed un premio di maggioranza che hanno permesso, negli ultimi dieci anni, ai due schieramenti di governare ( malissimo ) con un consenso del solo 20% degli italiani ( è questa la vera dittatura che di fatto cancellato il diritto al voto ). E’ questo il vero imbroglio con cui, anche a Magenta, i due schieramenti invocando il “voto utile” hanno monopolizzato il voto su se stessi. Un voto “utile” solo ai pochi addetti alla gestione della cosa pubblica ed un voto, sicuramente, antidemocratico per la maggioranza dei Cittadini.
Mario De Luca

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