giovedì 29 agosto 2013

Malaffare e berlusconismo.

Mi ero promesso di non rispondere alle dichiarazioni del vice-sindaco di Magenta rese al quotidiano Il Giorno, ma quando è troppo è troppo !
Il Vice-sindaco non può fare il furbo, con noi non attacca ! Diciamo le cose come stanno.
Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro ha presentato, insieme a Comune Solidale, una richiesta di consiglio comunale aperto nel giugno 2012. L'amministrazione comunale non ha mai risposto ufficialmente, come si dovrebbe, ad una richiesta protocollata.
Tale atteggiamento rientra in una logica “normale” per l'amministrazione magentina. Non c'è stato nemmeno un minimo rispetto per una richiesta pervenuta da una formazione politica che alle ultime amministrative ha rappresentato parte della comunità.
E' sconcertante che un'amministrazione “se-dicente” di sinistra, non cerca di dialogare, almeno su temi così importanti come quelli del lavoro e dell'ambiente, con altre parti rappresentanti la Città, che siano di sinistra , di centro oppure di destra. Quest'amministrazione si arrocca dietro un modestissimo 27 % e non si preoccupa che per ogni 100 magentini ben 73 non li hanno voluti. Andate avanti così !
Altro che “ci siamo resi sempre disponibili ad un'assemblea pubblica” !. Il vice-sindaco NON si è mai fatto vedere, ne sentire! Un unico incontro, in sala giunta, promosso da un imbarazzatissimo ( proprio per la latitanza dell'A.C. ) consigliere Vulcano e da un'altrettanta imbarazzata ( per lo stesso motivo ) assessore Garegnani. In quell'occasione il Sindaco tuonò :” a gennaio ( 2013 ) faremo il Consiglio Comunale !”
Dispiace dover sottolineare come il vice-sindaco prevarica il Sindaco e decida per l'esatto contrario di quanto promesso dal primo cittadino. :” Il consiglio comunale aperto non è lo strumento più adeguato ad affrontare questo tema !”. Evidentemente c'è anche un po' di confusione nei ruoli !
Ci dica, il vice-sindaco, qual'è lo strumento più adatto ! Ci dica cosa sa e cosa conosce di quella fabbrica. Ci dica se conosce le tipologie di lavorazione dell'acetato, se conosce quali materiali, quali composti, quali prodotti chimici venivano utilizzati. Ci parli un po' dei reflui, dei rifiuti catalogati CER. Il vice-sindaco NON SA NIENTE, né si è documentato, e cosa fa ? , pronuncia la classica frase dei “cazzo-facenti” :” non creiamo inutili allarmismi !”. (Leggi allegato: Snia Viscosa Pavia)
Ricordiamo al vice-sindaco che quando all'interno della fabbrica erano iniziate le demolizioni, spacciate per bonifiche, siamo stati noi del movimento a portare letteralmente dentro il sito la polizia locale ( i cui vertici sono gli stessi anche sotto quest'amministrazione ) che verbalizzò di amianto non mappato, di fusti non etichettati, di 40.000 litri di acetone ancora in cisterne interrate, etc. (Leggi allegato: Verbale Polizia Locale)
Credo infine che, se non è pura follia, è qualcosa di ben più grave dichiarare : “L'Istituto di credito milanese ( UNICREDIT ) si è trovato suo malgrado costretto a sostenere le spese della messa in sicurezza dell'area e della bonifica dell'ex insediamento produttivo”.
Tanto per ricordare al vice-sindaco :
L'UNICREDIT è l'istituto che rilevava le sole aree su cui sorgeva Novaceta nel lontano 2005, quando cioè lo stabilimento produceva a pieno ritmo. Acquisiva le aree con il solo obiettivo di compiere una colossale speculazione edilizia, poiché non aveva alcun interesse imprenditoriale. Acquistava le aree CON IL VINCOLO INDUSTRIALE, quindi a prezzo di favore, certa, evidentemente, che prima o poi il vincolo sarebbe caduto.
UNICREDIT ha responsabilità enormi, se non assolute, per quanto riguarda la fermata degli impianti.
UNICREDIT ha sulla coscienza la tragedia di centinaia di famiglie e l'impoverimento del nostro territorio.
Oggi si “santifica” il malaffare nel pieno rispetto dei dogmi del berlusconismo.
Mario De Luca







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