Mi ero promesso di non rispondere alle
dichiarazioni del vice-sindaco di Magenta rese al quotidiano Il
Giorno, ma quando è troppo è troppo !
Il Vice-sindaco non può fare il
furbo, con noi non attacca ! Diciamo le cose come stanno.
Il Movimento Popolare Dignità e
Lavoro ha presentato, insieme a Comune Solidale, una richiesta di
consiglio comunale aperto nel giugno 2012. L'amministrazione comunale
non ha mai risposto ufficialmente, come si dovrebbe, ad una richiesta
protocollata.
Tale atteggiamento rientra in una
logica “normale” per l'amministrazione magentina. Non c'è
stato nemmeno un minimo rispetto per una richiesta pervenuta da una
formazione politica che alle ultime amministrative ha rappresentato
parte della comunità.
E' sconcertante che un'amministrazione
“se-dicente” di sinistra, non cerca di dialogare, almeno su temi
così importanti come quelli del lavoro e dell'ambiente, con
altre parti rappresentanti la Città, che siano di sinistra ,
di centro oppure di destra. Quest'amministrazione si arrocca dietro
un modestissimo 27 % e non si preoccupa che per ogni 100 magentini
ben 73 non li hanno voluti. Andate avanti così !
Altro che “ci siamo resi sempre
disponibili ad un'assemblea pubblica” !. Il
vice-sindaco NON si è mai fatto vedere, ne sentire! Un unico
incontro, in sala giunta, promosso da un imbarazzatissimo ( proprio
per la latitanza dell'A.C. ) consigliere Vulcano e da un'altrettanta
imbarazzata ( per lo stesso motivo ) assessore Garegnani. In
quell'occasione il Sindaco tuonò :” a gennaio (
2013 ) faremo il Consiglio Comunale !”
Dispiace
dover sottolineare come il vice-sindaco prevarica il Sindaco e decida
per l'esatto contrario di quanto promesso dal primo cittadino. :”
Il consiglio comunale aperto non è lo strumento più
adeguato ad affrontare questo tema !”. Evidentemente
c'è anche un po' di confusione nei ruoli !
Ci
dica, il vice-sindaco, qual'è lo strumento più adatto !
Ci dica cosa sa e cosa conosce di quella fabbrica. Ci dica se conosce
le tipologie di lavorazione dell'acetato, se conosce quali materiali,
quali composti, quali prodotti chimici venivano utilizzati. Ci parli
un po' dei reflui, dei rifiuti catalogati CER. Il vice-sindaco NON SA
NIENTE, né si è documentato, e cosa fa ? , pronuncia la
classica frase dei “cazzo-facenti” :” non creiamo
inutili allarmismi !”. (Leggi
allegato: Snia Viscosa Pavia)
Ricordiamo al
vice-sindaco che quando all'interno della fabbrica erano iniziate le
demolizioni, spacciate per bonifiche, siamo stati noi del movimento a
portare letteralmente dentro il sito la polizia locale ( i cui
vertici sono gli stessi anche sotto quest'amministrazione ) che
verbalizzò di amianto non mappato, di fusti non etichettati,
di 40.000 litri di acetone ancora in cisterne interrate, etc. (Leggi
allegato: Verbale Polizia Locale)
Credo infine che,
se non è pura follia, è qualcosa di ben più
grave dichiarare : “L'Istituto di credito milanese ( UNICREDIT )
si è trovato suo malgrado costretto a sostenere le spese della
messa in sicurezza dell'area e della bonifica dell'ex insediamento
produttivo”.
Tanto per ricordare
al vice-sindaco :
L'UNICREDIT è
l'istituto che rilevava le sole aree su cui sorgeva Novaceta
nel lontano 2005, quando cioè lo stabilimento produceva a
pieno ritmo. Acquisiva le aree con il solo obiettivo di compiere una
colossale speculazione edilizia, poiché non aveva alcun
interesse imprenditoriale. Acquistava le aree CON IL VINCOLO
INDUSTRIALE, quindi a prezzo di favore, certa, evidentemente, che
prima o poi il vincolo sarebbe caduto.
UNICREDIT ha
responsabilità enormi, se non assolute, per quanto riguarda la
fermata degli impianti.
UNICREDIT ha sulla
coscienza la tragedia di centinaia di famiglie e l'impoverimento del
nostro territorio.
Oggi si “santifica”
il malaffare nel pieno rispetto dei dogmi del berlusconismo.
Mario De Luca
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