E’ un interrogativo sempre più pressante che si presenta a mano a mano che trascorrono i giorni da
quando un gruppo di volontari ha deciso di trascorrere le ferie per pulire, a proprie
spese, un pezzo di Città.
E’ un interrogativo che ci poniamo anche perché, chi
amministra la Città
di Magenta, ad oggi, non si è fatto nemmeno sentire. E’ un fatto sconcertante ,
poiché, o “parco pubblico “ o “ degrado pubblico” , qualcosa di “pubblico” c’è,
e “qualcosa di pubblico” , fino a prova contraria, è di competenza della
pubblica amministrazione.
E’ ancora più sconcertante, l’assenza della pubblica
amministrazione, poiché, nella gran parte dei componenti la Giunta ed il Consiglio, si
identificano persone che si sono sempre dichiarate attente al sociale, chi per
convinzione ideologica ( e condividiamo ) , chi per trascorsi lustri nelle
magentine parrocchie.
Allora vogliamo immaginare che “le istituzioni” vorrebbero
condividere il fine sociale dell’azione che il Movimento Popolare Dignità e
Lavoro sta conducendo, ma non possono “istituzionalmente” poiché, così facendo,
avvallerebbero un reato ( pseudo ) che è quello dell’inviolabilità della
proprietà privata.
Dunque ci tocca fare chiarezza e cerare di fugare qualche
dubbio a chi la pensa come l’amministrazione :
- le persone che il giorno 20 agosto alle ore 9.00 sono entrate nell’area da bonificare, hanno trovato una porta chiusa con tanto di catena e lucchetto. Queste persone hanno bussato a quella porta ed è stato loro aperto.
- lo spettacolo presentato agli occhi delle oltre trenta persone che hanno varcato la porta in oggetto è stato di un disgusto immane. Montagne di sporcizia, rovi alti due metri, alberi con decine di rami secchi, pericolosissimi, che si affacciavano sulla pista ciclabile, piantagioni di ambrosia, coltivazioni di marijuana, topi morti ed escrementi di topi, decine di profilattici all’interno del campo da tennis. Questo spettacolo è stato innanzitutto documentato ed è stato posto immediatamente all’attenzione della stampa e della Polizia di Stato ( Digos ) , soggetti, questi, avvertiti in tempo reale, dai volontari, per certificare che non c’è stata alcuna forzatura di porte e strutture chiuse, per dimostrare che l’area era di fatto già occupata da altri e che immane era lo stato di degrado.
- i volontari non sono entrati nelle aree per occuparle o viverci o prendere qualcosa. Sono entrati in quelle aree per dare qualcosa, anzi per Ri-dare qualcosa che è sempre stato della Città, un parco pubblico !
- i volontari, semplici cittadini (del territorio), che formano il gruppo del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, hanno tutti , per fortuna, già una casa, e non sentono il bisogno di elevare a proprio domicilio quello di viale Piemonte.
Dicevamo, dunque, di non comprendere il silenzio della
pubblica amministrazione, anche perché questa, nelle vari sedi di competenza,
era già a conoscenza che quelle aree erano occupate , ma direi più esattamente
, “abitate” da una coppia di persone. E’ lo stesso vice-sindaco Razzano che
dichiara su “Settegiorni” del 29 agosto u.s., rivolgendosi a Simone Gelli :” irresponsabile e ignorante…se si
informassero saprebbero che i due cittadini sono stati presi in cura dai
servizi sociali del Comune”,
dunque, da questa dichiarazione, è certo che le due persone
“domiciliate” in viale Piemonte, sono conosciute e identificate dal Comune da
molto tempo. Al di là della domanda logica che il normale Cittadino si pone :”
ma a costoro è mai stato chiesto dove abitassero ? “, noi ci siamo rivolti
direttamente agli interessati per sapere cosa sapessero, di loro, i servizi
sociali ed il Comune di Magenta. Queste persone hanno dichiarato di aver
informato le autorità di vivere nelle aree del Cral ed addirittura, una volta,
è capitato di essere stati accompagnati, fino al “privato” ( o pubblico )
domicilio dalla Polizia Locale !
Adesso si capisce il silenzio dell’amministrazione comunale.
Non solo ha permesso che queste persone
vivessero nel più assoluto degrado, ma ha accettato che si rendessero invisibili
per non disturbare chi avrebbe dovuto interessarsi a loro.
Responsabilità non assunta nemmeno nei confronti di quella
situazione gravissima, per mancanza di qualsiasi forma di manutenzione e
controllo, che la proprietà dell’area Cral aveva generato. Ma a chi toccava
controllare, ad esempio lungo la pubblica pista ciclabile, che all’interno di
quell’area i rovi ed i rami secchi erano potenziali pericolo di vasto incendio
? Chi doveva avvertire chi, che parte della recinsione in rete metallica era
stata abbattuta e che l’area era preda di ogni abbordaggio da parte di
malintenzionati ?
Se fossero stati effettuati i minimi controlli, esterni, ad
una vasta area insediata sul territorio comunale, forse sarebbe stato utile
chiamare la proprietà e “scoprire” la giacenza di piante di ambrosia
oppure delle coltivazioni di marijuana.
Forse si poteva intervenire di ufficio ed intimare alla proprietà di porre fine
al degrado. Tutto questo non è stato fatto. Ancora una volta, come per la questione
amianto, sono dovuti intervenire i Cittadini, con atti concreti , a porre fine
al degrado e muovere l’inerzia altrui.
Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro, si è dovuto inoltre
interessare anche dei gravi abusi che la proprietà ( o chi per essa ) ha
commesso e continua a commettere in materia di sicurezza sul lavoro. Abbiamo
scoperto, ed immediatamente denunciato alle autorità competenti, che , ad
esempio ai lavoratori addetti alla sorveglianza delle aree industriali, non era
concesso l’uso dell’acqua corrente e dell’acqua potabile, nel senso che ,
chissà da quanto tempo, le guardie giurate erano costrette ad espletare i
bisogni fisiologici in latrine disseminate nell’area industriale e senza l’uso
di acqua ! Inoltre mancava acqua nei vasconi
antincendio e l’energia elettrica necessaria a muovere le pompe. Una situazione
da veri irresponsabili ed incoscienti !
Da queste situazioni e dalla proprietà, l’amministrazione
comunale non prende le distanze, non fa, come potrebbe e dovrebbe, intimare ed applicare
sanzioni ( un dirigente faceva presente che il “fuoco” degli avvocati Unicredit
poteva fare molto male ! ) , prende
invece le distanze dal nostro Movimento, da quegli uomini e donne che stanno
spendendo le ore libere per cancellare un degrado vergognoso, ma ciò che è
inaccettabile è disinteressarsi anche di circa 1500 Cittadini che chiedono di
Ri-dare alla Città dignità e decoro, anche attraverso il Ri-cupero dell’area
Cral ed al Ri-pristino di un Parco Pubblico !
M. De Luca
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