sabato 30 agosto 2014

Pubblico parco e privato degrado, oppure degrado pubblico e parco privato ?

E’ un interrogativo sempre più pressante che si presenta  a mano a mano che trascorrono i giorni da quando un gruppo di volontari ha deciso di trascorrere le ferie per pulire, a proprie spese, un pezzo di Città.
E’ un interrogativo che ci poniamo anche perché, chi amministra la Città di Magenta, ad oggi, non si è fatto nemmeno sentire. E’ un fatto sconcertante , poiché, o “parco pubblico “ o “ degrado pubblico” , qualcosa di “pubblico” c’è, e “qualcosa di pubblico” , fino a prova contraria, è di competenza della pubblica amministrazione.

E’ ancora più sconcertante, l’assenza della pubblica amministrazione, poiché, nella gran parte dei componenti la Giunta ed il Consiglio, si identificano persone che si sono sempre dichiarate attente al sociale, chi per convinzione ideologica ( e condividiamo ) , chi per trascorsi lustri nelle magentine parrocchie.

Allora vogliamo immaginare che “le istituzioni” vorrebbero condividere il fine sociale dell’azione che il Movimento Popolare Dignità e Lavoro sta conducendo, ma non possono “istituzionalmente” poiché, così facendo, avvallerebbero un reato ( pseudo ) che è quello dell’inviolabilità della proprietà privata.

Dunque ci tocca fare chiarezza e cerare di fugare qualche dubbio a chi la pensa come l’amministrazione :

  1. le persone che il giorno 20 agosto alle ore 9.00 sono entrate nell’area da bonificare, hanno trovato una porta chiusa con tanto di catena e lucchetto. Queste persone hanno bussato a quella porta ed è stato loro aperto.
  2. lo spettacolo presentato agli occhi delle oltre trenta persone che hanno varcato la porta in oggetto è stato di un disgusto immane. Montagne di sporcizia, rovi alti due metri, alberi con decine di rami secchi, pericolosissimi, che si affacciavano sulla pista ciclabile, piantagioni di ambrosia, coltivazioni di marijuana, topi morti ed escrementi di topi, decine di profilattici all’interno del campo da tennis. Questo spettacolo è stato innanzitutto documentato ed è stato posto immediatamente all’attenzione della stampa e della Polizia di Stato ( Digos ) , soggetti, questi, avvertiti in tempo reale, dai volontari, per certificare che non c’è stata alcuna forzatura di porte e strutture chiuse, per dimostrare che l’area era di fatto già occupata da altri e che immane era lo stato di degrado.
  3. i volontari non sono entrati nelle aree per occuparle o viverci o prendere qualcosa. Sono entrati in quelle aree per dare qualcosa, anzi per Ri-dare qualcosa che è sempre stato della Città, un parco pubblico !
  4. i volontari, semplici cittadini (del territorio), che formano il gruppo del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, hanno tutti , per fortuna, già una casa, e non sentono il bisogno di elevare a proprio domicilio quello di viale Piemonte.

Dicevamo, dunque, di non comprendere il silenzio della pubblica amministrazione, anche perché questa, nelle vari sedi di competenza, era già a conoscenza che quelle aree erano occupate , ma direi più esattamente , “abitate” da una coppia di persone. E’ lo stesso vice-sindaco Razzano che dichiara su “Settegiorni” del 29 agosto u.s., rivolgendosi a Simone Gelli :” irresponsabile e ignorante…se si informassero saprebbero che i due cittadini sono stati presi in cura dai servizi sociali del Comune”,
dunque, da questa dichiarazione, è certo che le due persone “domiciliate” in viale Piemonte, sono conosciute e identificate dal Comune da molto tempo. Al di là della domanda logica che il normale Cittadino si pone :” ma a costoro è mai stato chiesto dove abitassero ? “, noi ci siamo rivolti direttamente agli interessati per sapere cosa sapessero, di loro, i servizi sociali ed il Comune di Magenta. Queste persone hanno dichiarato di aver informato le autorità di vivere nelle aree del Cral ed addirittura, una volta, è capitato di essere stati accompagnati, fino al “privato” ( o pubblico ) domicilio dalla Polizia Locale !
Adesso si capisce il silenzio dell’amministrazione comunale. Non solo ha  permesso che queste persone vivessero nel più assoluto degrado, ma ha accettato che si rendessero invisibili per non disturbare chi avrebbe dovuto interessarsi a loro.

Responsabilità non assunta nemmeno nei confronti di quella situazione gravissima, per mancanza di qualsiasi forma di manutenzione e controllo, che la proprietà dell’area Cral aveva generato. Ma a chi toccava controllare, ad esempio lungo la pubblica pista ciclabile, che all’interno di quell’area i rovi ed i rami secchi erano potenziali pericolo di vasto incendio ? Chi doveva avvertire chi, che parte della recinsione in rete metallica era stata abbattuta e che l’area era preda di ogni abbordaggio da parte di malintenzionati ?
Se fossero stati effettuati i minimi controlli, esterni, ad una vasta area insediata sul territorio comunale, forse sarebbe stato utile chiamare la proprietà e “scoprire” la giacenza di piante di ambrosia oppure  delle coltivazioni di marijuana. Forse si poteva intervenire di ufficio ed intimare alla proprietà di porre fine al degrado. Tutto questo non è stato fatto. Ancora una volta, come per la questione amianto, sono dovuti intervenire i Cittadini, con atti concreti , a porre fine al degrado e muovere l’inerzia altrui.

Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, si è dovuto inoltre interessare anche dei gravi abusi che la proprietà ( o chi per essa ) ha commesso e continua a commettere in materia di sicurezza sul lavoro. Abbiamo scoperto, ed immediatamente denunciato alle autorità competenti, che , ad esempio ai lavoratori addetti alla sorveglianza delle aree industriali, non era concesso l’uso dell’acqua corrente e dell’acqua potabile, nel senso che , chissà da quanto tempo, le guardie giurate erano costrette ad espletare i bisogni fisiologici in latrine disseminate nell’area industriale e senza l’uso di acqua ! Inoltre mancava  acqua nei vasconi antincendio e l’energia elettrica necessaria a muovere le pompe. Una situazione da veri irresponsabili ed incoscienti !

Da queste situazioni e dalla proprietà, l’amministrazione comunale non prende le distanze, non fa, come potrebbe e dovrebbe, intimare ed applicare sanzioni ( un dirigente faceva presente che il “fuoco” degli avvocati Unicredit poteva fare molto male ! )  , prende invece le distanze dal nostro Movimento, da quegli uomini e donne che stanno spendendo le ore libere per cancellare un degrado vergognoso, ma ciò che è inaccettabile è disinteressarsi anche di circa 1500 Cittadini che chiedono di Ri-dare alla Città dignità e decoro, anche attraverso il Ri-cupero dell’area Cral ed al Ri-pristino di un Parco Pubblico !


M. De Luca

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