Alcune volte mi chiedo quando è l’ignoranza, oppure il suo
inverso, la conoscenza, che supera l’onestà, la rettitudine, la volontà e
l’obbligo, per un politico, di perseguire il “Bene Comune”.
Lunedì 29 settembre, ho fatto qualcosa che normalmente evito
di fare: scrivere a rappresentanti istituzionali chiedendo loro una particolare
attenzione in merito ad un punto dell’ordine del giorno che avrebbero dovuto
votare quella sera stessa.
Ovviamente non mi sono permesso di dare alcuna indicazione
di voto, ma ho voluto sottolineare la necessità di un voto, secondo
coscienza, per il Bene Comune. Stiamo parlando della mozione , presentata dai
consiglieri di NcD, relativa alla possibilità di esproprio di un’area verde, da
sempre gestita dai lavoratori di un’azienda storica del territorio magentino, e
lasciata, dopo la truffaldina chiusura di quest’ultima, nel degrado più
assoluto.
Un degrado totale, sempre segnalato dai volontari del MPDL,
che nell’agosto scorso, rinunciando alle sacrosante ferie estive, hanno deciso
di ripulire l’area per restituirla, in qualche modo, alla Città.
Qualcuno sostiene che , l’azione del Movimento Popolare Dignità e Lavoro, sia stata illegale, ma non
dice cosa hanno fatto gli altri, in particolare
proprietà ed istituzioni, per evitare il degrado e lasciare che quelle
aree, fossero, per davvero, fonte di pericolo per la comunità e sede perpetua
di illegalità (sono state trovate piante
di ambrosia, piantagioni di marijuana, escrementi di animali e umani,
spazzatura a tonnellate ed evidenti segni di balorde frequentazioni).
Ma ritorniamo in Consiglio
Comunale: la situazione appena descritta è stata riportata nell’appello ai
Consiglieri, e, i volontari del Movimento hanno atteso, in encomiabile silenzio
per ben cinque ore, che i consiglieri si esprimessero. Sono intervenuti tutti i
consiglieri di opposizione che con argomentazioni, anche diversificate, hanno
espresso opinioni, idee, valutazioni, ed infine, in nome di quel “Bene Comune”, hanno deciso di
votare a favore di un esproprio legittimo, sacrosanto, che non impegnava le
casse comunali e che restituiva decoro, ed il Parco, alla Città di Magenta.
I consiglieri di maggioranza si sono, invece, nascosti
dietro un assoluto silenzio, lasciando, al solo consigliere di PRC-CAG, la
lettura di una posizione, certamente condivisa tra loro in precedenza, contraria
all’esproprio, contraria al comodato d’uso, contraria al Bene Comune e
piena zeppa di contraddizioni che, in un’assise seria, avrebbero dovuto essere
evitate. E devo dover pensare che la
posizione dei consiglieri di maggioranza sia stata assunta solo per ignoranza (
non conoscenza ) e per mancato approfondimento della questione. Pensare altro,
mi turba molto di più.
M. De Luca
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